Racconti dello sport romeno: Montevideo, 1930
Il primo Campionato Mondiale di Calcio, svoltosi 90 anni fa a Montevideo, riuniva le squadre nazionali di 13 Paesi, la Romania compresa.
Florin Orban, 26.05.2020, 12:41
Il primo Campionato Mondiale di Calcio, svoltosi 90 anni fa a Montevideo, riuniva le squadre nazionali di 13 Paesi, la Romania compresa. Il transatlantico Conte Verde, che ha portato oltreoceano anche i calciatori romeni, approdava in Uruguay il 2 luglio del 1930. La squadra fu alloggiata all’inizio in una villa messa a disposizione dalla comunità romena di Montevideo, che, però, non era riscaldata e il Sudamerica era in pieno inverno. La delegazione romena si trasferì all’albergo Artigas, dove accolse anche la notizia del sorteggio avvenuto il 5 luglio. La Romania era stata inclusa nello stesso gruppo del Perù e del Paese ospirante – Uruguay, campione olimpico nel 1924 e 1928.
La partita con Perù venne disputata il 14 luglio. La Romania segnò la prima rete sin dall’inizio, con Adalbert Deşu. All’11/o minuto, però, rimase in dieci, dopo un durissimo fallo del peruviano Luis de Souza contro Adalbert Steiner, portato direttamente in ospedale con una gamba rotta. Verso la metà del primo tempo, la Romania rimase anche senza Constantin Stanciu, gravemente ferito al ginocchio da Alberto de Negri. Cosicchè i calciatori peruviani pareggiarono nel secondo tempo. Stanciu scese di nuovo in campo al 60/o minuto, pur zoppicando, e riuscì anche a segnare una rete storica. Il 3-1 a favore della Romania venne deciso all’85/o minuto da Nicolae Covaci.
Nella successiva partita, la squadra dell’Uruguay sconfisse quella del Perù per 1-0, cosicchè la Romania si mantenne per giorni al primo posto del gruppo, per essere superata nell’ultimo match del girone dal Paese ospitante per 4-0. Alla metà del primo tempo, i calciatori dell’Uruguay hanno segnato tre reti in poco tempo. Il famoso attaccante romeno Rudi Wetzer notava nel suo diario: Il calcio è così. Nel giro di sei minuti sul campo impari più di quanto impari in sei anni a scuola. Da quando il pallone è tondo, il calcio si gioca con la maglia sudata, non inamidata. Il brano è citato nel libro La finale si gioca oggi, pubblicato nel 1966, in cui il compianto giornalista e commentatore Ioan Chirilă ha incluso parzialmente il diario di Wetzer.
La Coppa Mondiale del 1930 fu aggiudicata sempre dall’Uruguay, dopo aver sconfitto in finale l’Argentina per 4-2.