Restauro dei mulini ad acqua di Rudăria
Andiamo a Rudăria!: un'iniziativa lanciata di recente a Timișoara, volta a rendere il comune di Eftimie Murgu, in provincia di Caraș Severin, una destinazione turistica accessibile, attraente e sostenibile per la comunità locale.
Carmen Săndulescu, 20.04.2021, 13:59
Andiamo a Rudăria!: un’iniziativa lanciata di recente a Timișoara, volta a rendere il comune di Eftimie Murgu, in provincia di Caraș Severin, una destinazione turistica accessibile, attraente e sostenibile per la comunità locale. I 22 mulini ad acqua di Rudăria sono unici nell’est europeo. L’iniziativa rientra in un progetto più ampio, portato avanti da parecchi anni dall’Associazione Acasă în Banat/ A casa nel Banato. Ed è per il secondo anno che l’associazione si impegna nel restauro dei mulini ad acqua in questa zona della Romania occidentale, tramite un approccio integrato. Una tappa presentata il 15 aprile, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Timișoara. Il presidente dell’Associazione Acasă în Banat, Radu Trifan, ci offre maggiori dettagli.
La prima azione che vedrà coinvolti dei volontari si svolgerà dal 14 al 16 maggio. Praticamente, siamo assaliti dal gran numero di persone desiderose di aderire a questa iniziativa. Ma è in ugual misura una grande sfida, poichè dovremo rifare i mulini, pulire ed ecologizzare il fiume, ma anche allestire la zona con pannelli, macinare il grano per la farina, e quindi preparare il pane e la polenta tradizionale chiamata coleșă. Si tratta di una polenta cucinata con il granoturco macinato al mulino ad acqua, che ha un gusto del tutto particolare, spiega Radu Trifan.
Interessante è il fatto che, pur chiamandosi dal 1970 Eftimie Murgu, per aver dato i natali al grande rivoluzionario del Banato, la località è nota alla gente sempre come Rudăria. Alcune voci si pronunciano per il ripristino dell’antico nome, però la decisione spetta alle autorità locali. Comunque venisse denominato, il posto è un autentico gioiello di architettura popolare contadina non ancora valorizzata come si dovrebbe. Coloro che la vogliono portare alla luce contano sulle tre tappe del progetto e sul gran numero di volontari. C’è tutt’un anno davanti, aggiunge il presidente dell’Associazione Acasă în Banat, Radu Trifan.
Per il corrente anno, auspichiamo di rendere questa località una destinazione più attraente e meglio connessa al turismo dei nostri giorni, aiutando, naturalmente, la comunità locale ad inserirsi in questo circuito. Attualmente, manca un legame molto stretto tra il turismo e la vita quotidiana degli abitanti del villaggio. E noi vogliamo offrire loro la possibilità di meglio vendere i propri prodotti, e ai turisti un bel percorso. Ma non in macchina, bensì in cammino, per scoprire il posto e la sua gente brava e accogliente, come anche tutti i 22 mulini ad acqua, conclude Radu Trifan.
L’Associazione Acasă în Banat e i suoi volontari punteranno piuttosto sui mulini non inseriti nel patrimonio nazionale, in quanto sono i più vulnerabili. Non essendo ancora tutelati, rischiano di essere distrutti o demoliti. Alcuni necessitano di riparazioni urgenti, mentre altri sono stati riaggiustati con materiali nuovi e inadeguati al loro aspetto. Per cui l’Associazione impiegherà, come al solito, materiali e tecniche tradizionali.