Il politico liberale Gheorghe Bratianu
Figlio del grande politico e statista Ionel Bratianu, uno dei creatori della Grande Romania, Gheorghe Bratianu fu un brillante storico e rappresentante romeno nella Scuola delle Annales, politico e martire delle prigioni comuniste.
Steliu Lambru, 13.06.2018, 10:45
Figlio del grande politico e statista Ionel Bratianu, uno dei creatori della Grande Romania, Gheorghe Bratianu fu un brillante storico e rappresentante romeno nella Scuola delle Annales, politico e martire delle prigioni comuniste. Nacque nel 1898 in provincia di Iasi (nord-est della Romania). I genitori divorziarono poco dopo il matrimonio e, fino alla maturità, i rapporti col padre furono freddi. Nel 1916, compiuti i 18 anni e superato l’esame di maturità, si arruolò come volontario nell’esercito romeno durante la prima Guerra Mondiale.
Dopo il conflitto, studiò la giurisprudenza a Iasi e la storia a Sorbona. Nel periodo compreso tra le due guerre, insegnò la storia universale presso le università di Iasi e Bucarest. Come politico, fu leader di una fazione del Partito Nazionale Liberale, vicina al regime autoritario di re Carlo II. Un enigma e un miracolo storico: il popolo romeno, La tradizione storica sulla fondazione degli stati romeni e Mar Nero si annoverano tra i più noti volumi firmati da Gheorghe Bratianu.
Dopo l’insediamento del comunismo nel 1945, Bratianu fu arrestato e buttato nel carcere di Sighetu Marmatiei, insieme alla maggioranza dei politici romeni democratici. In un’intervista rilsciata nel 1996 al Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, Petre S. Nasturel, un altro storico romeno di rilievo, che conobbe Bratianu, ricordava le circostanze precedenti il suo arresto nel 1950.
Un giorno, il prof. Gheorghe Bratianu, insieme ad altri ricercatori e scienziati di fama internazionale, fu costretto a rimanere a casa. Si pose il problema di come farli avere le pubblicazioni per poter continuare a lavorare da casa e come pubblicare i loro lavori. Cosicchè venne organizzata tutt’una rete di cui facevano parte la moglie del professore, la signora Elena Bratianu, il prof. Mihai Berza, io, un prete cattolico francese, padre Emile Jean. Questo prete francese, attraverso l’Ambasciata di Francia, inviava i lavori inediti di Bratianu, libri e articoli, ad un grande amico e studioso di Parigi, il prete italiano Lorenzo. Tutto quello che venne salvato dalla distruzione è dovuto a questa catena di benevolenza e dignità romena, con l’aiuto della Francia. Successivamente, i lavori furono pubblicati a Parigi, Monarco di Baviera e così via, però conservati per il patrimonio romeno. Dopo parecchi anni, i lavori di Bratianu usciti in Francia e Germania arrivano ad essere tradotti in romeno, per essere letti anche nel Paese, ricordava il prof. Petre S. Nasturel.
Il 27 aprile 1953, dopo tre anni di regime severissimo di sterminio, Gheorghe Bratianu si spense nel carcere di Sighet, all’età di 55 anni. Dopo quasi due decenni, le sue spoglie vennero trasferite nella tomba di famiglia nel paesino di Florica, in provincia di Arges.