Festa del Marzolino a Bruxelles
La storia europea del Martisor verrà presentata il 28 febbraio a Bruxelles dallIstituto Culturale Romeno e dalle ambasciate di Moldova e Bulgaria, con il sostegno dellAssociazione belgo-romena Arthis.
Gabriela Petre, 25.02.2014, 10:15
Il 1 marzo, in Romania, Moldova e Bulgaria viene celebrata per tradizione la Festa del marzolino, in romeno “Martisor”, che segna l’inizio della primavera. Il nome della festa deriva dal diminutivo di “marzo”, in romeno “martie”.
In questo giorno speciale le donne ricevono in regalo piccoli amuleti portafortuna, chiamati sempre “martisor”, gioielli o vari oggetti decorati avvolti da un nastro bianco e rosso. Il martisor è simbolo d’amore, di buonaugurio e diventano un accessorio per tutto il mese di marzo, dopo di che il nastro o addirittura il martisor stesso viene legato ai rami di un albero da frutta. In Moldova, ogni anno dal 1 al 10 marzo si svolge anche un festival musicale.
Quest’anno la storia europea del Martisor verrà presentata il 28 febbraio a Bruxelles dall’Istituto Culturale Romeno e dalle ambasciate di Moldova e Bulgaria, con il sostegno dell’Associazione belgo-romena Arthis. L’etnologa Doina Isfanoni, del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest presenterà il significato e le tradizioni di Martisor nei Balcani presso la sede dell’ambasciata della Moldova.
I partecipanti riceveranno “martisor” romeni, moldavi e bulgari. Il programma multiculturale include anche danze bulgare presentate dall’Associazione Orpheus e un recital di flauto di Pan tenuto da Raluca Patuleanu. Il 1 marzo, l’Associazione Arthis ospita un workshop in cui i bambini creeranno i piccoli oggetti, guidati da un artista locale.
La presentazione della storia del Martisor a Bruxelles è volta a sostenere le pratiche avviate dalla Romania presso l’UNESCO, per l’inserimento di questa tradizione nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità e sottolinea anche l’appartenenza della confinante Moldova allo spazio culturale europeo, precisa l’Istituto Culturale Romeno.