Epifania: usanze e tradizioni in Romania
Il 6 gennaio, gli ortodossi celebrano il Battesimo del Redentore nel fiume Giordano e la Rivelazione della Santissima Trinità.
Monica Chiorpec, 05.01.2018, 11:59
Il 6 gennaio, gli ortodossi celebrano il Battesimo del Redentore nel fiume Giordano e la Rivelazione della Santissima Trinità. Nella tradizione popolare romena, il Battesimo di Cristo è anche un momento di passagio e rinnovamento del tempo particolarmente importante. Ai primi dell’anno, il battesimo purifica ogni volta sia la gente che l’intero spazio domestico, compreso il bestiame delle masserie contadine, data la forza curativa delle acque in questi giorni. Nelle chiese ortodosse, al termine della messa dedicata al Battesimo di Cristo, i preti benedicono l’acqua messa in recipienti grandi, che poi viene distribuita ai fedeli. La gente annaffia con l’acquasanta le case, i giardini e il bestiame per godere di protezione divina per tutto l’anno.
Sembra che nel calendario popolare romeno, la Festa del Battesimo del Signore si sia sovrapposta ad un’antica celebrazione di primi dell’anno dedicata a una divinità delle acque e del cielo. Anche oggi, nella tradizione romena, la Festa del Battesimo di Cristo e quella dedicata a San Giovanni Battista, il giorno dopo, sono più importanti persino del Capodanno. L’acqua benedetta dai preti nel giorno del Battesimo è l’Acquasanta Grande. Come sacramento, è altrettanto importante come l’eucaristia. In tutto il Paese, i preti benedicono anche i fiumi vicini alle località di residenza. I cristiani annaffiano di acquasanta non solo le case ma anche le dipendenze. Si crede che l’acquasanta purifichi tutti i fiumi, ma anche le fontane, i campi coltivati, i frutteti e le vigne, spiega lo storico e ricercatore Florin-Ionut Filip Neacsu.
Un’altra usanza, praticata anche negli ambienti urbani, è quella di ripescare una croce di legno gettata dal prete in un fiume. Fino al periodo immediatamante successivo alla seconda Guerra mondiale, anche a Bucarest si svolgeva una grande processione nell’ambito della quale il Re e il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena scendevano a benedire il fiume che attraversa la capitale. Dopo la messa religiosa, c’era una vera gara tra numerosi giovani per ripescare la croce gettata nelle acque del fiume Dambovita. Si crede che colui che riesce a portarla in riva al fiume sia protetto per tutto l’anno da guai e problemi di salute. Oggi, il rituale si conserva in riva al Danubio, a Braila, dove il Vescovo del Basso Danubio getta la croce nelle acque del fiume, ma anche a Costanza, dove giovani vestiti di scafandro recuperano la croce gettata nelle acque del Mar Nero dall’Arcivescovo di Tomi, aggiunge lo storico e ricercatore Florin-Ionut Filip Neacsu.
Secondo un’altra credenza, sempre durante la Festa del Battesimo del Signore, i lupi e i cavalli accorrono per allontanare gli spiriti malvagi rimasti in Terra dopo il Capodanno. Alla fine, il Battesimo del Signore è una festa della nuova luce all’inizio di un anno solare, un rinnovo del legame tra cielo, acque e terra.