Iuliu Maniu
Iuliu Maniu fu uno dei politici che svolsero un ruolo fondamentale nell'atto della Grande Unità del 1918.
Steliu Lambru, 06.02.2018, 10:16
Iuliu Maniu fu uno dei politici che svolsero un ruolo fondamentale nell’atto della Grande Unità del 1918. Nato nel 1873, nel nord-ovest della Romania di oggi, Iuliu Maniu diventò avvocato, seguendo il modello di suo padre. Nel 1896 Maniu si addottorò in legge presso l’Università di Vienna. Si dedicò alla politica, diventando membro del Partito Nazionale Romeno, e fu eletto deputato nel parlamento di Pesta nel 1906.
Nel 1915 fu mobilitato nell’esercito austro-ungarico sul fronte italiano e nel 1918, alla fine della guerra, assieme a molti leader dei romeni della Transilvania, decise l’unificazione con il Regno di Romania. Nel 1926 fondò assieme a Ion Mihalache il Partito Nazionale dei Contadini, uno dei più importanti partiti della Romania interbellica.
Dal 1918 al 1945, Maniu fu tre volte primo ministro della Romania. Democratico convinto, rifiutò ogni collaborazione con la dittatura fascista, e soprattutto con quella comunista. Imprigionato nel 1947, all’età di 75 anni, Iuliu Maniu morì il 5 febbraio 1953, a causa delle orrendi condizioni nel carcere di Sighet.
Nella mentalità collettiva, è rimasto un modello di politico e di uomo speciale. In una testimonianza custodita dal Centro di Storia Orale di Radio Romania, Ioana Berindei, figlia di Ioan Hudiţă, membro di spicco del Partito Nazionale dei Contadini, ricordava nel 2000 i pregi di Iuliu Maniu.
Maniu era un uomo di una rara modestia! Un uomo molto gentile, dalla voce calda. Era spesso invitato a pranzo nella nostra casa. Come politico, era intransigente e ciò piaceva molto a mio padre. Si oppose con tutte le sue forze agli abusi di Re Carlo II. Nel momento in cui si rese conto degli errori – quando era venuto in Romania nel 1930, Carlo II era carino e gentile, ma poi aveva dimostrato il suo vero carattere – Maniu fu deluso. Era stato lui a portarlo, ma dopo riconobbe il suo errore e gli si oppose con veemenza, ricordava Ioana Berindei.
Il grande politico riuniva in sè tutti i tratti della società romena della prima metà del Novecento. Incorruttibile, carismatico, tenace, Maniu fu veramente la personalità di cui i romeni hanno avuto bisogno nei momenti di svolta.