Ionel Bratianu (1864 – 1927)
Ion I.C. (Ionel) Bratianu è ritenuto il miglior politico della Romania nei primi tre decenni del Novecento.
Steliu Lambru, 19.01.2018, 14:01
Ion I.C. (Ionel) Bratianu è ritenuto il miglior politico della Romania nei primi tre decenni del Novecento. Chiaroveggente, riuscì, accanto ai sovrani Ferdinando e Maria, a mettere la Romania sul buon cammino della storia e a conferirle una nuova dimensione statale. Sono pochi i politici di cui si può dire di aver cambiato la storia della Romania, e Ionel Bratianu fu uno di essi. Lo storico Adrian Cioroianu affermava che, se avesse potuto clonare un unico politico cui affidare le redini della Romania, quello sarebbe stato Ionel Bratianu. In realtà, fu molto più di un politico: fu uno statista nel senso classico della parola.
Il primogenito del rivoluzionario risorgimentale Ion C.Bratianu, che svolse un ruolo decisivo nella nascita della Romania moderna, Ionel nacque nel 1864 e seguì, come il padre, la carriera di ingegnere. Studiò in Francia, dove conseguì la laurea in costruzione di ponti e strade. Entrò nella vita politica all’età di 35 anni, nel Partito Nazionale Liberale. Ricoprì per cinque volta la carica di primo-ministro, il maggior numero di mandati alla premiership nella storia della Romania. Filofrancese, fu uno dei più ferventi sostenitori dell’ingresso della Romania nella prima Guerra mondiale al fianco dell’Intesa franco-britannica.
Gli archivi del Centro di Storia Orale di Radio Romania conservano la testimonianza del giurista e diplomatico Alexandru Danielopol, il quale, da bambino, conobbe Bratianu. Nell’intervista registrata nel 1995, Danielopol ricordava che, oltre alle grandi doti di politico e statista, Bratianu era anche una personalità culturale.
Ionel Bratianu era un ottimo ingegnere. Prima di lanciarsi nella politica, prese parte ai lavori del ponte di Cernavoda, da giovane ingegnere. Però quando stava a Parigi, prendeva in prestito libri della Biblioteca Nazionale, leggeva per notti intere, aveva una cultura straordinaria. Era una cultura che si abbinava al suo amore per la Romania. E lui voleva assolutamente reintrodurre nell’amicizia franco-romena temi e argomenti romeni. Eravamo andati sul fronte al fianco dei francesi grazie a lui, e diceva che non era stato scritto abbastanza sulla Romania e sulla sua storia. Fu sempre lui a scoprire alla Biblioteca Nazionale della Francia dei manoscritti, non mi ricordo molto bene, con riferimenti risalenti ai tempi di Luigi XIV, che si era messo in contatto con la Valacchia. E lo faceva vedere dappertutto. La sua biblioteca custodiva tutto quanto aveva raccolto durante gli studi parigini. Amava tanto le cose belle, l’arte popolare romena. La sua era una casa piena di libri e quadri belli, firmati da pittori di rilievo. Però vi posso dire che nella sua stanza c’erano delle cose piccole. Ad esempio, aveva una croce con scrittura in alfabeto cirillico. La teneva accanto al letto e si spense guardando questa croce – così mi ha raccontato mio padre, ricordava Alexandru Danielopol.
Ionel Bratianu fu il politico che qualsiasi Paese vorrebbe avere, la persona del presente, ma anche del futuro.