La dimora Komaromi
In Romania si contano oltre 300 antiche residenze nobiliari, alcune inserite nella lista del patrimonio culturale nazionale, che negli ultimi anni stanno destando un grande interesse.
Daniel Onea, 18.01.2021, 17:17
In Romania si contano oltre 300 antiche residenze nobiliari, alcune inserite nella lista del patrimonio culturale nazionale, che negli ultimi anni stanno destando un grande interesse. Che si tratti dei turisti che attraversano il Paese alla ricerca di antiche dimore o di imprenditori che desiderano riportarle al loro splendore di una volta, stiamo assistendo ad una vera e propria riscoperta di queste residenze nobiliari erette in campagna. Una di queste dimore si trova a Otomani, in provincia di Bihor, a una sessantina di chilometri dalla città capoluogo Oradea, nella Romania occidentale.
La villa venne costruita nel XVII secolo dal figlio dell’uomo più ricco di Debrecen, una delle città più grandi dell’Ungheria. Si tratta di un enorme edificio, con annessi e scuderie, circondato da decine di ettari di terreno, un vero gioiello nel cuore di una foresta. Ce lo presenta la guida turistica Adrian Şimen. Questo vero castello si trova sulla valle del fiume Ier, una zona del tutto particolare della regione Crișana. Era di proprietà di György Komaromi, figlio del pastore riformato che tradusse la Bibbia in ungherese. Dopo il 1700, il palazzo divenne un importante centro economico per il nord-ovest del Paese. Negli anni ’20, un’altra famiglia nobile entrò in possesso della dimora, che venne poi venduta allo stato romeno, spiega la nostra guida.
Abbandonato a lungo dopo la caduta del comunismo, l’edificio era quasi crollato. Grazie ad un progetto finanziato da fondi europei, per un valore di quasi mezzo milione di euro, che ha reso possibile il suo restauro, il vecchio palazzo è tornato in vita. Ospita mostre tematiche che illustrano l’identità economica della regione, dove le principali occupazioni sono l’agricoltura e la pesca, come anche la sua identità religiosa (riformata e cattolica). A Komaromi si possono anche vedere cesti di vimini, a testimonianza di uno dei principali mestieri praticati nella zona. Vicino al palazzo c’è un tunnel risalente al Medioevo, ottimamente conservato. È lungo 87 metri e conduce a una sorgente che alimenta una fontana che fornisce acqua alla villa e ai suoi annessi.
La villa ha anche un parco dendrologico i cui alberi sono stati portati dai proprietari persino dall’America. Il villaggio di Otomani, dove sorge il palazzo Komaromi, fa parte del comune di Sălacea, noto come la località delle mille cantine. Fin dai tempi più antichi, lecantine furono scavate ai piedi della collina, ai lati della strada, creando una sorta di viuzza. Attualmente a Sălacea si conoscono 970 cantine tra quelle scavate in collina, sulla cosiddetta via delle cantine, per la maggior parte costruite nello scorso secolo. La più antica risale al 1803. Dato il loro numero elevato, in un’area così piccola, le cantine sono anche diventate il simbolo del territorio.