Usanze per la Festa di Santa Parascheva
Il 14 ottobre, i cristiani ortodossi celebrano Santa Parascheva che, secondo la tradizione, è vissuta nell'XI secolo in un paesino sul Mar di Marmara, nei pressi di Costantinopoli.
Monica Chiorpec, 13.10.2015, 12:08
Il 14 ottobre, i cristiani ortodossi celebrano Santa Parascheva che, secondo la tradizione, è vissuta nell’XI secolo in un paesino sul Mar di Marmara, nei pressi di Costantinopoli. Già dall’infanzia, la religiosa ha deciso di seguire l’insegnamento cristiano. Protettrice della Moldavia, regione storica dell’est della Romania, Santa Parascheva è anche soccoritrice delle donne e dei bambini.
L’etnologo Florin Filip sottolinea l’importanza di questa festa nel calendario popolare romeno. La festa di Santa Parascheva è una delle grandi celebrazioni dei romeni ortodossi. Nell’Ottocento e Novecento, vennero costruite moltissime chiese a lei consacrate. Inoltre, nella tradizione popolare romena, questa festa si sovrappone a un’altra più antica, dedicata alla Santa del Venerdi autunnale. Sembra che questa antica entità del popolo romeno abbia le origini nella dea Venere. In questo giorno, i contadini non lavoravano nè i campi nè in casa. Gli anziani non accendevano il fuoco, mentre le ragazze e le donne non facevano il bucato e non cucivano, in quanto temevano di avere poi dei problemi alle mani e alle gambe. Inoltre, sempre il quale giorno, si anticipano le previsioni del tempo per il successivo periodo, spiega l’etnologo.
Alla vigilia del 14 ottobre, si credeva che le ragazze che pregavano a Santa Parascheva avrebbero visto nel sogno il futuro marito. Inoltre, si credeva che le piante avessero maggiori poteri terapeutici in quel giorno, così come anche le acque.
Santa Parascheva non è solo la protettrice dei malati, ma anche delle acque e delle fontane. Molte icone della santa venivano collocate nei pressi delle fontane e delle sorgenti, e si crede che molte siano diventate miracolose. La tradizione del pellegrinaggio alla Santa, una delle grandi feste ortodosse, risale al momento in cui le sue reliquie vennero portate a Iasi dal principe Vasile Lupu. Santa Parascheva è venerata anche in Grecia, Bulgaria e Serbia. A Belgrado, le sue reliquie erano rimaste per quasi cent’anni, aggiunge l’etnologo Florin Filip.
Ogni anno, attorno al 14 ottobre, alla Cattedrale Metropolitana di Iasi arrivano centinaia di migliaia di pellegrini da tutta la Romania, ma anche da altri Paesi ortodossi del sud-est europeo.