Azioni di lotta alla desertificazione
Il 17 giugno scorso è stata celebrata la Giornata Mondiale 2020 per lotta alla desertificazione e alla siccità.
Ștefan Baciu, 28.06.2020, 19:05
Il 17 giugno scorso è stata celebrata la Giornata Mondiale 2020 per lotta alla desertificazione e alla siccità, occasione per ricordare che linquinamento, i mutamenti climatici, i fenomeni estremi portano, lungo il tempo, alla distruzione delle foreste e delle colture e, non in ultimo, al degrado dei suoli e alla desertificazione. La desertificazione colpisce diversi stati europei, la Romania compresa. Questo fenomeno colpisce superfici del sud della Romania, nei pressi del fiume Danubio, e della Dobrugia. In assenza di misure di contrasto, le superfici intaccate si estendono e la sabbia conquista, anno dopo anno, anche le superfici fertili. Un rapporto del 2018 della Corte Europea dei Conti rileva che, a livello dellUe, non cè una visione comune e che il rischio di desertificazione non è combattuto in modo efficiente. In altre parole, gli stati membri non hanno utilizzato i fondi che potevano essere adoperati per la lotta alla desertificazione.
Accennando alle misure prese per la stabilizzazione dei terreni sabbiosi, il ministro romeno dellAmbiente Costel Alexe sottolineava, in unintervista a Radio Romania Attualità, la disponibilità del Governo di Bucarest a sostenere quanto più rapidamente progetti di contrasto della desertificazione.
“Noi, a Mârşani, in provincia di Dolj, abbiamo una foresta di 1364 ettari di acacia, piantata per la stabilizzare il terreno e per impedire lestensione delle dune di sabbia. Attualmente, il Governo romeno ha le risorse finanziarie dal Fondo di miglioramento o dallAmministrazione del Fondo Ambiente per svolgere queste campagne e realizzare riforestazioni sui terreni sabbiosi. È solo necessario che le autorità pubbliche locali identifichino questi terreni e, soprattutto, parlino con i proprietari che devono capire che, se non agiamo quanto prima e, comunque, siamo già in grande ritardo, fra oltre 10 oppure 20 anni sarà troppo tardi”, ha precisato Costel Alexe.
La provincia di Dolj (nel sud) detiene le maggiori superfici di terreni sabbiosi in Romania, oltre 100 mila ettari, questarea essendo chiamata “il Sahara romeno”. Il fenomeno di desertificazione in Oltenia (regione nel sud della Romania) è seguito dagli specialisti della Stazione di Ricerca e Sviluppo per la Coltivazione delle Piante su Terreni sabbiosi di Dăbuleni che ha proposto varie soluzioni nelle decine di anni di funzionamento. La direttrice della Stazione di Dăbuleni, Aurelia Nedelcu, considera che lo sfruttamento efficiente di questi terreni sia la soluzione per la lotta alla desertificazione.
“Le sabbie possono essere considerate suoli ideali per lagricoltura, sopratttutto per lorticoltura, viste le temperature medie che si registrano in Oltenia, dove il clima è sia arido, che semiarido. La quantità di precipitazioni che si realizza durante lanno non assicura il fabbisogno dacqua per nessuna specie. Perciò, dobbiamo intervenire con irrigazioni per il successo delle colture. Il suolo di questa zona, sabbioso come dicevo, è un suolo leggero, di origine eolica, molto facilmente messo in moto da un altro fattore limitativo per lagicoltura, il vento”, ha precisato Aurelia Nedelcu.
50 anni fa, a Corabia (città-porto sul Danubio), sono stati deforestati oltre 9 mila ettari, ma sempre allora su oltre 1.400 ettari sono state piantate foreste protettive contro lespansione della sabbia. Purtroppo, negli ultimi 30 anni una parte di queste cortine di protezione sono scomparse, in seguito ai tagli illegali. La direttrice della Stazione di Ricerca e Sviluppo per la Coltivazione delle Piante su terreni sabbiosi di Dăbuleni spiega il modo in cui possono essere stabilizzati i terreni sabbiosi.
“Sui terreni sabbiosi con un alto grado di esposizione ai venti, è stata disposta la realizzazione di cortine forestali di acacia, larghe 10 metri, a 288 metri di distanza sui terreni più esposti e a 560 metri di distanza sui terreni con un basso grado di esposizione. Quindi, leffetto del vento è stato contrastato da queste cortine di protezione di acacia e da un altro sistema di protezione, con segale coltivata in autunno ogni 50 metri e in primavera con piantine orticole, al fine di assicurare la protezione contro il vento”, ha spiegato la direttrice della Stazione di Dăbuleni.
Da decine di anni, presso la Stazione di Rircerca e Sviluppo per la Coltivazione delle Piante su terreni sabbiosi di Dăbuleni viene studiato il modo in cui si adattano varie piante e vari alberi da frutta ai terreni sabbiosi con ottimi risultati. “Sono state realizzate piantumazioni di alberi da frutta, soprattutto pesco, albicocco e visciolo che hanno attecchito benissimo in seguito allirrigazione. Inoltre, è fiorita lorticoltura. È nato il marchio “cocomeri di Dăbuleni”, è apparso un nuovo bacino di coltivazione della patata. Se nel passato non si poneva il problema della coltivazione della patata nella nostra zona arida, grazie allirrigazione, questarea del Dolj si è trasformata in un vero e proprio bacino di coltivazione precoce della patata, una coltura di grande pregio, che sta portando ai farmer locali i primi redditi. Inoltre, va bene anche per le colture di fragole, che si possono raccogliere a partire da aprile, direttamente dai campi”, ci ha detto la direttrice della Stazione di Dăbuleni, Aurelia Nedelcu.
Dallanno scorso, presso la Stazione di Ricerca e Sviluppo delle Coltivazione su Terreni Sabbiosi di Dăbuleni sono state introdotte per la coltivazione specie che si possono incontrare solo nei giardini botanici in Romania o che, eventualmente, sono meno coltivate, come il kiwi, lolivo, il datero cinese, il goji e il fico, ma la creazione di varietà e di ibridi non è sufficiente, essa va accompagnata dal principale metodo di lotta alla desertificazione – le irrigazioni.