Oriente versus Occidente in mostra al Palazzo Şuţu di Bucarest
La fine dell'anno porta un regalo speciale agli amanti dell'arte: la mostra Oriente versus Occidente al Palazzo Şuţu della Capitale, nelle sale dedicate alla Pinacoteca di Bucarest e alla sua collezione.
Ion Puican, 27.12.2021, 13:06
La fine dell’anno porta un regalo speciale agli amanti dell’arte: la mostra Oriente versus Occidente al Palazzo Şuţu della Capitale, nelle sale dedicate alla Pinacoteca di Bucarest e alla sua collezione. Una mostra che porta in primo piano i grandi classici della pittura romena, per illustrare e chiarire i concetti di Oriente e Occidente nell’arte figurativa romena. La vicedirettrice del Museo del Municipio di Bucarest, Elena Olariu, ci spiega il tema della mostra.
Questa volta il tema scelto è davvero più particolare, come anche il titolo. Forse qualcuno si sarebbe aspettato che la mostra si chiamasse Occidente versus Oriente, ma noi abbiamo voluto mettere l’Oriente al centro dell’interesse perché la scuola pittorica romena, almeno nel periodo tra le due guerre mondiali, acquisisce una certa specificità data dal fatto che i pittori romeni scoprono molto più intensamente la zona della Dobrugia, nel sud-est della Romania, e Balchik (oggi in Bulgaria), che diventano temi importanti nei loro lavori, spiega Elena Olariu, presentandoci anche un breve tour virtuale.
Le nostre ricerche indicano che, visualmente, c’è una connessione molto piacevole e molto normale tra i due mondi. In effetti, si crea alternativamente uno spettacolo unico e nella seconda sala vedrete che l’Oriente o questi temi ispirati al mondo orientale prevalgono. Nella prima sala, per esempio, abbiamo opere di Tattarescu, che ha viaggiato e si è formato in Italia, poi opere influenzate dalla scuola fiamminga, e alcune di scuola occidentale. Quindi, sarebbe essere interessante vedere un po’ come l’Oriente era visto nell’Occidente, con alcune opere che hanno temi specifici dell’orientalismo europeo. Poi iniziamo a passare in rassegna lavori dei grandi maestri romeni, come Nicolae Tonitza, Pallady, Ștefan Popescu, Cecilia Cuțescu-Storck, ma anche Iosif Iser, che è noto per aver creato capolavori ispirati alle famiglie dei tartari e all’atmosfera creata dalle zone popolate dai turchi. Petrașcu, a sua volta, è una personalità interessante, e qui in mostra è presente con alcuni paesaggi di Venezia. La mostra va fino all’area dell’arte contemporanea, con opere di Sorin Adam, che ancora viaggia, è un artista che si ispira molto all’Oriente. Ha realizzato alcune opere sul posto anche nell’Occidente, in Normandia, in Inghilterra, aggiunge Elena Olariu, riassumento il concetto espositivo.
Il concetto della mostra è inedito, questa volta portiamo in primo piano soprattutto l’Oriente romeno. Si tratta di temi affascinanti che avvicinano gli artisti a questo concetto di arte che si realizza sul posto. Gli artisti viaggiano, quindi l’orizzonte geografico si allarga. Abbiamo indicato alcuni spunti importanti, essenziali per il pubblico per capire e soprattutto godersi queste opere colorate e uniche, soprattutto perché si collocano in questo contesto. E- molto interessante vedere come l’Oriente e l’Occidente si intrecciano nell’arte romena, diventando quasi lo stesso mondo, che si dedica alla bellezza ed esprime questa capacità degli artisti di unire. Questa polarizzazione, che anche noi abbiamo sottolineato nel titolo, è come un confine che si stempera, perché in effetti lo spettacolo è unico ed è dedicato alla bellezza, al colore esuberante, alla gioia di viaggiare e di vedere cose nuove, conclude la vicedirettrice del Museo del Municipio di Bucarest, Elena Olariu.