Europalia: Traces di Wim Vandekeybus, grande successo al Teatro Nazionale di Bucarest
Ovations e lunghi applausi al Teatro Nazionale Ion Luca Caragiale di Bucarest, che il 9 gennaio ha ospitato lo spettacolo di danza contemporanea Traces, presentato dalla compagnia internazionale Ultima Vez.
Iuliana Sima Anghel, 10.01.2020, 15:04
Ovations e lunghi applausi al Teatro Nazionale “Ion Luca Caragiale” di Bucarest, che il 9 gennaio ha ospitato lo spettacolo di danza contemporanea “Traces”, presentato dalla compagnia internazionale Ultima Vez, con sede a Bruxelles, fondata nel 1986 dal coreografo e regista Wim Vandekeybus. La performance, che rientra nel calendario di eventi del Festival Europalia, che da ottobre 2019 allinizio di febbraio 2020 vede la Romania come Paese ospite, ha riscosso un grandissimo successo anche a dicembre, alla première mondiale di Bruxelles.
Uno spettacolo segnato da energia e vitalità, che mette in risalto la relazione tra uomo e natura, e ricorda che la Romania custodisce le ultime foreste vergini dellEuropa. Infatti, “Traces” esplora le tracce della natura che il corpo umano ha dimenticato. Impressionante la colonna sonora, ispirata a musiche autentiche romene, ma composte da newyorkesi come Trixie Whitley e Marc Ribot, accanto a Shahzad Ismaily, Ben Perowsky e Daniel Minsteris.
Qualche anno fa, il coreografo Wim Vandekeybus era venuto in Romania per la metà delle riprese del suo film “Galloping mind”, girato anche nella confinante Ungheria. Ha raccontato a Radio Romania Internazionale come è nata lidea di “Traces”, che gli era stata proposta per Europalia Romania.
“Sono venuto qui per ispirarmi. Prima avevo fatto il film “Galloping Mind”, girato sia in Ungheria che in Romania, a Costanza, sul Mar Nero. Mi piaceva in un certo qual modo quella atemporalità e lidea che forse qui si trovano le ultime foreste vergini dellEuropa. Ma sono veramente ancora talmente vergini”? E una domanda….Saranno lì anche gli ultimi orsi? Per cui mi sono detto: prendiamola come una metafora. Ho tratto ispirazione anche dalle testimonianze in bianco e nero del fotografo ceco Josef Kouldelka sui gitani di Romania, che viaggiavano sulle strade attraversando le foreste. La performance è accompagnata da musiche ispirate alla tradizione autentica romena, ma composte da musicisti di New York, come Marc Ribot o Trixey Whitley, che hanno conservato la ritmicità. Come dire, è come una favola, ma allo stesso tempo cè anche qualcosa di tosto. Un film su questo argomento potrebbe chiamarsi benissimo “La vendetta dellorso”, spiega il coreografo.
Wim Vandekeybus ha fatto riferimento ad unaltra tradizione romena che lo ha incuriosito e anche al messaggio che vuole trasmettere con Traces”. “Ero molto curioso di venire in Romania, dove cè questa usanza di Capodanno di indossare la pelle dellorso e ballare. Lorso simboleggia anche il rinnovamento, in quanto dinverno va in letargo per risvegliarsi in primavera. Ho trovato molto bella e interessante questa tradizione che ho scoperto per caso. Oggi è molto difficile seguirla, dal momento che non possiamo più uccidere gli orsi, il che è fantastico. Quindi, ho pensato di capovolgere limmagine, per così dire, e presentare lorso nei panni delluomo nella scena finale dello spettacolo. Ho scelto questo concetto astratto. Certo, è un messaggio ed ero molto incuriosito di vedere come lavrebbero accolto i romeni, ma anche come avrebbero riconosciuto le loro musiche composte da newyorkesi”, ha detto ancora Wim Vandekeybus che ha iniziato a Bucarest una tournée internazionale che lo porterà insieme allUltima Vez anche in Francia, Italia e Germania.
Unaltra particolarità dello spettacolo è che gli artisti della compagnia compongono un vero crogiolo di culture e nazionalità: accanto a Davide Belotti si esibiscono un croato, una tedesca, un nigeriano cresciuto in Irlanda o un cinese vissuto in Inghilterra, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il 19enne italiano che viene da un piccolo paese della provincia di Brescia. Si è diplomato lo scorso anno presso un istituto tecnico economico, dopo di che ha cominciato la collaborazione con Ultima Vez. “Traces” è il suo primo spettacolo.
“Abbiamo cercato di tirare fuori dallumano lanimale che è in lui, e di contrastare lanimale che viene sempre più umanizzato”, ha spiegato Davide a Radio Romania Internazionale. “Il bello di “Traces” è quello di dare tanti stimoli dimmagine, input visivi e coreografici che ti fanno pensare a tante cose”, dice ancora il giovane artista Davide Belotti, accennando anche al significato di comunità e natura che la performance mette in risalto.
Una chance straordinaria: così ha definito il direttore artistico di Europalia Romania, Horia Barna, la partecipazione del nostro Paese come ospite donore al famoso festival internazionale darte, dal 2 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020. I 250 appuntamenti ospitati, oltre al Belgio, anche da Francia, Germania o Gran Bretagna, hanno invitato il pubblico a scoprire le arti visive e dello spettacolo, la musica, il cinema o la letteratura, ha spiegato Horia Barna.
“Ben 250 eventi in quattro mesi, dai primi di ottobre al 2 febbraio 2020. Abbiamo lavorato in questo stretto partenariato con il Belgio, che porta avanti il progetto da 50 anni. Levocazione delle tradizioni, rilevando lo spirito contemporaneao è uno dei principi del festival. Migliaia di artisti hanno stupito il pubblico in questi mesi. La presenza romena era prevista lo scorso anno, durante il nostro semestre di presidenza del Consiglio dellUE, però è stata rinviata, il che ha avuto un ottimo impatto, nel senso che il Belgio e Bruxelles hanno visto la Romania per quasi un anno. Oltre alle istituzioni comunitarie, a Bruxelles ci sono anche tante ambasciate e rappresentanze della NATO. E il turismo culturale è molto forte. La mostra “Brancusi. La sublimazione della forma” supererà i 100.000 visitatori. Lo stesso vale anche per la mostra “Dacia Felix. Il passato glorioso della Romania”. Quindi, una rosa di eventi di eccezione per quanto riguarda il film, la musica classica, moderna, con le sale piene, non solo nel Belgio, ma anche nei Paesi Bassi, in Francia, Germania o Gran Bretagna, poichè il festival offre lopportunità di questa “irruzione” artistica di tanti valori, dimostrando che siamo di livello europeo e internazionale sotto questo profilo”, ha detto Horia Barna a Radio Romania Internazionale.
La partecipazione della Romania allEuropalia è coordinata dal Ministero della Cultura, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e con lIstituto Culturale Romeno.