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Il progetto “Ritrovare la Romania”

La Coalizione Natura 2000 ha lanciato, alla fine dell'anno scorso, il progetto Ritrovare la Romania, che offre una nuova visione di sviluppo sostenibile del Paese, tramite la conservazione della natura nelle aree protette.

Il progetto “Ritrovare la Romania”
Il progetto “Ritrovare la Romania”

, 24.01.2019, 19:15

La Romania
ha un ricco e valoroso patrimonio naturale. Ha le più svariate condizioni
biogeografiche nell’Ue, che favoriscono la conservazione di ecosistemi unici e
specie rare. Ha 30 parchi naturali e nazionali, due geoparchi, alcune centinaia
di riserve e monumenti della natura, 19 siti Ramsar, la Riserva della Biosfera
del Delta del Danubio, ma anche molte altre aree naturali protette d’interesse
europeo incluse nella rete Natura 2000. La Coalizione Natura 2000 ha lanciato,
alla fine dell’anno scorso, il progetto Ritrovare la Romania, che offre una
nuova visione di sviluppo sostenibile del Paese, tramite la conservazione della
natura nelle aree protette. Gli ambientalisti propongono una migliore gestione
delle aree protette, che contribuisca sia alla conservazione, che allo sviluppo
sostenibile delle località.




Purtroppo, la Romania, sebbene abbia solo il
25% del territorio nazionale designato come territorio tutelato, questo status
viene applicato, in molti casi, solo sulla carta. Esiste un management
deficitario che, sicuramente, può essere migliorato, se desideriamo un quadro
naturale, se desideriamo che la natura esista anche fra 30 anni, nella stessa
forma che conosciamo oggi. Proprio perciò la Coalizione Natura 2000 ha lanciato
una visione ideata dagli specialisti della nostra organizzazione. Oltre 20 ong
implicate nella conservazione della biodiversità, ma anche altre ong non membri
della coalizione Natura 2000, hanno lavorato per due anni per elaborare un
documento – strategia che ci mostra come dovremmo vedere la natura fra 10 o 20
anni. È un sogno a lungo termine che ci dice che vogliamo avere un numero ancor
maggiore di aree naturali protette. La percentuale di aree tutelate dovrebbe
aumentare, dal 23%, a quanto si attestano attualmente, a quasi il 30%. Inoltre,
ci auspichiamo tantissimo che tutti questi parchi siano gestiti correttamente e
che il loro principale obiettivo sia la tutela della biodiversità. Ossia il
grado di conservazione, il grado di non intervento – il modo in cui l’uomo
interviene in questi parchi naturali tramite le sue attività, il territorio su
cui interviene devono ridursi affinchè la natura possa recuperare quanto più
territorio, intorno al 75% della superficie di ciascun parco dovrebbe essere
zona di non intervento. Ciò vuole dire che non dovremo svilupparci che attività
turistiche o scientifiche, ha precisato Liviu Cioineag, direttore
esecutivo della Fondazione la Coalizione Natura 2000.




Le ong e gli ambientalisti criticano duramente l’eliminazione dalla
legislazione ambientale della nozione di custode delle aree protette, che
dovrebbero essere amministrate dall’Agenzia Nazionale per le Aree Protette. I
custodi hanno impedito l’avvio, lungo il tempo, di diversi progetti controversi
nelle zone protette (costruzione di alberghi, sfruttamenti minerari, costruzione
di strade, disboscamenti, progetti immobiliari), per qualsiasi intervento in
queste zone essendo necessario il loro via libera. Un altro problema delle aree
protette è la mancanza di finanziamento, che permetta l’assicurazione del
management di queste aree protette e il raggiungimento degli obiettivi di
tutela della natura.




Abbiamo bisogno di un’amministrazione unitaria. Abbiamo bisogno che lo
stato romeno coordini la gestione di queste aree protette in modo unitario. Ci
auspichiamo che esista una linea di finanziamento dedicata alle aree protette
perchè, finora, solo i parchi amministrati dall’Ente Nazionale delle Foreste – ROMSILVA -, ricevono
un budget dallo sfruttamento del legno, intorno a 3 milioni di euro all’anno.
Per il resto, tutte le altre aree protette, e soprattutto i siti Natura 2000,
non godono di nessun finanziamento. Esse sono state finanziate fino allo scorso
autunno da diverse entità, dalle Agenzie per la Tutela Ambientale fino ai
Consigli Provinciali, locali, alle università, ong. Praticamente, dallo scorso
autunno abbiamo assistito ad una centralizzazione dell’amministrazione. L’Agenzia
Nazionale per le Aree Protette, fondata due anni fa, si è assunta la gestione
dei siti Natura 2000, eccezione fatta per la Biosfera del Delta del Danubio e per
i parchi nazionali, dalla Romsilva. Abbiamo assistito ad uno shock per quanto
riguarda il management delle aree protette. Se fino a poco tempo fa, le ong, la
società civile si implicavano per attrarre fondi e per svolgere attività di
ricerca, di monitoraggio, di individuazione delle specie, conservazione,
pattugliamento, attività turistiche, che portavano valore aggiunto alle comunità
locali, adesso, queste sono state eliminate. Possiamo dire che, in questo
momento, le aree naturali protette in Romania, meno i parchi nazionali gestiti
da Romsilva, sono in mano a nessuno, sono privi di qualsiasi custode, di
qualsiasi amministrazione, ha detto Liviu Cioineag.




Gli
specialisti che hanno avviato il progetto Ritrovare la Romania hanno
stabilito dieci principi di base per il management della rete di aree protette
e la conservazione della natura in Romania.




Menzionerei, innanzittutto, il principio della priorità, che significa
che laddove abbiamo aree protette, i loro obiettivi devono essere prioritari in
rapporto a qualsiasi altri obiettivi. E ciò che prevede la legislazione, è
cosi’ che dovrebbe anche succedere, perchè nelle zone in cui ci sono aree
protette, mettendo al primo posto i loro obiettivi, che sono la conservazione
della natura e lo sviluppo sostenibile, riusciremo veramente a far si’ che
queste aree protette diventino modelli per la nostra società. Questi modelli di
sviluppo attireranno anche sviluppo sociale. Un altro principio molto
importante è la trasparenza. Il sistema di decisione nel management delle aree
protette in Romania dev’essere trasparente e deve permettere l’implicazione
attiva di tutti i fattori interessati. Ciò ci porta ad un altro principio
importante, ossia quello del management partecipativo. Un principio molto
importante, perchè attualmente questo sistema partecipativo delle aree protette
è minacciato con il ritiro dei custodi, che per 18 anni si sono presi cura
delle aree protette. Il principio del managment partecipativo significa per noi
che tutti gli attori interessati e con risorse devono poter partecipare al
managment delle aree protette, ha spiegato Erika Stanciu, direttrice della ProPark-la
Fondazione per le aree protette, membro della Coalizione Natura 2000.




Gli autori
del documento sperano che il progetto Ritrovare la Romania sia incluso in una
strategia nazionale dalle autorità abilitate, cosicchè siano trovate le
soluzioni adatte per salvaguardare questo patrimonio naturale unico un Europa.





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