La Chiesa di Densuş
La piccola località di Densuş è conosciuta soprattutto grazie ad uno strano e stupendo luogo di culto: la chiesa ortodossa San Nicola, menzionata per la prima volta nei documenti nel 1360
Christine Leșcu, 17.01.2017, 06:00
Nella regione nota come la Contrada del Haţeg — sita nell’ovest del Paese — vicino all’antico capoluogo romano della Provincia Dacia — Ulpia Traiana Sarmisegetuza — si trova Densuş. La piccola località ai piè delle montagne è conosciuta soprattutto grazie ad uno strano e stupendo luogo di culto: la chiesa ortodossa San Nicola”, menzionata per la prima volta nei documenti nel 1360, ma con origini antiche e poco chiare.
Il padre Florin Dobrei, dell’Episcopia ortodossa di Deva e Hunedoara, passa in rassegna le ipotesi legate all’origine della chiesa di Densuş: Si è considerato inizialmente che la chiesa fosse stata o una sinagoga di qualche comunità ebraica, fatta costruire durante il regno di re Decebalo, presa dai romani, dopo la conquista della Dacia, e trasformata in tempio pagano destinato ad essere spazio in cui venivano fatti sacrifici per gli dei, oppure un luogo di culto eretto dai goti. Altri sono del parere che la chiesa sia stata sin dall’inizio un edificio ecclesiastico cristiano. La maggior parte degli studi, soprattutto degli ultimi decenni, sostengono l’appartenenza della costruzione alla grande famiglia degli edifici eretti nella regione Mesia nei secoli XII-XIV. Gli stessi storici hanno stabilito anche chi aveva fatto erigere la chiesa: i principi medioevali di Densuş, menzionati frequentemente nei documenti ungheresi dell’epoca, più esattamente le famiglie Mânjina oppure Muşina.”
Una parte degli elementi sconosciuti legati alla chiesa sono relativi al suo ruolo prima della trasformazione in luogo di culto cristiano. L’aspetto della chiesa di Densuş ha alimentato le ricerche, ma anche le controversie connesse alla sua origine. Costruito in pietra bianca, con una torre alta disposta su un corpo massiccio, quasi rettangolare, l’edificio non assomiglia a nessun altro luogo di culto cristiano conosciuto in Romania o altrove. La torre, forse il più famoso elemento della chiesa, è alta circa 20 metri ed è sostenuta da quattro pilastri formati ciascuno da due altari romani sovrapposti, che creano un quadrato di circa 3 metri quadri. Come materiali di costruzione, sono stati utilizzati, quasi esclusivamente pezzi litici (frammenti di altari votivi, stelle funerarie, ecc.) romani portati o da Ulpia Traiana Sarmizegetusa, o dalle ville rustiche vicine.
Le prime ipotesi relative alla vita precristiana della chiesa di Densuş appaiono nel XVIII-esimo secolo, come ci racconta padre Florin Dobrei: A cominciare dal XVIII-esimo secolo fu sostenuta la paternità romana della costruzione. Il primo a lanciare l’ipotesi fu un ufficiale austriaco stabilitosi in Transilvania — il barone Sylvester von Hochenhausen, il quale, nel 1775, pubblicò un’opera in cui presentava alcune delle chiese romene della Contrada del Haţeg. Questo libro prestava particolare attenzione proprio all’edificio di Densuş. Hochenhausen sosteneva che, all’origine, la chiesa fosse stata un tempio pagano dedicato al dio Marte, fatto erigere dal generale romano Longino, diventato governatore provvisorio della Dacia nel periodo compreso fra le due guerre daco-romane. Partendo da questa ipotesi, alcuni storici sostengono che, tra il quarto e il quinto secolo, il vecchio santuario sia stato cristianizzato. L’attuale edificio presenta una serie di elementi specifici di un vecchio santuario pagano. Alcuni dei pezzi e dei motivi decorativi presenti dimostrerebbero il carattere pagano iniziale dell’edificio. Menzionerei i tre leoni funerari: due sulla volta superiore dell’abside e uno sulla torre, le figure dei cavalli scolpite in basso sulla colonna vicina all’entrata nella navata, ma anche su altre due colonne vicino all’iconostasi, le iscrizioni latine copiate, ricostituite e tradotte in tedesco da Hochenhausen, in cui veniva menzionato il generale.
A cominciare dal XIII-esimo secolo, la storia della chiesa di Densuş diventa sempre più chiara. Florin Dobrei: All’inizio della storia accettata dei voivodati romeni, dei secoli XIII-XIV, si presuppone sia stata una cappella utilizzata dai principi della famiglia di Muşina, e intorno al XV-esimo secolo serviva alla comunità ortodossa della zona. Grazie all’assenza di iscrizioni slavone, è accettata anche l’idea di un doppio uso liturgico nel periodo compreso tra i secoli XVI-esimo e XVIII-esimo. La Chiesa fu utilizzata contemporaneamente sia dagli ortodossi, che dalla piccola comunità riformata degli eredi di coloro che l’avevano fatta costruire. All’inizio del XVIII-esimo secolo, il luogo di culto cominciò ad essere amministrato dalla chiesa greco-cattolica, e alla metà del secolo apparve menzionato nei documenti come ortodosso, dopo un censimento degli anni 1761-1763. Dopo, tornò di nuovo nel patrimonio della chiesa greco-cattolica fino al 1948, quando ridiventò chiesa ortodossa come è anche oggi.
Negli ultimi anni, la chiesa di Densuş rappresenta una costante attrattiva per chi sceglie il turismo culturale e religioso nella zona di Hunedoara e dei monti Retezat. (tr. G.P.)