Feel Your Food: menu in braille nei ristoranti di Cluj
Alunni della nona e della decima classe del Liceo Onisifor Ghibu di Cluj-Napoca hanno avviato un progetto volto a rendere i menu dei ristoranti accessibili alle persone non vedenti, adattandoli in braille.
Ana-Maria Cononovici, 25.04.2018, 14:57
Alunni della nona e della decima classe del Liceo Onisifor Ghibu di Cluj-Napoca hanno avviato un progetto volto a rendere i menu dei ristoranti accessibili alle persone non vedenti, adattandoli in braille. Questi menu sono già disponibili in sette ristoranti della città in cui vivono più di 2000 non vedenti. L’iniziativa FeelYourMenu è nata dal desiderio degli alunni di migliorare l’ambiente in cui vivono.
Il responsabile del progetto, Marius Maris, ha raccontato a Radio Romania Internazionale la storia dei giovani che sperano di rendere il mondo migliore. L’idea è nata quando ci siamo messi a organizzare l’ottava edizione del nostro festival di beneficenza intitolato GhibStock, ospitato dal giardino del Liceo Onisifor Ghibu. Ogni volta noi, i giovani, abbiamo tentato di identificare una necessità della comunità. La cosa più interessante è che l’intera comunità di Cluj ha fatto del suo meglio per impegnarsi. Ogni anno organizziamo il primo e il più grande festival musicale ospitato da un liceo – si tratta di GhibStock, tramite cui vogliamo sostenere anche una causa. Quest’anno abbiamo scelto Feel Your City, un progetto finalizzato all’accessibilità della città e del turismo a Cluj. Però ogni volta tentiamo di presentare nuove proposte. Negli anni precedenti, abbiamo lanciato dei progetti per i bambini degli ambienti rurali o volti a raccordare i giovani alle tradizioni. Sono tutti progetti concepiti e messi in pratica dai giovani, spiega Marius Maris, aggiungendo che ogni anno i fondi raccolti sono stati devoluti in beneficenza.
Cluj è una delle tre città romene in cui esistono anche licei e università per i non vedenti. Però spesso l’accessibilità viene negletta. Forse secondo alcuni questo non è un problema. Ma noi ci siamo informati e abbiamo constatato che, in realtà, si tratta di un problema non proprio difficile da risolvere. Una cosa minore come l’introduzione di menu in braille nei ristoranti può portare grandi cambiamenti, aggiunge Marius Maris, sottolineando che la maggiore sfida è quella di spiegare alla gente cosa significa accessibilità.
Qualsiasi progetto del genere porta un valore aggiunto. Ogni singola parte dà la sensazione di avvicinamento all’intera comunità poichè, a volte, abbiamo la tendenza di lasciare in disparte certe categorie. L’accessibilità non riguarda solo le facilitazioni per le persone disabili, ma porta anche unità. E’ come se la città diventasse una famiglia. Tutte le persone disabili impegnate nel nostro progetto sono state felicissime e aspettano la nostra prossima iniziativa, dice ancora Marius Maris, raccontando anche come sono arrivati i giovani a individuare questo problema.
L’abbiamo scoperto perchè abbiamo fatto delle domande. Mia zia è non vedente e rimane molto male quando va al ristorante e il cameriere non ha la pazienza di spiegarle cosa c’è nel menu. Cosicchè arriva sempre a ordinare solo petto di polo e patate fritte. Il fatto che stiamo tentando di convincere i ristoranti di adottare un menu in braille offre ai non vedenti la chance di scegliere, una chance che noi abbiamo e consideriamo normale. Quando noi andiamo al ristorante, sappiamo di poter scegliere tra vari piatti. Per loro è un sentimento di libertà, così ci hanno detto. E questa cosa altro non fa che renderci felici. Non si tratta di grandi spese, tanti ristoranti di Romania potrebbero farlo, ha concluso Marius Maris.
Oltre all’estensione del progetto a tutti i ristoranti che vogliono adottare il menu in braille, gli alunni di Cluj si propongono anche di rendere accessibili i musei della città, organizzando un campo informale per i compagni non vedenti.