Usanze per la Festa di Santa Parascheva
Il 14 ottobre, i cristiani ortodossi celebrano Santa Parascheva, nata nell'XI secolo in un paesino sul Mar di Marmara, nei pressi di Costantinopoli.
Monica Chiorpec, 10.10.2020, 13:01
Il 14 ottobre, i cristiani ortodossi celebrano Santa Parascheva, nata nell’XI secolo in un paesino sul Mar di Marmara, nei pressi di Costantinopoli. Già dall’infanzia, la religiosa ha deciso di seguire l’insegnamento cristiano. Protettrice della Moldavia, regione storica dell’est della Romania, Santa Parascheva è anche soccoritrice delle donne e dei bambini. Le sue reliquie sono custodite dalla Cattedrale Metropolitana di Iași, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale. Alla vigilia del 14 ottobre, si credeva che le ragazze che pregavano a Santa Parascheva avrebbero visto nel sogno il futuro marito. Inoltre, si credeva che le piante avessero maggiori poteri terapeutici in quel giorno, così come anche le acque.
La festa di Santa Parascheva è una delle grandi celebrazioni dei romeni ortodossi. Nell’Ottocento e Novecento, vennero costruite moltissime chiese a lei consacrate. Inoltre, nella tradizione popolare romena, questa festa si sovrappone a un’altra più antica, dedicata alla Santa del Venerdì autunnale. Sembra che questa antica entità del popolo romeno abbia le origini nella dea Venere. In questo giorno, i contadini non lavoravano nè i campi nè in casa. Gli anziani non accendevano il fuoco, mentre le ragazze e le donne non facevano il bucato e non cucivano, in quanto temevano di avere poi dei problemi alle mani e alle gambe. Inoltre, sempre il quel giorno, si anticipano le previsioni del tempo per il successivo periodo, spiega l’etnologo Florin Filip.
Sin dall’infanzia, Santa Parascheva ha manifestato comprensione e generosità verso i simili e un interesse particolare per i problemi della gente sfavorita, nota Sabina Ispas, la direttrice dell’Istituto di Etnografia e Folclore Constantin Brailoiu di Bucarest. Ha fatto parecchi viaggi di conoscenza. Camminò sin da giovane, andando a scoprire il mondo e soprattutto la vita della gente eccezionale, dei vescovi che erano ottimi conoscitori della visione teologica cristiana. Arrivò persino a Gerusalemme e visse per anni nel Deserto Giordano, dove la vita degli asceti era non solo un modello per la spiritualità cristiana dell’epoca, ma anche un mezzo di aumentare la forza della volontà per il bene, il bello e il pensiero elevato. Abbastanza giovane, Santa Parascheva tornò anche nel paese natio, dove si è anche spenta, spiega Sabina Ispas.
Centinaia di migliaia di pellegrini da tutta la Romania, ma anche da altri Paesi ortodossi del sud-est europeo si recano ogni anno a rendere omaggio alle reliquie di Santa Parascheva. Quest’anno, però, nel contesto della pandemia, le autorità hanno imposto regole e misure di protezione, per contenere il diffondersi del nuovo coronavirus.