Alla scoperta di Timisoara, città della cultura
Sono numerosi i turisti che scelgono Timisoara (nellovest del Paese) per un city break, per andare sulle tracce della rivoluzione che portò al crollo del comunismo in Romania. Timisoara è una città-crogiuolo e una città della cultura.
Adina Vasile, 19.12.2014, 20:35
Timisoara fu la prima città romena libera dal comunismo. A dicembre 2014 ricorrono 25 anni dallo scoppio della Rivoluzione anticomunista in Romania. Sono numerosi i turisti che scelgono Timisoara (nell’ovest del Paese) per un city break proprio per andare sulle tracce della rivoluzione che portò al crollo del comunismo in Romania e visitare il museo dedicato a questa svolta importante della storia del nostro Paese.
La terza città per numero di abitanti della Romania e capoluogo della Provincia di Timis, della regione storica Banato, Timisoara è una città-crogiuolo, grazie alla convivenza di romeni, tedeschi, serbi, magiari, croati, slovacchi e bulgari, ma, come racconta Lucia Solomon, del Centro d’Informazione Turistica di Timisoara, anche una città della cultura.
“È innanzittuto una città della cultura, che vanta stili architetonici diversi, come il barocco, la città sviluppandosi moltissimo in questo stile nel XVIIesimo secolo, o lo stile liberty, apparso all’inizio del XXesimo secolo. Timisoara è una città con numerose istituzioni culturali, l’unica città d’Europa con teatri pubblici in tre lingue diverse, romeno, tedesco e magiaro. Abbiamo un’opera, una filarmonica, e tante organizzazioni che promuovono la cultura. Non a caso ci candideremo a capitale europea della cultura per il 2021. Timisoara è anche una città delle prime, può vantarsi di essere la prima città d’Europa in cui fu introdotta una rete d’illuminazione elettrica stradale, con oltre 700 lampade, nel 1884. Nel 1869, fu la prima città con un tram trainato da cavalli e, poi, nel 1899, con il primo tram elettrico. Un’altra prima importante è la costruzione della prima fabbrica di birra in Romani, nel 1718”, ha detto a RRI Lucia Solomon.
Timisoara vanta la più ampia superficie architettonica tutelata in Romania. Sono tre i suoi quartieri storici: Cetate, Fabric e Iosefin, apparsi intorno al 1750.
“Nel quartiere Fabric si sviluppò la prima zona industriale del Paese, intorno al 1744. Qui c’erano numerosi laboratori, mulini e magazzini, lungo i bracci del fiume Bega che bagna la città. Vi sorgeva anche la Fabbrica di birra. Il quartiere Iosefin deve il nome all’imperatore Giuseppe II d’Asburgo. Timisoara fu sotto dominio ottomano e, successivamente, sotto dominio austriaco. Il quartiere Cetate fu il centro amministrativo della città, circondato dalla citadella di Timisoara, in stile Vauban, di cui si conservò fino ai nostri giorni solo il Bastione Maria Teresa”, racconta Lucia Solomon.
Abbiamo chiesto alla nostra ospite, Lucia Solomon, del Centro d’Informazione Turistica di Timisoara, di proporci un percorso alla scoperta di Timisoara a piedi. “Il percorso potrebbe iniziare alla Cattedrale Metropolitana Ortodossa, il maggiore edificio religioso della città, eretto tra il 1936 e il 1940, un intreccio di stile bizantino e moldavo. Essa sorge in Piazza della Vittoria, una zona esclusivamente pedonale, con edifici in stile Liberty, nota pure come la Piazza dell’Opera, perchè dinanzi alla Cattedrale sorge l’Opera di Timisoara, il cui edificio ospita anche il Teatro Nazionale Mihai Eminescu, il Teatro Magiaro di Stato e il Teatro Tedesco di Stato. Il 20 dicembre del 1989, dal balcone dell’Opera, Timisoara veniva proclamata la prima città romena libera dal comunismo. Nelle vicinanze della Piazza dell’Opera sorge il Castello Huniade, risalente al 14esimo secolo, il più antico edificio della città, fatto erigere dal principe Iancu de Hunedoara. Il percorso potrebbe proseguire verso Piazza della Libertà e Piazza dell’Unità, la più antica di Timisoara, in stile barocco, che ospita il maggior numero di pub e ristoranti della città. Qui sorgono il Palazzo Barocco, sede del Museo d’Arte, la Cattedrale San Giorgio, uno dei più pregiati edifici braocchi della città, la Cattedrale vescovile ortodossa serba e il Monumento della Trinità, sempre in stile barocco, che ricorda la fine dell’epidemia di peste che aveva colpito il Banato. Da qui si può andare verso il Bastione Theresia e il quartiere Fabric o verso le stradine del centro città con dei bellissimi edifici. Sempre nel quartiere Fabric scoprirete anche una sinagoga”, racconta Lucia Solomon.
Un altro percorso turistico interessante porta alla scoperta dei ponti e delle passerelle sopra il fiume Bega, che svolse un ruolo importante nello sviluppo di Timisoara. Sono 14 i ponti sul Bega, carichi di storia, testimoni dell’evoluzione della città. A partire dal 1870 furono eretti i primi in metallo e all’inizio del XXesimo i primi ponti in cemento armato. Tra i ponti famosi di Timisoara, il Ponte degli Eroi, di Decebalo, di Traiano, dei Daci, di Michelangelo e di Michele il Bravo. Il viale che porta verso il Ponte di Decebalo, che ha più di cent’anni, si chiama il Viale della Rivoluzione, perchè nelle sue vicinanze persero la vita tanti romeni di Timisoara durante la Rivoluzione anticomunista dell’89. Tra i primi ponti metallici della città si annovera l’attuale Ponte di Traiano, che si voleva ricordasse il Ponte Carlo di Praga, e che fu eretto su iniziativa del sindaco Tõrõk János, promotore della costruzione di ponti metallici nella città, al quale si deve anche il fatto che Timisoara fu la prima città dell’Europa in cui fu introdotta l’illuminazione elettrica stradale. Al 1870 risale un ponte di ferro del quartiere Iosefin, soprannominato il Ponte degli Errori, in quanto troppo alto per essere adoperato dalle auto, ad uso esclusivamente pedonale.
Timisoara ospita anche una replica della lupa capitolina, regalata alla città, nel 1926, dal Comune di Roma, come omaggio alle radici comuni dei popoli romeno e italiano. Altre simili repliche vantano la capitale Bucarest e la città di Cluj.
Timisoara è anche una città dei parchi, la maggior parte distesi lungo il fiume Bega. Vicino al centro città si stende il Parco delle Rose, che vanta oltre 1200 tipi di rose e che valse a Timisoara il soprannome di “città delle rose” nel 20esimo secolo. Nel XIXesimo secolo qui vivevano numerosi coltivatori di fiori, soprattutto di rose, famosi nell’intera Europa. Il parco ospita anche un teatro estivo e festival famosi, tra cui il Festival dei Cuori, festival annuale internazionale di folclore che dura 5 giorni, il Festival di Opera e Operetta, a fine agosto, poi la Festa di Timisoara, il 15 settembre, o il Festival del Cinema, il Festival del Vino oppure “Bega Bulevard”, a settembre, nel cui cartellone troviamo concerti, spettacoli, atelier di disegno, pittura, face painting e mostre.
I musei e le gallerie d’arte, i centri culturali, le biblioteche, le tante fondazioni culturali e i tanti festival nazionali e internazionali racomanderebbero Timisoara come capitale europea della cultura, titolo cui intende candidarsi per il 2021.
“I principali eventi che raccomanderebbero Timisoara come capitale europea della cultura sono i suoi numerosi festival annuali, tra cui il giovanissimo Festival di Jazz, di appena due anni, il Festival dei Cuori, il Festival della Drammaturgia Romena, il Festival Euroregionale di Teatro, organizzato dal Teatro Magiaro, e il Festival di Teatro Europeo, organizzato dal Teatro Tedesco. Per quanto riguarda la musica, ci sono il Festival “La Timisoara musicale”, organizzato dalla Filarmonica e dall’Opera di Timisoara, poi il Festival d’Organo, quello di Musica Antica, amatissimo dagli appasionati, Il Festival di Blues e, non in ultimo, il Festival Barocco, che riporta alla ribalta la ricca eredità barocca della città, nell’architettura, nella musica e nelle arti figurative, e che offre, ad esempio, concerti di musica antica ottomana, per ricordare un pezzo della storia della città, o di musica serba, portando davanti al pubblico poco conosciuti”, ha detto a RRI Lucia Solomon.