Paul Hitter in mostra al Museo Nazionale della Letteratura Romena di Bucarest
All'inizio dell'anno, al Museo Nazionale della Letteratura Romena di Bucarest (MNLR) è stata inaugurata la mostra Septuaginta/ Bibbia dei Settanta dell'artista visivo Paul Hitter.
Eugen Cojocariu, 22.01.2024, 09:49
All’inizio dell’anno, al Museo Nazionale della Letteratura Romena di Bucarest (MNLR) è stata inaugurata la mostra Septuaginta/ Bibbia dei Settanta dell’artista visivo Paul Hitter. Septuaginta è la traduzione della Bibbia Ebraica in lingua greca e costituì la base dell’Antico Testamento della Bibbia Cristiana. I lavori rientrano in un percorso artistico che Paul Hitter si propone per i prossimi anni, che consiste nell’organizzazione annuale di una mostra in un paese balcanico, mirando al consolidamento dell’Espressionismo balcanico – concetto e corrente lanciati da Paul Hitter oltre 10 anni fa. La selezione presentata al MNLR presenta al pubblico 24 dipinti e un oggetto scultoreo, tutti raffiguranti scene e simboli dell’Antico Testamento. Paul Hitter ci parla dell’attrazione artistica dietro l’Antico Testamento e ci racconta per quanto tempo ha lavorato alla mostra, nonchè quali sono stati i temi scelti.
Per questa mostra ho lavorato circa un anno e mezzo. Mi sono fermato intorno all’80% quando è ricominciato il conflitto in Israele e nella Striscia di Gaza, chiedendomi se abbia senso esporre in queste condizioni. Le opere ci presentano personaggi dell’Antico Testamento, profeti. Ho scelto le storie che mi hanno fatto impressione e i personaggi che mi hanno colpito di più dai libri talmudici. Faccio parte della prima generazione dopo il 1990 che ha studiato la religione a scuola. Posso dire che in generale ero attratto dalla religione, ma, parallelamente all’insegnamento religioso offerto a scuola dalla Chiesa non riformata o dalle Chiese Riformate, Cattolica e Ortodossa, ho scoperto vari libri – La Bibbia raccontata ai bambini, tutti realizzati dalle chiese riformate, poi, più tardi, verso l’adolescenza, sono stato un accanito ascoltatore delle radio Voce della speranza e Voce del Vangelo, che spiegavano molte di queste storie dell’Antico Testamento, storie piuttosto ignorate dalle chiese non riformate. Queste storie sono state rappresentate più volte nella storia dell’arte. Trovo che abbiano una grande forza, un impatto molto elevato e mi hanno impressionato. Devo confessare che nell’ultimo periodo, cioè nel periodo in cui ho anche dipinto queste opere, ho ascoltato anche la visione ebraica di questi personaggi. Ma ci si addentra in un groviglio così grande, perché come sappiamo, la Torah è la parola di Dio e ogni parola, a seconda di ogni rabbino, può essere interpretata o reinterpretata e ogni storia può essere interpretata e reinterpretata allo stesso modo. Ad un certo punto ho dovuto fermarmi e rimanere nel quadro classico, che i cristiani conoscono più o meno, ma a noi è piuttosto familiare, spiega Paul Hitter.
Quali personaggi biblici hanno potuto vedere i visitatori della mostra MNLR? Adamo ed Eva, Mosè che divide le acque, Giona nella bocca della balena, il sacrificio di Isacco, Davide e Golia, Giuditta e Oloferne, il profeta Elia, Daniele nella fossa dei leoni. Molti personaggi, interessanti secondo me, dell’Antico Testamento, aggiunge l’artista.
All’interno del percorso espositivo è stato presente anche un oggetto-installazione con cui i visitatori hanno potuto interagire, la rappresentazione del Vitello d’oro tratto dal racconto biblico dell’Antico Testamento. Cosa ha voluto proporre simbolicamente l’artista Paul Hitter attraverso quest’opera? Come sapete, il vitello d’oro fu creato dagli ebrei quando Mosè salì per ricevere le Tavole della Legge. Aspettarono Mosè a lungo e pensarono che non sarebbe più tornato. Praticamente, tornarono alle vecchie credenze pagane e vollero una rappresentazione essenzialmente fisica di Dio. Credo che anche noi, in generale, tutte le persone, nel corso della storia, ma soprattutto questo fatto può essere osservato ora nel postmodernismo, nel terzo millennio, adoriamo diversi vitelli d’oro. Volevo fare una specie di scherzo. Ogni visitatore della mostra ha potuto attaccare un adesivo che rappresentava una certa azienda o un certo marchio di abbigliamento, ognuna con il proprio vitello d’oro, dice ancora Paul Hitter.
Dopo la mostra di Bucarest, l’artista sta preparando un’altra in Bulgaria. Avrò una mostra alla Galleria Nazionale di Ruse. È una mostra con personaggi provenienti dalla Bulgaria. Come sapete, ho inventato lo stile chiamato Espressionismo balcanico. Mi sono proposto, giacchè parliamo dei Balcani, di esporre una volta all’anno in un paese di questa regione. Penso che seguirà la Turchia, un Paese che ci ha influenzato molto, conclude Paul Hitter.