Il Memoriale di Sighet, marchio del patrimonio europeo
A partire dal 1 marzo, al Memoriale delle vittime del comunismo di Sighet è stato inserito nel patrimonio europeo, accanto ad altri otto siti che celebrano o simboleggiano gli ideali, i valori, la storia e l'integrazione dell'Europa.
Iuliana Sima Anghel, 08.03.2018, 12:54
A partire dal 1 marzo, al Memoriale delle vittime del comunismo di Sighet è stato inserito nel patrimonio europeo, accanto ad altri otto siti che celebrano o simboleggiano gli ideali, i valori, la storia e l’integrazione dell’Europa. La Rappresentanza della Commissione Europea a Bucarest ha reso nota la lista dei nuovi siti ai quali la CE ha conferito il marchio del patrimonio europeo: i siti del patrimonio musicale di Lipsia (Germania), il complesso della sinagoga di via Dohány (Ungheria), il forte di Cadine (Italia), la chiesa di Javorca (Slovenia), l’ex campo di concentramento di Natzweiler e i suoi campi satellite (Francia e Germania), il memoriale di Sighet (Romania), il sito di Bois du Cazier (Belgio), Schengen (Lussemburgo) e il sito del trattato di Maastricht (Paesi Bassi).
Sono molto felice per i nove siti che abbiamo aggiunto all’elenco. Ciascuno di essi è stato scelto per il suo valore simbolico, giacchè rappresenta un aspetto diverso degli ideali, dei valori, della storia e dell’integrazione dell’Europa. Ci aiuteranno a comprendere il nostro passato e a costruire il nostro futuro, in quanto tasselli del nostro patrimonio che celebriamo nell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, ha dichiarato il Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics.
La cerimonia di premiazione si terrà il 26 marzo nella città bulgara di Plovdiv, durante la conferenza Patrimonio culturale: per un’Europa più sostenibile, organizzata dalla presidenza bulgara del Consiglio dell’UE e dalla Commissione Europea. La decisione porta a 38 il numero di siti insigniti del marchio del patrimonio europeo.
Il Memoriale di Sighet (nord della Romania) evoca l’inferno vissuto per quasi mezzo secolo, dopo la seconda Guerra mondiale, dai cittadini dei Paesi dell’Europa centro-orientale in cui l’Unione Sovietica ha imposto il comunismo. Dopo il crollo del regime, avvenuto nel 1989, l’orrendo carcere, dismesso verso la fine degli anni ’70, è diventato museo grazie all’impegno della poetessa romena Ana Blandiana e della Fondazione Accademia Civica, che nel 1994 hanno ottenuto il sostegno del Consiglio d’Europa per questa iniziativa.
Il carcere di Sighet fu uno dei posti in cui i comunisti sterminarono l’elite romena, tra cui l’ex leader del Partito Nazionale dei Contadini, Iuliu Maniu, quello liberale, Constantin I.C. Bratianu, o il vescovo cattolico di Iasi, Anton Durcovici, ucciso in odio alla fede. Il 31 ottobre 2013, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del Decreto riguardante il suo martirio. Anton Durcovici è stato beatificato con una messa celebrata il 17 maggio 2014 a Iasi dal cardinale Angelo Amato.