Un’app per scoprire la Romania selvaggia
Lanciato a luglio 2021, al Transylvania International Film Festival (TIFF) di Cluj, il documentario Romania selvaggia è stato girato dal regista Dan Dinu e dal cameraman Cosmin Dumitrache, per presentare la diversità naturale del Paese.
Christine Leșcu, 06.04.2022, 16:20
Lanciato a luglio 2021, al Transylvania International Film Festival (TIFF) di Cluj, il documentario Romania selvaggia ha attirato finora oltre 25.000 spettatori. Girato in 10 anni, il docufilm è stato sviluppato dal regista Dan Dinu e dal cameraman Cosmin Dumitrache, per presentare la diversità naturale della Romania. Il regista Dan Dinu ci offre maggiori dettagli. Abbiamo preso lo spunto dall’idea di andare a fotografare parchi naturali e nazionali per fare un album e per donare quelle immagini alle ONG ambientaliste e ai parchi. E dall’album fotografico, anch’esso materializzato e che ora si trova nelle librerie, siamo arrivati a un documentario sulla natura, uno dei più complessi realizzati nel nostro paese. Ci abbiamo lavorato sodo, passando tantissimo tempo sul campo. Nell’album fotografico, ad esempio, ci sono immagini raccolte nel giro di una quindicina d’anni, alcune scattate prima dell’inizio di questo progetto. Per il progetto stesso, ho passato circa 450 giorni sul campo, di cui 300 per il film, soprattutto negli ultimi tre anni e mezzo. Quindi il film ha occupato la maggior parte del nostro tempo. Era anche normale perché è difficile cogliere certi comportamenti naturali, se non si resta abbastanza a lungo sul campo, spiega il regista.
Siccome Romania selvaggia ha suscitato molto interesse, Dan Dinu e i suoi colleghi hanno pensato di realizzare un documentario tipo making of in cui mostrare come hanno lavorato in 10 anni, compresa la cucina interna del montaggio. Anche il making of fa parte dell’intento educativo del progetto Romania selvaggia, precisa Dan Dinu. Una delle componenti dell’intero progetto è stata quella di far conoscere meglio la natura, capire meglio quali ricchezze naturali abbiamo qui e, soprattutto, capire come comportarsi correttamente in natura, cercare di non disturbare più del necessario qualsiasi nuovo luogo che visitiamo o la specie che vediamo. Perché se non ci prendiamo cura di queste cose, un giorno ci risveglieremo come qualsiasi altro paese che ha avuto ricchezze e le ha perse. Siamo riusciti a donare circa 600 album fotografici alle ONG ambientaliste, alle scuole, alle biblioteche pubbliche per avvicinarci il più possibile ai bambini, in primis. E, insieme all’Associazione OvidiuRo, siamo riusciti a creare quasi 20.000 calendari per gli asili nido di Romania. Questi calendari hanno anche un ruolo educativo, perché contengono immagini del progetto e varie informazioni sulle specie raffigurate. Per quanto possibile, cerchiamo di portare avanti questo lavoro educativo, soprattutto per i bambini, con l’augurio che continuino questo lavoro che abbiamo iniziato, aggiunge Dan Dinu.
Il più recente tassello aggiunto a questa bella impresa è l’applicazione România sălbatică/ Romania selvaggia, accessibile gratuitamente da qualsiasi smartphone. È una guida che presenterà una ad una tutte le aree protette del nostro Paese, a cominciare dai parchi naturali nazionali, geoparchi, riserve della biosfera. Successivamente, includeremo probabilmente aree più piccole, come i siti Natura 2000. Ma in aggiunta, l’unicità dell’applicazione consiste nel suo calendario della natura in cui possiamo seguire eventi naturali che stanno accadendo e ai quali vorremmo partecipare. Ad esempio, il 1 aprile è la Giornata internazionale degli uccelli e, nell’app, vediamo quali eventi vengono organizzati intorno a noi e ai quali possiamo partecipare. Cerchiamo di dire alle persone come comportarsi se vogliono andare a vedere queste cose. Insieme ai colleghi di un’associazione di fotografi, abbiamo voluto creare un codice etico del comportamento in natura che sia presentato anche sull’applicazione. Quindi, cerchiamo di trovare quante più leve possibili non solo per mostrare alla gente quanto sia bello questo Paese, ma anche come comportarsi per mantenerlo come tale anche in futuro, conclude il regista Dan Dinu.