Usanze per la Festa di Sant’Elia
Ogni anno, il 20 luglio, i fedeli romeni celebrano il Profeta Elia, santo protettore del raccolto, particolarmente venerato dalle comunità traduizionali.
Monica Chiorpec, 20.07.2018, 11:57
Ogni anno, il 20 luglio, i fedeli romeni celebrano il Profeta Elia, santo protettore del raccolto, particolarmente venerato dalle comunità traduizionali. La Festa di Sant’Elia si è ottimamente conservata soprattutto nei paesini arcaici, tradizionali. Le usanze si sono tramandate anche alla società moderna, che ha saputo conservare molte delle antiche tradizioni. Sant’Elia fa scattare anche le celebrazioni del fuoco, spiega Delia Suiogan, etnologa presso l’Università del Nord di Baia Mare. Siamo in un periodo in cui in campagna si lavora col fieno e col grano, e la gente sa trovare un equilibrio nella relazione con la natura. Si dice che Sant’Elia punisce con fuoco la gente che non rispetta la sua giornata.
La festa del 20 luglio è seguita da altre due giornate dette del fuoco, come si sono mantenute nella mentalità collettiva le tre celebrazioni successive dedicate a Elia, Palie e Foca. Perciò, dal 20 al 27 luglio, è completamente vietato lavorare i campi e in casa, pena la punizione del fuoco. Secondo un’altra usanza, nella settimana che precede il 20 luglio, i giovani pastori scendono nei villaggi per regalare alle future fidanzate caccio fresco e una cardatrice per la lana. Si trattava di due regali che sancivano il legame simbolico tra i due fino al giorno della Festa di Sant’Elia, quando la ragazza era invitata a ballare e veniva ufficializzato il fidanzamento. Il Santo viene sempre raffigurato in un carro bellissimo, a volte dorato, trainato da cavalli forti. Quando tuona e lampeggia, si dice che Sant’Elia sia in giro nei cieli col suo carro, a punire coloro che non hanno rispettato le celebrazioni.