Henri Coandă
L'aeronautica rappresenta uno dei settori dell'eccellenza romena, ottimamente rappresentata da Henri Coandă.
Steliu Lambru, 19.03.2018, 09:44
L’aeronautica rappresenta uno dei settori dell’eccellenza romena, ottimamente rappresentata da Henri Coandă. Figlio del generale Constantin Coandă, primo ministro della Romania nel 1918, Henri nacque nel 1886 a Bucarest. Appassionato di matematica e fisica, come il padre, studiò presso la celebre Università Tecnica di Berlino – Charlottenburg.
Fu l’autore di numerose invenzioni, tra cui un apparato di misurazioni di portanza e resistenza. Nel 1911, in Francia, Henri Coandă presentò il primo bimotore a una sola elica. Progettò diversi velivoli, di cui uno vinse nel 1912 il primo premio all’International Military Aviation Contest. La sua più importante scoperta, che rivoluzionò l’aviazione mondiale, è nota come effetto Coandă.
Nei primi anni ’70, ormai tornato in Romania dall’Occidente, dove era rimasto nel 1945, gli venne chiesto come era nata la sua passione per l’aeronautica. Lo scienziato rispose che sin dall’infazia era stato affascinato dal miracolo del vento.
Avevo poco più di 14 anni quando ho creato una trebbiatrice messa in moto attraverso un mulino a vento. Forse perchè, probabilmente, quando ero giovanissimo, ero molto affascinato dal miracolo del vento. Mi trovavo in riva al mare, che era calmo. Ma il miglior moto ondoso mi colpì al massimo. Provavo una sorta di ammirazione per il vento capace di muovere le onde. Avevo 2-3 anni e mezzo. Questa mia passione per il vento mi spinse a mettermi a confezionare degli aquiloni. Pure papà li faceva. Ho voluto vedere cosa succedeva con l’aquilone e in che modo poteva essermi utile, e così ho costruito un mulino a vento. Anche la sua forza mi colpì, cosicchè ho costruito il primo macchinario – una trebbiatrice, messa in moto tramite un mulino a vento, raccontava il grande inventore.
Nonostante il suo spirito creativo, Coanda guardava con pessimismo al futuro. Io non credo che l’individuo si dirige verso il futuro, anzi, per dirla con i francesi, va à l’envers, è come un uomo in una barca. Muove i remi, va indietro guardando al futuro e andando avanti, però senza vedere il futuro, perchè non riesce a vedere. A volte, in questa barca c’è anche un timoniere che ogni tanto si muove e vede qualcosa: questo è l’inventore. E’ lui che modifica il futuro, senza rendersi conto ancora. Non devi credere che, nel momento in cui inventi una cosa, sai anche come applicarla. Però il futuro non lo possiamo vedere, concludeva lo scienziato.
Nel 1972, tre anni dopo il rimpatrio, Henri Coanda si spegneva a Bucarest, all’età di 86 anni. Tra i numerosi riconoscimenti che gli vennero conferiti ci fu anche quello di membro dell’Accademia Romena.