Conferenza sulla Grande Guerra a Bucarest
25 studiosi e ricercatori di fama internazionale, accanto a storici ed esperti romeni, si sono riuniti nella capitale romena alla conferenza internazionale The Road to the Unwanted War of 1914.
Iuliana Sima Anghel, 13.10.2014, 10:55
25 studiosi e ricercatori di fama internazionale, accanto a storici ed esperti romeni, si sono riuniti nella capitale romena alla conferenza internazionale “The Road to the “Unwanted” War of 1914”, organizzata il 9 e il 10 ottobre dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest.
Nel centenario dello scoppio della Grande Guerra, la conferenza è stata volta ad esaminare il conflitto da una prospettiva multidisciplinare. Il programma ha incluso interventi e presentazioni dai più svariati campi – culturale, sociale, militare, ma anche la storia dell’arte, lo studio della guerra, scienze politiche e filosofia.
Aprendo i lavori della conferenza, il segretario di stato al Ministero degli Esteri romeno, Radu Podgorean, ha sottolineato che “per gli stati dell’Europa, il significato e gli echi dell’anno 1914 sono rimasti particolarmente profondi fino ad oggi. Per la Romania, la fine della guerra ha portato una nuova pagina della sua storia, e il prezzo pagato ha significato oltre un milione di militari e più di 250.000 civili uccisi”.
L’Europa dei nostri giorni si sta costruendo anche in base agli insegnamenti tratti dalle due guerre mondiali, ha ricordato ancora Radu Podgorean. “Segniamo il centenario dello scoppio della prima Guerra mondiale in contemporanea al 25esimo anniversario di democrazia nell’Europa centro-orientale — un altro punto di riferimento nella storia dell’Europa e del mondo intero”, ha aggiunto il segretario di stato.
Tra gli ospiti stranieri alla conferenza di Bucarest, esperti, ricercatori e studiosi di Gran Bretagna, Stati Uniti, Austria, Francia, Germania, Serbia. L’Italia è stata rappresentata da Marco Bresciani, ricercatore all’Università di Pisa, e Anna Grillini dell’Università di Trento.
Nel suo intervento, lo studioso Marco Bresciani ha fatto riferimento alle origini euroasiatiche della prima Guerra mondiale, presentando la chiave di lettura proposta dallo storico e filosofo francese Elie Halévy, il quale, negli studi dedicati al conflitto, partiva dalla guerra russo-giapponese del 1904-1905.
In un’intervista a Radio Romania Internazionale, Marco Bresciani ha parlato anche del ruolo della Romania e dell’Italia nella Grande Guerra.