Timișoara 2023: Progresso. Cambiamento di paradigma, riflessione artistica su storia e patrimonio
Progresso. Cambiamento di paradigma è l'iniziativa proposta dall'Associazione Timișoara 2021 - Capitale Europea della Cultura - progetto che slitta al 2023, in seguito alla crisi sanitaria.
Carmen Săndulescu, 08.12.2020, 10:34
Progresso. Cambiamento di paradigma è l’iniziativa proposta dall’Associazione Timișoara 2021 – Capitale Europea della Cultura – progetto che slitta al 2023, in seguito alla crisi sanitaria – per portare una riflessione artistica sulla storia e il patrimonio industriale di questa città della Romania occidentale, ma anche sul modo in cui la memoria di certi posti si è trasformata o è addirittura scomparsa.
L’iniziativa, promossa insieme all’Associazione Simultan, fa parte del programma Luci accattivanti, che rientra nel Dossier di candidatura grazie al quale Timisoara si è aggiudicata il titolo di Capitale Europea della Cultura, volto a familiarizzare il pubblico con l’ambiente digitale e a far meglio capire le nuove tecnologie tramite le arti multimediali. Dal 10 al 13 dicembre, Progresso.Cambiamento di paradigma viene presentato nelle ex officine dell’Azienda di Trasporto Pubblico di Timișoara, che ospiteranno il futuro Centro per Arte, Tecnologia ed Esperimento intitolato MultipleXity.
Creata da un gruppo di artisti di Timișoara nel 2005, l’Associazione Simultan è stata invitata a proporre un progetto per il MultipleXity, spiega Alin Rotariu, membro fondatore e uno degli organizzatori. Questo spazio vasto è stato scelto innanzitutto perchè è collegato alla storia delle premières attribuite alla città, tra cui il primo sistema di trasporto urbano sul territorio attuale della Romania, nato oltre 150 anni fa. Un recente studio monografico lanciato di recente rileva la presenza di questo mezzo di trasporto già quasi un decennio prima dell’apparizione del primo tram a cavalli sulle strade di Timișoara, nella piccola – all’epoca – località di Lipova, collocata sulla riva sinistra del fiume Mures, nell’odierna provincia di Arad. La fitta rete di tram di Timișoara affascina anche nei nostri giorni.
L’Associazione Simultan ha abbinato le idee innovative al patrimonio culturale e industriale, spiega Alin Rotariu. Al momento, questo spazio è un un certo qual modo dismesso. Le officine dell’azienda sono state trasferite, in attesa di una riconversione. Ma l’atmosfera è abbastanza strana, come se la gente se ne fosse andata ieri. Invece, in tutti gli angoli sono rimasti appunti personali o vestiti, e abbiamo voluto valorizzare questo ambiente, avendo in mente il concetto del progresso. Non siamo contrari all’abbandono di certi sistemi che sembravano molto stabili e concepiti in maniera impeccabile, una volta vanto della comunità e modello di buone pratiche. Solo che, in questo momento, sono abbandonati. Naturalmente, siamo tutti contenti della nuova destinazione di questo spazio, e l’idea della trasformazione è un’ottima metafora. Questo centro può collegare la città, tramite un trasferimento culturale dal centro alle periferie, dice Alin Rotariu.
Progresso. Cambiamento di paradigma si propone di offrire anche un certo formato artistico, un ambiente per altri progetti che saranno svolti durante la trasformazione delle vecchie officine in Centro per Arte, Tecnologia ed Esperimento. Alin Rotariu osserva che si tratta di un periodo di code design del futuro MultipleXity, con attività e spazi specifici risultati da simili progetti.
Penso che il 2020 abbia offerto una dimostrazione estremamente ripida, addirittura brutale. Ci ha fatto vedere quanto velocemente possano essere sostituite certe cose di cui eravamo convinti che avessero rappresentato la strada giusta. Ebbene, queste cose possono sparire in un batter di ciglio. Il titolo del nostro progetto rispecchia molto bene sia il periodo che stiamo vivendo, che quello che succede intorno a noi, nel dopo-rivoluzione, diciamo. E ritengo che Timișoara si meriti un esperimento di questo tipo, e forse anche ulteriori iniziative. Tutto, nello spirito del posto, spiega ancora Alin Rotariu.
Una cosa è certa: il cambiamento, con i suoi paradigmi, arriverà lo stesso. Di sicuro anche a Timișoara, che nel 2023 sarà una delle tre Capitali europee della cultura.