Around the Black Sea…
Around the Black Sea è un progetto fotografico inedito, che vi invita ad un viaggio nei Paesi rivieraschi al Mar Nero. Il suo autore Petruţ Călinescu ci accompagna in questo universo.
Ana-Maria Cononovici, 03.11.2014, 14:42
“Around the Black Sea” è un progetto fotografico inedito, che vi invita ad un viaggio nei Paesi rivieraschi al Mar Nero. Il suo autore Petruţ Călinescu ci accompagna in questo universo.
Il progetto Around the Black Sea è stato avviato 5-6 anni fa’ ed è stata una idea comune mia di un mio ottimo amico, Ştefan Cândea. Io mi occupo di fotografia, lui si occupava allora dei testi, e da parecchio tempo pensavamo di fare un viaggio, eventualmente in Africa. Abbiamo guardato la carta varie volte e ci siamo resi conto che nessuno di noi sapeva niente della zona del Mar Nero, cominciando dai nostri vicini. Allora ci siamo detti che forse sarebbe meglio cominciare il viaggio da una zona più vicina. Nel 2010 abbiamo fatto un giro in macchina per tutti i Paesi intorno al Mar Nero, siamo riusciti ad ottenere un finanziamento e per quattro mesi abbiamo percorso circa 15.000 chilometri intorno al Mar Nero, nel tentativo di scoprire la zona e di tastare il polso delle realtà locali. Quattro mesi per esplorare dieci Paesi non è molto. Abbiamo iniziato il viaggio in Romania continuando poi con Bulgaria, Turchia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, siamo arrivati nella piccola repubblica separatista di Nagorno Karabakh, per tornare poi in Georgia. Dopo di che siamo andati in un’altra piccola repubblica separatista, Abcasia, continuando poi con Russia, Moldova, Ucraina per tornare poi in Romania”, spiega Petruţ Călinescu.
Dopo un periplo del genere, saltano fuori anche zone predilette. Per l’autore, la rivelazione di questo viaggio è stata l’Abcasia. Forse il posto più bello si trova dall’altra parte del Mar Nero rispetto al litorale romeno: è Abcasia, dove abbiamo scoperto con stupore un altro tipo di clima, molto più caldo e mite, con palme naturali sulla spiaggia, mandarini, limoni, i Monti Caucaso che arrivano fino al mare. La vicinanza delle montagne al mare fa’ sì che il cielo sia sempre pieno di nuvole come se stesse per scatenarsi un temporale. L’Abcasia si è separata dalla Georgia nel 1991, e la Georgia si era staccata dall’ex Unione Sovietica. In Abcasia c’erano le più belle stazioni dell’URSS. Stalin vi aveva le sue case di vacanza e aveva fatto costruire sanatori di recupero e riposo per il popolo sovietico”, aggiunge il fotografo.
Lo slogan dell’equipe che si è prefissa di realizzare questo progetto è stato quello di scoprire racconti che una volta indagati e approfonditi diventano informazioni. Perciò chi guarda scopre immagini inedite, al di là di ogni intento pubblicitario. Le foto ci fanno vedere un pontone sul quale pescano due vecchie vestite modestamente, oppure un uomo sdraiato sulla spiaggia, delle conchiglie nella sabbia oppure un mercatino con costumi da bagno esposti su manichini di plastica, cioè una realtà non cosmetizzata, luoghi che potrebbero essere comuni a tutti i Paesi rivieraschi al Mar Nero, ma che tuttavia hanno delle peculiarità.
Le foto non presentano necessariamente il lato bello o turistico del Mar Nero. E’ una cosa che ci siamo prefissi sin dall’inizio. Abbiamo voluto evitare i grandi complessi alberghieri, perché ci sembravano privi di personalità. Abbiamo cercato le spiagge popolari, dove la gente comune va a passare le vacanze, tentando di individuare quante più comunità etniche nei Paesi visitati. Abbiamo scoperto che ci sono molto gruppi etnici intorno al Mar Nero che stanno tentando di mantenere la cultura e i costumi locali. Alla fine del progetto mi divertivo a fare degli scherzi agli amici, mostrando loro una foto e chiedendogli dove era stata scattata. Tutti sbagliavano: quando facevo vedere un foto scattata in Russia, ad esempio, dicevano che era stata fatta in Romania, un’altra dell’Ucraina dicevano che era stata scattata in Bulgaria e così via. Secondo me, tutti i Paesi intorno al Mar Nero hanno tante cose in comune e una spiegazione potrebbe essere la storia recente”, spiega ancora l’autore.
Petruţ Călinescu ha creato anche una specie di blog di viaggio www.theblacksea.eu. Il tentativo era di inserire qualche post alla settimana, un post includeva 7-8 fotografie, poi nel frattempo non avendo più articoli attuali abbiamo coinvolto alcuni amici giornalisti e il blog di viaggio è diventato una rivista online, in cui raccogliamo materiali sulla zona intorno al Mar Nero. Di foto ne abbiamo scattate decine di migliaia, ma una selezione di quelle che mi piacciono di più include 40-50 immagini. Tutte le foto e i relativi testi si possono vedere entrando sul sito www.theblacksea.eu. Il progetto è ancora in via di svolgimento e stiamo tentando di ottenere finanziamenti. Man mano che ci riusciamo, aggiungiamo nuove storie e immagini. Parallelamente al progetto the Black Sea abbiamo lavorato ad un altro sui mutamenti nel villaggio romeno, intitolato orgoglio e calcestruzzo”, che presenta le storie di successo di coloro che lavorano all’estero e come si sviluppa il nuovo villaggio romeno, in seguito all’ampia migrazione della manodopera all’estero”, conclude il fotografo.
I sommozzatori si assomigliano tra di loro. Si assomigliano anche i turisti che passeggiano sulla spiaggia e coloro che si risposano sdraiati su materassi gonfiabili. Anche la gente che guarda il mare, su spiagge affollate o deserte si assomiglia. Ciò che è diverso è la presenza di qualche elemento legato alla storia della crescita o del declino della rispettiva zona: un relitto, un pontone, un edificio quasi crollato nel mare. Per chi guarda è un invito non al viaggio, ma alla riflessione o alla scoperta delle realtà così come sono. (traduzione di Gabriela Petre)