Usanze di San Nicola in Romania
In Romania, paese a maggioranza ortodossa, il mese di dicembre inizia con la Festa dellamatissimo San Nicola.
Monica Chiorpec, 06.12.2023, 11:10
In Romania, paese a maggioranza ortodossa, il mese di dicembre inizia con la Festa dell’amatissimo San Nicola. L’arcivescovo celebrato dalla Chiesa il 6 dicembre, il cui nome significa vittorioso, nacque nell’attuale Turchia, da una famiglia benestante, ma rinunciò a tutti i beni materiali dopo la morte dei genitori e si dedicò alla vita monastica. L’arcivescovo Nicola partecipò al primo concilio ecumenico di Nicea, nell’anno 325. Sebbene nello spazio europeo sia conosciuto piuttosto per i doni che porta ai bambini, nella tradizione romena San Nicola era responsabile per i cambiamenti cosmici, per le prime manifestazioni meteorologiche dell’inverno, ma anche per punizioni simboliche, a carattere moralizzante o con ruolo protettivo, come spiega Delia Suiogan, etnologa dell’Università del Nord di Baia Mare.
San Nicola è colui che custodisce il cielo al Settentrione e non lascia cadere il Sole nel mare. Siamo in un tempo di notti lunghe e giornate brevi, è un tempo in cui la luce è dominata dal buio, e questo santo riesce a rimettere le cose in ordine anche in questo contesto, perché aiuta il Sole a salire nuovamente al cielo. Si dice infatti che, a partire dal 6 dicembre, il Sole cominci a sorgere nel cielo di pari passo con i salti dei pulcini attorno alla chioccia, cioè pochissimo. La giornata però comincia ad allungarsi e la luce torna a splendere. Sempre nel pensiero popolare, San Nicola è considerato un vecchio dalla barba molto lunga, che scuote quando cavalca il suo cavallo bianco sopra le nuvole, pertanto in questo giorno deve nevicare, in segno di abbondanza, fertilità e salute, spiega Delia Suiogan.
Negli antichi villaggi romeni esisteva un’antica credenza secondo la quale se nel giorno di San Nicola non nevicava, l’inverno sarebbe stato molto lungo. Per questo, i romeni sperano che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre cominci a nevicare. I bambini aspettano Babbo Nicola – la nostra Befana – a riempire gli stivali con dolcetti e regalini. Se Babbo Nicola arriva sul suo cavallo bianco, l’inverno sarà breve, aggiunge Delia Suiogan. San Nicola è riconosciuto soprattutto come colui che dona. Insieme a Babbo Natale, fa parte di quei personaggi che fanno regali con lo scopo di portare il bene nel mondo. Inoltre, si dice che Babbo Nicola sia il protettore dei bambini, delle ragazze e delle giovani mogli. La gente rispetta molto questo giorno, soprattutto la vigilia di San Nicola, per mettersi al sicuro da tutto ciò che significa colpo, incidente o malattia. Il 5 dicembre, i bambini ricevevano solo cibo da digiuno. Una volta all’anno, anche i bambini digiunano, per entrare nel nuovo anno più puliti e più protetti dal male, dice ancora l’etnologa.
Nell’iconografia, l’arcivescovo Nicola è raffigurato diversamente da come lo immaginano i bambini. Il volto severo del vecchietto con un’asticciola in mano, che punisce la disobbedienza, non è specifico solo dello spazio romeno. Anche i bambini tedeschi preparano gli scarponcini alla vigilia della festa e attendono impazienti i doni simbolici o, al contrario, la correzione necessaria per il prossimo anno. Allo stesso modo, anche i bambini francesi apprezzano i dolci ricevuti la notte tra il 5 e il 6 dicembre da San Nicola, considerato il patrono degli studenti. La Chiesa Sfântul Gheorghe Nou (San Giorgio il Nuovo) di Bucarest custodisce la mano destra di San Nicola, offerta in regalo al principe Michele il Bravo dal cardinale di Bari intorno all’anno 1600.