Paesaggi nell’incisione europea ottocentesca, in mostra a Bucarest
Nel cuore della Capitale, al Museo del Municipio di Bucarest è stata aperta la mostra I Principati Romeni. Paesaggi nell'incisione europea ottocentesca.
Ion Puican, 22.06.2022, 11:07
Nel cuore della Capitale, al Museo del Municipio di Bucarest è stata aperta la mostra I Principati Romeni. Paesaggi nell’incisione europea ottocentesca. La curatrice Nicoleta Bădilă ha offerto maggiori dettagli a Radio Romania Internazionale.
La mostra introduce il visitatore nell’universo romeno del XIX secolo, alla scoperta di paesaggi naturalistici intorno a montagne, valli, fiumi, foreste, con presenza umana o animale, che conferiscono drammaticità alla composizione. La mostra è, quindi, incentrata sull’incisione, un genere artistico che si è sviluppato nel Settecento e al quale vengono attribuiti ruoli in diversi contesti. Ad esempio, paesaggi incisi come illustrazioni nella letteratura artistica o naturalistica, album con paesaggi che possono essere presentati come testimonianza del passaggio di viaggiatori attraverso aree diverse, o l’esposizione individuale di queste opere. Bucarest è raffigurata in quattro incisioni di questa mostra: due cromolitografie, realizzate su lastre di pietra e stampate su carta speciale, e due in acquaforte, stampate su lastre di metallo. Le prospettive sono ampie e catturano il profilo della città di periferia, e la composizione è scandita da personaggi, animali, presentati in vari momenti, spiega la nostra ospite, parlando anche degli artisti riuniti in questa mostra e delle tecniche adoperate nelle loro opere.
Gli artisti Luigi Mayer e Michel Bouquet hanno cercato di catturare le specificità dei luoghi, ma anche delle persone che popolano questi spazi. Nella mostra sono esposti pezzi realizzati con due tecniche di incisione, litografia e acquaforte. La litografia utilizza la pietra come supporto per il negativo del disegno e raffigura solitamente paesaggi monocromatici, neri su bianco, con aree oleofile per il colore e idrofile per quelle libere che consentono la formazione del disegno senza migrazione del colore. L’acquaforte è una tecnica di incisione profonda su metallo, stampata su carta. Dà l’impressione di contorni molto ben definiti. In mostra compaiono alcune opere con questa tecnica, alle quali è stato aggiunto il colore ad acquerello, per enfatizzare alcuni elementi compositivi. Tra gli artisti le cui opere sono in mostra ricordiamo Ludwig Rohbock, Denis Auguste Marie Raffet, Michel Bouquet, Salvador Cherubini, William Henry Bartlett. L’obiettivo della mostra è presentare ai visitatori la prospettiva europea ottocentesca sulle terre romene. Il modo in cui sono rappresentati gli obiettivi naturali e urbani offre un’immagine sul modo in cui lo spazio valacco è percepito dai famosi viaggiatori stranieri, questa volta attraverso riproduzioni artistiche inalterate di interpretazioni linguistiche, come i testi che li accompagnavano. Oltre alla meticolosità con cui i dettagli sono raffigurati nelle incisioni, è la bellezza del paesaggio valacco che dovrebbe accompagnare lo spettatore oltre le mura della mostra, conclude la curatrice Nicoleta Bădilă.