Il poeta Tristan Tzara
Il 16 aprile 1896 nasceva a Moinesti, nella Provincia di Bacau (est della Romania), Samuel Rosenstock, conosciuto poi come Tristan Tzara.
Christine Leșcu, 05.05.2016, 19:27
Il 16 aprile 1896 nasceva a Moinesti, nella Provincia di Bacau (est della Romania), Samuel Rosenstock, conosciuto poi come Tristan Tzara, liniziatore di una delle più radicali correnti culturali del Novecento: il Dadaismo.
Per di più, lanniversario dei 120 anni dalla nascita del poeta coincide con il centenario del movimento DADA, concepito principalmente dai romeni Tzara e Marcel Iancu, che mirava a risvegliare larte europea del ventesimo secolo.
La biografia di Tzara è piena di peripezie e metamorfosi. Se le prime poesie sono influenzate del simbolismo, pian piano, specialmente tra il 1913 e il 1915, Tristan Tzara si unisce allavanguardia incipiente in Romania. Il critico letterario Paul Cernat, lautore del libro “Lavanguardia romena e il complesso della periferia”, presenta gli inizi letterari di Samuel Rosenstock.
“Tzara non ha fatto avanguardia vera e propria in Romania, si è piuttosto manifestato a livello underground insieme al poeta Ion Vinea e allartista Marcel Iancu. Era un periodo in cui Tristan Tzara collaborava con diverse pubblicazioni, non necessariamente davanguardia. Alcune erano simboliste. Lunica rivista con una tendenza più accentuata davanguardia era “Chemarea” con cui ha collaborato nel 1915. É anche la prima volta quando si firma con lo pseudonimo
Il nome Tristan Tzara viene inventato in un periodo in cui lo scrittore desidera lasciare la periferia europea in cui era nato per affermarsi in una lingua di circolazione internazionale. Quindi, si pensa che lo pseudonimo indichi proprio questo stato danimo e significhi “triste nel (proprio) Paese” – in romeno “trist in tara”. Inoltre, nel 1924 Samuel Rosenstock cambia ufficialmente il proprio nome in Tristan Tzara.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Tzara arriva a Zurigo dove nel 1916, presso il cabaret di “Voltaire”, prende vita il movimento Dada.
“La partenza per la Svizzera può essere interpretata come una fuga dalla guerra e come una protesta. Dada è un movimento artistico pacifista; una specie di anarchismo gioviale e paradossale nello stesso tempo, in cui i contrari sono riconciliati e in cui lumorismo e lautoironia sono elementi molto presenti. Le principali creazioni del movimento sono le diverse forme darte viva, arte ambientale, manifesti. I manifesti di Tzara sono probabilmente le opere principali del dadaismo. Ma non si tratta di una corrente creativa vera e propria. Dada ha creato un concetto, un comportamento e uno stato danimo”, racconta sempre Paul Cernat.
Il movimento non dura molto, e Tristan Tzara scrive anni dopo che “lattività di Dada finisce nel 1922”. Il suo spirito, invece, influenza altre correnti culturali, come il surrealismo, il postmodernismo e la pop culture.
“Dopo il 1922, i dadaisti prendono armi e bagagli e si indirizzano verso le nuove correnti, più adatte allo spirito dellepoca. Mi sto riferendo al surrealismo e al costruttivismo. Tzara diventa surrealista. Più tardi, passa da questa rivolta estremamente individualista al comunismo. Si presenta come un sostenitore del partito comunista negli anni 30 e partecipa alla Resistenza Francese come simpatizzante dei comunisti allinizio degli anni 40. Continua a militare assieme ai comunisti fino allinzio degli anni 50, quando, sconcertato dalla reazione alla rivoluzione ungherese del 1956, si tira indietro e ritorna al suo vecchio individualismo anarchico. Nel frattempo Tzara invecchia e la sua visione sullarte e sulla letteratura cambia in gran parte. Verso la fine della vita si dedica allesoterismo dei testi medievali. Lo ritroviamo, quindi, profondamente cambiato rispetto al periodo 1916-1920”, ha raccontato a RRI Paul Cernat.
Ciò nonostante, continua a scrivere poesia surrealista in francese e non solo. Nel 1962 Tristan Tzara muore a Parigi e nel 1996, in occasione del centenario dalla sua nascita, lo scultore tedesco di orgini romene Ingo Glass gli dedica una statua nella località di Moinesti. (traduzione di Razvan Galos)