Piante invasive in Romania
Negli ultimi anni, le specie esotiche invasive sono diventate un problema sempre maggiore a livello mondiale.
Eugen Coroianu, 31.12.2021, 15:00
Negli ultimi anni, le specie esotiche invasive sono diventate un problema sempre maggiore a livello mondiale. Oltre allintensificazione delle attività umane, i mutamenti climatici favoriscono ancora di più la loro penetrazione e il loro sviluppo in nuovi territori, creando squilibri ecologici. La situazione sembra abbastanza seria, visto che lEuroparlamento e il Consiglio dellUnione Europea hanno considerato necessario elaborare un Regolamento per la prevenzione e la gestione dellintroduzione e della diffusione di queste specie. Il documento mostra che lapparizione di specie allogene, animali, piante, funghi o microrganismi, in nuovi ambienti non rappresenta sempre un motivo di preoccupazione. Ciononostante, un sottogruppo signficativo di specie allogene possono diventare invasive, con gravi effetti dannosi sulla biodiversità e sui relativi servizi ecosistemici, e altri effetti sociali ed economici, che andrebbero prevenuti. Circa 12.000 specie presenti nellambiente nellUnione e in altri Paesi europei sono allogene. Si stima che circa il 10-15% sono invasive. Questa minaccia alla biodiversità e ai relativi servizi ecosistemici prende varie forme, con effetti negativi inclusivamente sulle specie indigene e sulla struttura e il funzionamento degli ecosistemi tramite la modifica degli habitat, della predazione, della concorrenza tra le specie. Tramite la trasmissione di malattie, la sostituzione delle specie indigene su una parte significativa dellarea di diffusione e tramite effetti genetici causati dallibridizzazione. In più, le specie allogene invasive possono avere, inoltre, un effetto dannoso significativo sulla salute umana e leconomia. Solo gli esemplari vivi e le parti che si possono riprodurre rappresentano una minaccia e, di conseguenza, solo queste dovrebbero essere oggetto delle restrizioni, precisano gli specialisti europei. La situazione è simile anche in Romania, dove lassociazione ambientalista Conservation Carpathia ha identificato nel sud-est dei Monti Făgăraș, lungo una serie di valli fluviali, sei specie aliene invasive e si è mobilitata per la loro eliminazione. Ecco cosa ci ha raccontato il biologo Oliviu Pop.
Queste piante invasive, in realtà piante straniere invasive, appaiono negli habitat naturali in stato di degrado o abbandonati come i campi, i pascoli abbandonati o le zone in cui sono stati depositati rifiuti. Esse portano nel tempo alla scomparsa delle specie di piante autoctone caratteristiche della zona, ossia al calo della biodiversità. Queste piante invasive eliminano gradualmente le specie importanti, le piante rare protette o le piante foraggere. I mutamenti climatici cui assistiamo sempre di più ultimamente favoriscono anchesse lapparizione e la crescita di queste specie che, come indica anche il nome, non sono caratteristiche della zona. Provengono da altre zone e sono state introdotte in modo incidentale dalluomo.”
Tramite la sua attività, lassociazione Conservation Carpathia è preoccupata per la tutela della natura, il ripristino delle zone danneggiate nel passato dallo sfruttamento non conforme delle foreste e il ripristino dellequilibrio nella natura. In questo senso, è stato realizzato uno studio scientifico coordinato da Oliviu Pop, in base a una metodologia standardizzata, lungo le principali valli fluviali e gli affluenti nella zona sud dei Monti Făgăraș. Utilizzando i risultati dello studio, Conservation Carpathia ha elaborato un piano di azione, in base al quale, questa estate ha organizzato azioni di eliminazione delle specie straniere invasive di piante, assieme ai suoi dipendenti e a volontari romeni e stranieri. Sono stati adoperati solo mezzi ecologici, amici della natura (falciatura, estirpazione, taglio). Lattività continuerà per molti anni, fino alla limitazione di almeno il 50% della diffusione di queste specie lungo le valli fluviali nella zona di implementazione del progetto. “Noi abbiamo attualmente un progetto di ripristino degli habitat naturali che è destinato sia al ripristino degli habitat delle zone lungo i fiumi, le più colpite dalle attività antropiche, che al ripristino delle foreste e delle boscaglie alpine. Oltre allattività di piantatura/ripiantatura di specie caratteristiche di queste zone, lungo le valli fluviali, cerchiamo in certi luoghi di eliminare queste specie di piante invasive. La prima volta abbiamo fatto un inventario su una distanza di 165 km di valli fluviali, e poi siamo riusciti poco a poco, con laiuto dei nostri dipendenti e volontari, a eliminare una parte di queste specie da questi habitat su una distanza di circa 37 km. E adesso cerchiamo di monitorare la situazione per vedere cosa succederà, come riappaiono queste specie man mano che noi lavoriamo, allo stesso tempo, al rispristino di questi habitat, alla ripiantatura delle specie di alberi caratteristiche della zona”, ha spiegato Oliviu Pop.
Oliviu Pop ha, inoltre, richiamato lattenzione che certe specie straniere invasive hanno fiori e possono essere considerate belle, dal punto di vista decorativo, ma, dal punto di vista ecologico restano dannose. Questo argomento, troppo poco toccato finora, sarà affrontato anche negli anni a venire, e le azioni simili a quelle avviate da Conservation Carpathia saranno sempre più frequenti a livello nazionale ed europeo, stima lassociazione ambientalista romena.