Mostra “7+” a Bucarest
Nomi importanti dell'arte contemporanea romena si sono riuniti alla mostra "7+" presentata nella sala espositiva dell'Università di Architettura e Urbanistica "Ion Mincu" di Bucarest. 14 artisti partecipano ciascuno con tre opere in mostra.
Eugen Cojocariu e Ion Puican, 24.05.2024, 09:44
La curatrice Adina Rențea ha offerto maggiori dettagli a Radio Romania Internazionale. “Prima di tutto, è la terza edizione di questo progetto. “7” è stata l’idea di partenza, ora sono praticamente 14 artisti, più o meno, perché purtroppo Lucian Liciu ci ha lasciato. Lo abbiamo ancora presente in mostra perché è stato accanto a noi fin dall’inizio. Sono 14 gli artisti di fama internazionale, direi, che hanno raggiunto, dal mio punto di vista, la piena maturità artistica e concettuale”, dice la curatrice, spiegando anche come è strutturata la mostra “7+”.
“La mostra è strutturata in un modo molto speciale, per così dire. C’è un’area dedicata a ciascuno dei 14 artisti, individualmente, con le proprie opere, ma è un’area in cui tutti i lavori comunicano. Praticamente, si conoscono e non si rifiutano. Questo è molto importante e l’approccio, da questo punto di vista, non è stato per niente facile. La mostra non ha un tema, ma proprio perché non ha un tema, abbiamo cercato di rimanere vicini allo stile individuale di ciascuno degli artisti, ma anche di dare un’idea generale di ciò che è rappresentativo nell’arte contemporanea romena”, aggiunge Adina Rențea, offrendo anche maggiori dettagli sulla selezione degli artisti presenti a “7+”.
“Perché abbiamo scelto questi artisti? Innanzitutto molti di loro sono stati accanto a noi fin dall’inizio. Li conosco, ho fatto per loro anche mostre personali, li ho avuti ospiti lungo il tempo in innumerevoli mostre e penso che comunichino molto bene il fatto che il modo principale di essere di un vero artista è l’arte. E per me questo significa molto, essendo attiva in questo campo da oltre 30 anni. Per me significa questo: non poter respirare, non poter vivere, non potersi esprimere, non poter essere se stessi senza l’arte. Questo è il simbolo. Questo è il messaggio di questa mostra”, puntualizza la curatrice.
Adina Rențea ci racconta anche come convivono le opere di 14 artisti diversi, riuniti in una mostra congiunta, senza un tema prestabilito. “Si completano sia cromaticamente che dal punto di vista del ‘nessun tema’, per così dire. Dicevo che questo approccio non è affatto facile, percepire l’artista come un’individualità separata, ma allo stesso tempo stare insieme nel gioco, raccontare questa idea. È stata un’idea che mi è piaciuta e molti artisti hanno aderito, e da questo punto di vista non posso che essere felice”, spiega ancora Adina Rențea, raccontando anche come si è formato il gruppo di 14 artisti espositori e da dove è nata l’idea della mostra.
“È un gruppo in cui molti artisti hanno la pittura come passione. Non sono pittori di professione, bensì architetti, ma si sono affermati molto bene nel mondo pittorico da moltissimo tempo. Hanno dei certificati dal punto di vista dell’integrazione nel mondo artistico, nel mondo figurativo romeno, e da questo punto di vista non c’è stato nessun problema. È così che abbiamo iniziato. L’idea è partita dagli architetti, perché accanto a me ho avuto Lucian Păiș, che è un architetto, un pittore, un grande amante del genere e molto vicino, ed è rimasto comunque in questo campo. Ed è così che è nata l’idea. Giunti alla terza edizione, abbiamo solo artisti che lavorano nel vero senso della parola”, conclude Adina Rențea.