La Coppa di Montpellier
Personalità di spicco della cultura ottocentesca, Vasile Alecsandri (1821-1890) fu poeta, drammaturgo, il creatore del teatro e della letteratura drammatica in Romania, folclorista, politico, ministro, diplomatico e membro fondatore dell'Accademia Romena.
Ion Puican, 18.01.2023, 10:49
Personalità di spicco della cultura ottocentesca, Vasile Alecsandri (1821-1890) fu poeta, drammaturgo, il creatore del teatro e della letteratura drammatica in Romania, folclorista, politico, ministro, diplomatico e membro fondatore dell’Accademia Romena. In occasione della Giornata della Cultura Nazionale, celebrata il 15 gennaio, giorno di nascita del poeta nazionale Mihai Eminescu (1850-1889), il Museo di Storia della Romania ha inaugurato la micro-mostra La Coppa di Montpellier – il primo premio internazionale della letteratura romena. Ce la presenta la museografa Nicoleta Konig.
Questa coppa fu ricevuta da Vasile Alecsandri in occasione di un concorso di poesia organizzato nel 1878 dalla Società per lo studio delle lingue romanze, che decise, nel 1875, di lanciare una gara dal tema Canto del latino, a cui parteciperanno rappresentanti di tutte le lingue e dialetti di origine latina. Vasile Alecsandri venne a sapere di questo concorso dalla stampa e inviò una poesia a Montpellier, non necessariamente per voglia di vincere, come confessò all’amico Iacob Negruzzi, ma soprattutto per il desiderio di inviare un campione di lingua romena per dimostrare la parentela della nostra lingua con le altre lingue di origine latina. Il concorso letterario si svolse a maggio 1878, nell’ambito di quelle che furono chiamate le Fêtes Latines. Il concorso vero e proprio si svolse il 24 maggio, alla presenza di numerose delegazioni provenienti da tutti i paesi di lingue romanze e di molti partecipanti. La giuria, composta da personalità di spicco come il noto poeta francese Frédéric Mistral, il letterato spagnolo Albert de Quintana, nonché Charles de Tourtoulon, scrittore e storico francese, ha deciso all’unanimità di assegnare il primo premio a Vasile Alecsandri per la sua poesia Il canto della stirpe latina. Vasile Alecsandri non ha potuto partecipare all’evento per motivi di salute, quindi il premio è stato ritirato a suo nome da Frédéric Mistral, con il quale, tra l’altro, legò poi una stretta amicizia. Vasile Alecsandri fu informato di aver vinto questo premio in una lettera inviata da Albert de Quintana, dopo di che scriveva: È stata una fortuna che tutte le poesie presentate al concorso di Montpellier fossero più deboli delle mie e quindi sono uscito vittorioso. Tanto meglio per il Paese. Sono stato molto contento di questo trionfo, tanto più che ha contribuito a risvegliare le simpatie dei nostri fratelli latini per la nostra Patria, spiega la nostra ospite.
Nicoleta Konig ci ha parlato anche del modo in cui la poesia di Vasile Alecsandri fu accolta dalla stampa nazionale e internazionale dell’epoca, come pure sull’oggetto stesso della Coppa di Montpellier. La poesia fu tradotta in breve tempo in diverse lingue, in italiano, provenzale, spagnolo ed ebraico, e pubblicata sulla stampa internazionale, su giornali come Risorgimento in Italia, in Spagna e, naturalmente, in Romania, su La Stampa, Il futuro, La guerra o Conversazioni letterarie. Questa coppa giunse in Romania un po più tardi e rimase in possesso della famiglia Alecsandri fino al 1932, quando la figlia del poeta decise di donarla all’Accademia Romena, visto che anche suo padre era stato uno dei membri fondatori. Quindi, la Coppa entrò in possesso dello stato romeno, è nel nostro patrimonio e l’abbiamo esposta al pubblico in occasione della Giornata della Cultura Romena. Invitiamo gli ascoltatori a venire a vederla al Museo Nazionale di Storia della Romania. È un oggetto molto, molto bello. È una coppa con un coperchio. Ha da un lato la lupa con Romolo e Remo e la scritta Surge Luce che significa Alzati alla luce, e dall’altro tre stemmi, uno dei quali è della Società per lo Studio delle lingue romanze, con un’iscrizione in provenzale Siamo nascosti ma non siamo morti e altre due iscrizioni in catalano, ha concluso Nicoleta Konig.