Ritratto del calciatore Gheorghe Hagi
Imprenditore, allenatore e calciatore romeno, è stato chiamato dai tifosi il Re del calcio romeno o Maradona dei Carpazi.
România Internațional, 04.12.2013, 12:54
Imprenditore, allenatore e calciatore romeno, è stato chiamato dai tifosi il Re del calcio romeno o Maradona dei Carpazi. Nella carriera ufficiale ha segnato 300 reti, di cui il 70% da distanza. E’ anche il migliore goleador della storia della nazionale romena. Con 35 reti segnate. Il nostro interlocutore è il famoso Gheorghe Hagi. Cominciò a giocare calcio a 10 anni, presso Farul Costanza, squadra in cui fece anche il suo debutto nella prima serie, a 17 anni. Seguì una vita dedicata al calcio.
Posso dire che sono nato per giocare calcio. Il mio primo regalo ricevuto dai genitori fu un pallone da calcio e dopo, come ogni ragazzino nato in campagna, giocai a pallone per la strada, nei campi, ovunque portavo il pallone con me. Da allora non l’ho più lasciato. Adesso riconosco che è una vera passione. Amo il calcio, lo rispetto e credo di avergli dato moltissimo e di aver ricevuto moltissimo dal calcio”, dice Hagi.
Come ha accolto l’invito a giocare nella nazionale? Con grande gioia. Era una grande sorpresa in quel momento. Dall’età di 13 anni ho fatto parte di tutte le squadre nazionali. L’unica eccezione — forse per il CT del momento e per la mia rapida crescita — fu la squadra nazionale Under 21. Dunque dai juniores sono passato alla nazionale grande a 17 anni. Dopo circa 7 partite giocate nella prima serie, sono stato chiamato direttamente alla squadra grande”, ricorda il grande calciatore.
Quali sono i ricordi più belli di giocatore di club? Sono due cose distinte. La nazionale significa cuore, mentre i club significano interesse, perchè hai un contratto con loro. Con la nazionale non hai alcun contratto, solo se vuole ti chiama. Perciò ho detto che è un contratto del cuore, della passione. Nelle squadre dei club, ovviamente, ci sono i contratti. Nella mia carriera, ho dovuto prendere delle decisioni, in quanto ho sempre desiderato di crescere e così, dopo aver giocato per Farul, Sportul Studentesc, Steaua, dopo la Rivoluzione dell’89 sono andato a Real Madrid. Sono seguite l’esperienza del calcio italiano, con Brescia, il ritorno a Barcellona e i cinque stupendi anni a Galatasaray che coronano una bella carriera, piena di successi già dall’inizio. I successi sono giunti a tappe. Una tappa in Romania e un’altra nel calcio internazionale a grandissimi club. E’ stata una grande esperienza. Ogni tappa ha significato tanto per me. Ha contribuito alla mia educazione, alla mia crescita, al mio sviluppo di campione”, aggiunge Gheorghe Hagi.
I ricordi più belli con la nazionale romena? Non li potevo evocare che in stretto legame con certe tappe, risponde Gheorghe Hagi. Dopo 18 anni di attività quale sarebbe il ricordo più bello ? La partita di debutto, la partita in cui hai segnato la prima rete, la prima presenza agli europei….Non posso dimenticare la prima rete segnata per la nazionale e il mio debutto agli Europei, tre campionati europei, tre mondiali… quale è stato più bello? Difficile da scegliere. Tutti sono stati belli. Ovviamente, in qualche occasione mi sono evidenziato di più, ogni discesa nel campo ha significato qualcosa. Si tratta di 18 anni. E molto difficile ricordare un unico momento. Se ci penso, ovviamente, ricordo la rete contro la Colombia, ai Mondiali d’America, la vittoria della Romania sull’Argentina.Tutte le partite hanno la loro importanza. Quei mondiali credo siano stati l’apice della nostra generazione, in cui avremmo potuto arrivare anche in finale. Cosa dire sulla nazionale? Tutti i ricordi sono stati belli, tutti i momenti, le reti, tutte le partite”, aggiunge Hagi.
La generazione d’oro c’è stata, ha giocato e sono rimasti i risultati. La generazione attuale deve dimostrare ancora, dice il calciatore. Questa è la differenza. La generazione attuale deve dimostrare e raggiungere gli stessi risultati. Il resto per me sono solo parole. Abbiamo ottimi giocatori, talentuosi, sono giocatori romeni, come lo siamo stati pure noi, li sosteniamo, vogliamo che ci superino, per il bene di tutti. Apparteniamo a questo mondo del calcio e ognuno di noi è cosi che deve vedere le cose. Dobbiamo sostenere questi ragazzi, come lo siamo stati anche noi”, conclude Hagi.
Il più noto calciatore romeno di tutti i tempi, non ha voluto lasciare in eredità solo i propri successi. Pensando al futuro del calcio romeno, seguendo il modello Ajax Amsterdam, Gheorghe Hagi ha fondato in Romania la più solida ed elaborata scuola di calcio, l’Accademia a lui intitolata.