La Festa degli Arcangeli Michele e Gabriele
Ogni anno, l8 novembre, i cristiani ortodossi festeggiano i Santi Arcangeli Michele e Gabriele.
Monica Chiorpec, 07.11.2013, 17:22
Ogni anno, l’8 novembre, i cristiani ortodossi festeggiano i Santi Arcangeli Michele e Gabriele. La direttrice dell’Istituto di Etnografia e Folclore “Constantin Brailoiu” di Bucarest, Sabina Ispas, spiega il significato della festa.
“In realtà, si tratta della celebrazione di un’autorità che ha fatto l’oggetto di un certo momento della Genesi. Fa parte del mondo invisibile, creato prima di Adamo. Gli angeli hanno un ruolo del tutto speciale nel rapporto di Dio con il creato, cioè con l’uomo. I Santi Arcangeli Michele e Gabriele ricoprono un posto speciale nella cultura tradizionale romena. Questa costituzione dell’esercito degli angeli è ideata secondo il modello terrestre delle strutture militari, che hanno dei capi. Michele e Gabriele sono due dei capi degli eserciti degli angeli, che nella storia della relazione tra uomo e Dio hanno avuto un ruolo speciale”, spiega Sabina Ispas.
Nella tradizione popolare, il Santo Arcangelo Michele viene molto meglio rappresentato di Gabriele. Tuttavia, il Santo Arcangelo Gabriele è l’unico a cui viene rivelata la notizia della nascita di Gesù Cristo, ed è colui che porta l’Annunciazione alla Vergine Maria. L’Arcangelo Michele è noto, nella tradizione romena, come “guida delle anime”, che veglia sui malati e che conduce le anime verso il cielo, per il giudizio. Sentiamo di nuovo Sabina Ispas.
“Ci sono leggende sulla presenza dell’arcangelo Michele tra la gente. Generalmente, i santi fanno da tramite tra Dio e uomo, trasmettono i comandamenti della Divinità agli esseri umani e li guidano sulla giusta strada. Secondo la tradizione, insieme al battesimo, ogni cristiano riceve un angelo custode. Vegliano su di noi senza essere visti, ci aiutano a non commettere errori troppo grandi e a non peccare. Soprattutto l’Arcangelo Michele risulta nella leggenda popolare come guida delle anime, come una personalità che mostra alla gente perchè la volontà di Dio deve essere rispettata e cosa succede quando questa volontà non viene ascoltata. Alcune leggende hanno valore di insegnamento, come il racconto medievale de “L’Arcangelo e il monaco”, aggiunge Sabina Ispas.
Il Santo Michele accompagna verso il monastero l’eremita, il quale si ribella in quanto non capisce perchè succedono certe cose da lui ritenute ingiustizie. Ogni volta, l’arcangelo gli fa vedere cosa sarebbe successo più tardi, se quell’evento non fosse accaduto in quel momento. I due arcangeli hanno sempre un ruolo moraleggiante, in quanto sono i messaggeri di Dio.
Nelle zone di montagna della Romania, i santi arcangeli venivano considerati, nella tradizione, i patroni delle pecore. Nella mattina dell’8 di novembre si facevano delle focacce al mais, chiamate “le focacce dei montoni”, che i pastori buttavano negli ovili. Se le focacce cadevano all’insù, significava che la primavera avrebbe portato ricchezza e molti agnelli.
Mediatori tra uomo e Divinità, i santi arcangeli Michele e Gabriele sono, nella visione antica, coloro che cancellano i peccati e liberano le coscienze, occupando un posto molto importante nel calendario popolare.