Faggete antiche di Romania nel Patrimonio dell’UNESCO
Si stendono su 24.000 ettari le faggete di Romania inserite di recente nel Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
România Internațional, 13.07.2017, 13:30
Si stendono su 24.000 ettari le faggete di Romania inserite di recente nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Il sito ambientale transnazionale delle Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa include Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina.
La maggior parte delle foreste romene, vecchie di oltre 500 anni, sono di proprietà statale e gestite dall’Ente Nazionale delle Risorse Forestali, Romsilva. Si tratta delle faggete di Izvoarele Nerei, Cheile Nerei-Beusnita, Domogled – Valea Cernei, Cozia, i siti delle foreste secolari di Sinca, Strimbu-Baiut e Slatioara, accanto a Grosii Tiblesului. Nel Parco Nazionale di Cozia sono due le foreste incluse nella lista dell’UNESCO: quella di Cozia, per una superificie di 2286 ettari, e quella di Lotrisor, che si stende su 1103 ettari.
Il direttore del Parco Nazionale di Cozia, Pavel Prundurel, spiega: E’ un fatto importantissimo per il nostro Paese, che vanta ricchezze naturali straordinarie. Manteniamo da tempi remoti queste faggete in cui gli alberi superano i 50 metri di altezza e diametri di 1,5-2. Anche la fauna di queste foreste è ricchissima: grandi carnivori, insetti, organismi unicellulari, accanto a uccelli tra i più rari in Europa, aquile, comprese quelle della montagna, e tanti altri piccoli uccelli. Abbiamo avviato delle misure di promozione, volte a consapevolizzare il pubblico, le autorità, i gestori diretti di queste foreste, per proteggerle e mantenerle nello stato attuale anche per le future generazioni. A febbraio, l’Amministrazione del Parco, insieme alle autorità delle località vicine, ha elaborato un progetto intitolato Conoscere e proteggere il sito UNESCO del Parco Nazionale di Cozia. Il progetto è finanziato attraverso la Fondazione per il Partenariato e MOL Romania ed ha come attività e obiettivi l’informazione del pubblico e dei fattori di interesse per la tutela di questi boschi. Abbiamo realizzato dei film sulle foreste dichiarate siti dell’UNESCO, organizziamo mostre fotografiche itineranti ed escursioni tematiche con visitatori, studenti, alunni e proprietari terrieri, e, ovviamente, elaboriamo e diffondiamo materiale informativo.
Si contano sempre di meno in Europa queste foreste non toccate dall’uomo e dall’inquinamento. Se nell’Ottocento le foreste vergini dei Carpazi romeni rappresentavano il 30% della superficie boschiva totale, oggi ne sono rimaste solo il 3%. Con l’inserimento nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, le faggete entreranno in un processo di conservazione e protezione molto più intenso, il che porterà anche allo sviluppo durevole delle comunità locali. Le stime dell’organizzazione World Wide Fund for Nature indicano nei Carpazi circa 320.000 ettari di foreste vergini e quasi vergini, di cui 250.000 in Romania. (traduzione di Iuliana Anghel)