Vlogger, musica e promozione della Romania all’estero
Lo scorso novembre, uno dei vlogger francesi più seguiti, Squeezie, ha riscosso un grande successo con un pezzo musicale che includeva alcune parole in romeno. Si tratta della canzone Time Time.
Ana-Maria Cononovici, 31.08.2022, 10:33
Lo scorso novembre, uno dei vlogger francesi più seguiti, Squeezie, ha riscosso un grande successo con un pezzo musicale che includeva alcune parole in romeno. Si tratta della canzone Time Time, che parodia la musica degli anni 2000, interpretata dal gruppo Trei degete, che comprende Squeezie e due amici. Il video è stato visualizzato su YouTube da oltre 9 milioni di persone entro cinque giorni dalla sua uscita e il singolo in CD venduto in quasi 40.000 copie nelle prime 48 ore. Il 25enne Squeezie, il cui vero nome Lucas Hauchard, è seguito da oltre 16 milioni di persone sul suo canale YouTube. È diventato famoso proponendo clip umoristici, video con reazioni a vari temi di attualità, ma anche video musicali composti con vari amici. Abbiamo parlato con il sociologo Bogdan Voicu dell’Istituto di ricerca sulla qualità della vita dell’Accademia Romena, dell’influenza che una canzone può avere sull’immagine della Romania.
Abbiamo a che fare con una lingua poco conosciuta fuori dalla Romania, che suona stranamente, con alcune parole che sono state ben scelte, nello spirito di quelle di O-zone, perchè in effetti tutto è partito da lì, con una canzone che ha attirato il pubblico. Inoltre, all’epoca beneficiava di una polarizzazione nelle discoteche in Spagna e in Italia, dove è vero che non rendevano popolari gli O-zone, ma Haiducii, e dove c’era un’intera generazione di romeni andati a lavorare lì, che ballava a quel ritmo. Ciò ha reso possibile una bella propaganda per la lingua romena, spiega il sociologo.
E ora l’occidentale può facilmente dire Sono felice di mangiare un’anguria snocciolata. E tutte le altre parole che quasi non hanno senso. È un testo quasi dadaista quello che vediamo ora con il vlogger francese, che in realtà imita quello che aveva fatto O-zone e mantiene lo stesso ritmo che vende ancora oggi. In realtà abbiamo la perfetta conferma che la melodia dietro la canzone di O-zone fosse potente, dando vita a un’altra nuova generazione di ascoltatori e facendoli ballare, aggiunge Bogdan Voicu.
Gli abbiamo chiesto se è bene, male o indifferente essere promosso in questo modo. Per O-zone, è benissimo. Per la Romania è un fatto estremamente positivo e allo stesso tempo è uno schiaffo massiccio ai successivi governi della Romania, che non sono riusciti a utilizzare aspetti così piccoli per promuovere in quanto tali e che avrebbero portato ulteriormente a un interesse per questo paese. Voglio dire, potevamo semplicemente far promuovere un brano musicale del genere. Oppure 40 pezzi come quello promosso, molto più economico, in cui se uno entrava in classifica come quello di O-zone, che ora è ripreso e coperto da Trei Degete, sarebbe fantastico. Infatti, l’interesse per l’intera vicenda innescato lo scorso novembre è culminato con la rispettiva canzone inclusa nelle classifiche di diversi paesi europei, con la popolarità del vlogger che l’ha lanciata. E’ stata commentata, ricommentata, e sezionata su altri clip disponibili su YouTube, TikTok e altre simili reti. Il che significa che in realtà si tratta di una specie di moltiplicazione, che porta in primo piano la lingua romena. Il fatto che la lingua romena sia portata alla ribalta è implicitamente una propaganda per il nostro Paese, dice ancora Bogdan Voicu.
Il sociologo ha vissuto per diversi anni nell’Occidente, quindi gli abbiamo chiesto se ci sono momenti in cui ti senti in imbarazzo quando dici di venire dalla Romania. Beh, dipende da dove ti trovi. Ricordo che negli anni ’90 ero negli Stati Uniti e quando mi è stato chiesto da dove venissi, ho detto Romania. E poi gli americani, di regola, gli studenti con cui ho interagito, quando dicevano Romania, dicevano Europa. L’Europa è diversa. Tutti lì. Voglio dire, che saresti venuto dalla Romania o dalla Francia, era uguale. Quindi da questo punto di vista, il fatto che il tuo interlocutore non sapeva differenziare che eri dalla Romania o dalla Francia, penso sia stato un favore. D’altra parte, ero in Francia anche in quegli anni e, mentre aspettavo ad una fermata di tram a Strasburgo, una signora mi ha chiesto dove andava non so che autobus. Le ho detto che non lo sapevo, perché non ero del posto e allora mi ha chiesto da dove venivo. Ho detto che venivo dalla Romania e lei mi disse: questa è l’ex Jugoslavia. Non andava bene! Ora non credo sia importante sapere della Romania e di cosa fece Stefano il Grande, dopotutto. Penso che sia più importante per il Paese che le cose vadano bene, attirare turisti, avere un’immagine positiva. E vuoi che sia propaganda positiva. Con tali canzoni raggiungiamo una propaganda positiva. Un giornalista tedesco mi ha detto una volta che un commissario europeo, di nazionalità romena, è bravissimo, mentre riteneva un altro un disastro. Ma queste sono cose naturali. Voglio dire, succede ovunque. Qualsiasi tipo di politico, attore, personalità di qualsiasi tipo in qualsiasi paese può avere un’immagine buona o cattiva e influenzare più o meno l’immagine del paese. Ci colpisce un po’ di più perché siamo più sconosciuti. Quando saremo ancora più conosciuti non avrà più importanza cosa fa l’uno o cosa fa l’altro, perché saremo conosciuti come nazione, conclude il sociologo Bogdan Voicu.