Romeni celebri nel mondo: l’attore Edward G. Robinson
Inserito dall'American Film Institute tra le 25 grandi star dell'Età d'oro di Hollywood, Edward G. Robinson nacque a Bucarest il 12 dicembre 1893 in una famiglia di ebrei.
Luana Pleşea, 12.07.2017, 13:38
Inserito dall’American Film Institute tra le 25 grandi star dell’Età d’oro di Hollywood, Edward G. Robinson nacque a Bucarest il 12 dicembre 1893 in una famiglia di ebrei. Quando aveva 10 anni, la famiglia emigrò in America, dove, dal 1911 al 1913, Edward seguì i corsi della prestigiosa American Academy of Dramatic Arts. Di suo vero nome Emanuel Goldenberg, Robinson fu consigliato in quel periodo di cambiarlo. Mantenne, però, le iniziali E e G. Esordì nel teatro e, a partire dal 1923, anche nel cinema, diventando uno dei più richiesti attori nei gangster movie.
Irina Nistor, critico cinematografico, spiega: Edward G. Robinson fu un attore del tutto particolare. Recitò in tanti spettacoli di teatro in America. Non fu sempre l’interprete assoluto del gangster, anzi ebbe tanti e svariati ruoli lungo il tempo. Però si specializzò in questa direzione, e quasi tutti i registi con cui ha lavorato dopo dicevano che era talmente bravo da non aver bisogno di indicazioni e che era dotato di una straordinaria intuizione per i propri ruoli. Penso sia stato un tipo che nessuno è poi più riuscito ad imitare. In quel periodo, i gangster movie erano tantissimi, anche altri ci avevano provato, ma probabilmente lui ha imparato meglio a fare non solo un gangster di superficie. Era uno che veramente incuteva paura, senza mai diventare ridicolo, il che secondo me è stato particolarmente importante.
La carriera di oltre 50 anni di Edward G. Robinson vanta un palmares di 40 spettacoli su Broadway e oltre 100 film. Era ottimo amico di Humphrey Bogart, Lauren Bacall, pure lei di origini romene, e Frida Kahlo. Irina Nistor parla anche dei punti di riferimento della sua carriera: Piccolo Cesare penso sia stato uno dei suoi più importanti ruoli. Poi, L’isola di corallo (Key Largo), e credo che fu allora che legò una strettissima amicizia con Humphrey Bogart. Un’altra pellicola importante fu 2022: i sopravvissuti (Soylent Green), il suo ultimo film, una specie di fantascienza sull’Apocalisse. Era già malato alle riprese. Insomma, ebbe un percorso estremamente interessante.
Nel 1949, Robinson vinse a Cannes il premio al Miglior attore protagonista per aver incarnato Gino Monetti in Amaro destino (House of Strangers). Nel 1969, Screen Actors Guild gli conferì il Premio all’intera carriera, mentre nel 1972 fu insignito dell’Oscar onorario per la sua attività nell’industria del cinema: Ha raggiunto la grandezza come attore, padrone delle arti e cittadino devoto…in breve, un uomo del Rinascimento. Da parte dei suoi amici dell’industria che ama. Purtroppo, si è spento due mesi prima della cerimonia di premiazione, il 26 gennaio 1973, a Los Angeles. Negli USA, l’immagine di Edward G. Robinson è stata stampata anche su un francobollo, il sesto nella serie Legends of Hollywood.
In contrasto con i personaggi interpretati, sembra che Robinson sia stato sensibile, quieto, una persona colta che parlava sette lingue. Fu un appassionato collezionista d’arte. Infatto, aveva un’impressionante collezione privata di quadri. Fu un democratico liberale, anche se ad un certo momento fu incluso sulla nota black list, accanto a coloro che venivano accusati di essere sostenitori del comunismo.
Dal 1937 al 1942, Edward G. Robinson ebbe anche una carriera radiofonica. Entrò nei panni di Steve Wilson, editore della rivista The Illustrated Press nella serie I segreti della metropoli (Big Town). Inoltre, incarnò il duro investigatore Hard Spade in un adattamento de Il falco maltese per la serie Lux Radio Theatre. (traduzione di Iuliana Anghel)