L’Inventario Forestale Nazionale, il secondo ciclo
Il secondo ciclo dell'Inventario Forestale Nazionale è stato reso pubblico alla fine dell'anno scorso. Questa tappa include i dati raccolti e analizzati nel periodo 2013-2018 nelle foreste dell'intera Romania.
România Internațional, 20.02.2019, 19:01
Il secondo ciclo dellInventario Forestale Nazionale è stato reso pubblico alla fine dellanno scorso. Questa tappa include i dati raccolti e analizzati nel periodo 2013-2018 nelle foreste dellintera Romania. Il faggio è la principale specie delle foreste romene, che occupa il 31% della superficie di terreni imboschiti. Seguono le conifere (abete, pino ecc.), pari al 26% del totale, diverse specie di latifoglie, con legno duro (come la betulla, il carpino bianco, il frassino, lacero ecc.) e specie di quercia con unincidenza dell1%. Allultimo posto si trovano le varie specie di latifoglie con legno tenero (tipo tiglio, pioppo, salice ecc.), che coprono il 7% della superficie della foresta. La distribuzione per classi di età della foresta mostra che la maggiore superficie (20%) rientra nella III categoria di età (50 anni) e solo il 10% rientra nella VI (100-120 anni), ricadendo nelle aree prottete.
La conclusione generale dellInventario Forestale Nazionale di questanno è che lo stato delle foreste è buono, come racconta Cătălin Tobescu, direttore esecutivo della Fordaq Romania, gruppo di produttori di legname da costruzione e prodotti in legno.
“Innanzittutto abbiamo una crescita della superficie di terreni imboschiti, con vegetazione forestale, a oltre 7 milioni di ettari. Limportante è che abbiamo una crescita rispetto alle misurazioni fatte 5 anni addietro. In secondo luogo, oltre alle foreste incluse negli allestimenti forestali, in questo fondo forestale nazionale, rientrano moltissimi terreni con vegetazione forestale fuori dal fondo forestale, ossia pascoli imboschiti, prati, letti di fiumi alberati, simili superfici coperte di alberi che ammontano a 500 mila ettari. Quindi la superficie coperta di alberi è maggiore di quanto sapevamo noi sulle foreste. Sfiora una media dello 0.35% ettari pro capite, ossia oltre la media europea, perchè finora si riteneva fossimo sotto questa media. Questo studio ci dice inoltre che i terreni non imboschiti del fondo forestale, ossia i terreni non rigenerati, sono pari a solo 56.000 ettari. Ossia l1% della superficie totale delle foreste non è coperta di alberi, non è rigenerata, il che è molto importante, perchè si è parlato moltissimo, negli ultimi 20 anni, dei cosiddetti diboscamenti e della scomparsa delle foreste. Queste cifre sono smentite dai dati dellInventario Forestale Nazionale. Ciò che ci dice lInventario è che il volume di massa lignea nelle foreste è cresciuto tra i due momenti di misurazione, cioè in questo periodo di 5 anni, il che significa che sfruttiamo le foreste in modo sostenibile. Quindi, sfruttiamo circa il 60% delle foreste cresciute”, ha detto Cătălin Tobescu.
Daltra parte, le ong ambientaliste esprimono il proprio malcontento sui risultati del secondo ciclo dellInventario Forestale Nazionale. Esse affermano che i tagli illegali hanno superato quelli legali, stabiliti a 18 milioni di metri cubi allanno. In tutto, oltre 80 milioni di metri cubi di legno sono stati rubati (20,6 allanno), senza che ciò appaia nei calcoli dellInventario Forestale Nazionale. Questo volume di legno equivale ad una superficie di 242.352 ettari di foresta scomparsa tra il 2013-2018.
“Noi abbiamo informazioni che si cerca di nascondere certi dati o di evitare di pubblicare certi dati dellInventario Forestale Nazionale. Ma, con metodi giornalistici, siamo entrati in possesso di informazioni sul volume di legname misurato nellInventario Forestale, il primo ciclo, e che non è stato più ritrovato nellInventario Forestale del secondo ciclo. Si tratta di 38,6 milioni di metri cubi di legname allanno, cè una media statistica annuale. Noi abbiamo pubblicato una lettera aperta, labbiamo inoltrata al presidente del Paese e al Ministero delle Acque e della Foreste, in cui abbiamo chiesto che sia analizzata questa cifra e abbiamo posto una domanda. Se annualmente, dal punto di vista statistico, il volume di legno scomparso tra i due cicli è di 38,6 milioni di metri cubi e se la Romania, secondo i dati ufficiali messi a disposizione dalle autorità, sfrutta in medie 18 milioni di metri cubi, allora che ci venga detto dovè la differenza di 20 milioni di metri cubi di legno. Perchè, legalmente, i 20 milioni di metri cubi non hanno copertura. La nostra conclusione è stata che i 20 milioni di metri cubi sono stati tagliati illegalmente… “, ha precisato, dal canto suo, Andrei Ciurcanu, direttore di investigazioni dellAgenzia ambientalista Agent Green.
Questi risultati sono tanto più preoccupanti, nellopinione degli ambientalisti, quanto il primo ciclo dellInventario Forestale Nazionale ha fatto emergere che i tagli illegali annuali, nel periodo 2008-2012, ammontavano a 8,8 milioni di metri cubi, un valore del 234% minore rispetto ai dati dichiarati nel secondo ciclo dellInventario Forestale Nazionale.
Lo scorso novembre, Agent Green, la più forte ong ambientalista romena, ha pubblicato un rapporto sullo sfruttamento delle foreste secolari in Romania. Il documento rileva che migliaia di ettari di foreste vergini vengono deteriorate in modo irreversibile ogni anno. Molte di queste foreste importanti ricadono in aree protette a livello europeo, parte della rete Natura 2000. Negli ultimi 5 anni, la Romania ha perso in seguito agli sfruttamenti su scala industriale lequivalente di 3.600 ettari di foreste secolari. I più colpiti parchi nazionali sono Călimani, Domogled – La Valle del Cerna e Semenic – Le Gole di Caraș, aree naturali che ospitano persino foreste secolari di faggio incluse nel patrimonio mondiale dellUmanità dellUNESCO e la maggiore riserva naturale di foreste di faggio in Europa, le Sorgenti di Nera. Gli ambientalisti sono giunti persino a Bruxelles per chiedere alla Comissione Europea di intervenire per salvare le aree protette in Romania.
Secondo lInventario Forestale Nazionale, la Romania ha una superficie imboscata pari al 29,55% della superficie totale e si colloca sotto la media europea del 32,4%.