Usanze di Capodanno in Romania
Il passaggio nel Nuovo Anno rappresenta, senza dubbio, uno dei più importanti momenti nelle nostre vite. In Romania, le antiche usanze si conservano quasi immutate da generazioni intere.
Monica Chiorpec, 30.12.2021, 10:17
Il passaggio nel Nuovo Anno rappresenta, senza dubbio, uno dei più importanti momenti nelle nostre vite. In Romania, le antiche usanze si conservano quasi immutate da generazioni intere, e il cenone di Capodanno rappresenta un rituale di per sè, spiega Sabina Ispas, la direttrice dell’Istituto di Etnografia e Folclore Constantin Brăiloiu di Bucarest. L’Anno Nuovo è caratterizzato da tutt’una rosa di usanze cerimoniose e festose, tra cui la più nota è quella della Sorcova, praticata soprattutto dai bimbi. Un’altra è l’usanza del Piccolo Aratro (Pluguşor), praticata sempre dai bambini, ma anche quella del Grande Aratro (Plugul Mare), praticata dagli adulti, dagli uomini sposati, con famiglia. Il significato iniziale del Grande Aratro era quello di protezione e benedizione. Chi praticava l’usanza della Sorcova e quella dell’Aratro segnava, quindi, l’Anno Nuovo, e l’intera cerimonia si conclude con i canti augurali per la Festa di San Giovanni Battista, spiega Sabina Ispas.
Nelle comunità tradizionali, la notte tra gli anni agevola il contatto con la Divinità. Nella tradizione popolare, i messaggi trasmessi in occasione delle feste importanti e al passaggio tra il vecchio e il Nuovo Anno sono considerati gli unici veramente importanti sia per la rispettiva comunità, che per ogni singolo individuo, aggiunge Sabina Ispas. Il Natale e il Capodanno sono legati alla tradizione dell’apertura dei cieli. Si tratta, infatti, della percezione, della comprensione e dell’atto di Teofania. La Divinità cala sulla terra e sulla gente e i cieli si aprono, cosicchè Dio comunica direttamente con il Creato, con l’uomo. In questi momenti speciali, quando si aprono i cieli, la gente può apprendere cosa potrebbe succedere durante l’anno che sta per iniziare. Non si tratta di indovinare, come si potrebbe pensare, bensì di un messaggio che Dio trasmette agli esseri umani in un momento in cui può avere un conttato diretto, ravvicinato con loro, spiega la direttrice dell’Instituto di Etnografia e Folclore Constantin Brăiloiu di Bucarest.
L’anno che sta per finire veniva cacciato via nel passato con colpi di frusta nelle viuzze dei villaggi. Il cenone di Capodanno che riunisce la famiglia e gli amici ha conservato il suo valore simbolico. Molte usanze di Capodanno sono collegate ai canti augurali. Tra Natale e Capodanno, i gruppi di giovani che fanno gli auguri indossano spesso delle maschere popolari. La maschera è molto importante nella mentalità tradizionale romena, perchè è una rappresentazione immaginaria dell’Aldilà. Gli antenati, gli animali-totem o le piante-totem sono destinati ad aiutare l’uomo a reintegrarsi, ad appartenere di nuovo al mondo dei vivi o al mondo bianco, come viene chiamato nel linguaggio etnologico. L’usanza delle maschere dei vecchi tipica del Maramures rappresenta un cerchio magico, si batte in terra con il bastone, e si colpiscono simbolicamente gli altri partecipanti al rituale, che ha significati antichi. E’ legato al vecchio culto degli antenati, che possono sempre rimediare qualsiasi squilibrio nel mondo. C’è la maschera della capra, anch’essa molto antica. La capra ha un ruolo fondamentale, perchè muore e rinasce. È il simbolo del vecchio anno, che è morto, e del nuovo anno, che deve rinascere all’insegna del bene, spiega Delia Suiogan, etnologo all’Università del Nord di Baia Mare.
La Festa di Capodanno ha un doppio significato e la morte dell’anno che sta per finire rappresenta il momento della rinascita cosmica. Se le maschere dei danzatori hanno un ruolo protettore contro gli spiriti maligni, ci sono anche auguri di Capodanno che provengono da antichi riti della fertilità. In Bucovina, nel nord della Romania, nella notte tra gli anni, i mascherati’ cominciano a girare per le viuzze dei villaggi. Vestiti come vari personaggi o creature fantastiche, essi sono accompagnati da musicanti e destano la curiosità dei contadini, che spesso li seguono. La sfilata, che passa prima per il centro del villaggio, si ferma presso tutte le case.