Ambulanza per monumenti
Siccome la Romania vanta numerosi edifici di patrimonio e i fondi per il loro restauro sembrano quasi sempre insufficienti, serve un minimo intervento per evitare il crollo o il deterioramento completo.
Christine Leșcu, 12.09.2019, 13:52
Siccome la Romania vanta numerosi edifici di patrimonio e i fondi per il loro restauro sembrano quasi sempre insufficienti, serve un minimo intervento per evitare il crollo o il deterioramento completo. E’ nata così l’Ambulanza per i monumenti, un progetto-pilota destinato al momento ad alcuni edifici nel sud del Paese.
Di recente, però, la presidente dell’Associazione Culturale Vernacular, Maria Tamasan, ha lanciato l’iniziativa anche in provincia di Arad, nell’estremità occidentale della Romania. Maria Tamasan ha presentato i progetti a Radio Romania Internazionale.
Il progetto è stato avviato tre anni fa da un gruppo di persone che amano il patrimonio ed è stato promosso dall’Associazione Monumentum. Successivamente, è stato esteso a parecchie regioni della Romania tramite associazioni locali che hanno un simile oggetto di attività. L’iniziativa è volta sostanzialmente a salvaguardare il patrimonio immobiliare e a mettere in sicurezza alcuni edifici in degrado avanzato o che stanno per crollare. Tutto con l’aiuto dei volontari. Praticamente, laddove troviamo appoggio per acquistare i materiali, i volontari si occupano di tutto quanto significa sicurezza del rispettivo edificio, dal procurare i documenti necessari fino al lavoro effettivo sul cantiere. Praticamente, eliminiamo i fattori che provocano il degrado notevole e che mettono in pericolo la stabilità dell’edificio. Tentiamo, quindi, di salvare l’edificio dalla distruzione, con la speranza che in un futuro non troppo lontano, possano essere individuati anche i fondi e le risorse umane necessarie ad un restauro propriamente detto, spiega Maria Tamasan.
Finora, l’Ambulanza per monumenti conta sei interventi de genere nel sud della Transilvania: il Portone in stile brancovan di Sambata de Sus, la Chiesa fortificata di Velt, il Monumento agli Eroi di Seleus, la Chiesa ortodossa di Gherdeal, i ruderi della torre di difesa di Apata e la fermata ferroviaria di Saes. Tutti i lavori sono stati possibili grazie all’impegno dei volontari e alle donazioni offerte da più ong, compresa la Fondazione del Principe del Galles.
Chiunque può fare il volontario. La nostra squadra conta ingegneri edili, architetti o studenti, accanto a persone che amano l’arte e i mestieri, che vogliono apprendere direttamente sul posto come mettere al sicuro un monumento. Quindi, possono unirsi a noi tutti coloro che vogliono farlo, aggiunge Maria Tamasan.
Il progetto iniziale dell’Ambulanza per i monumenti in provincia di Arad si svolge dal 3 al 15 settembre alla chiesa di legno consacrata a San Giorgio nel paesino di Luncsoara che appartiene alla località di Halmagel.
Si tratta di riparazioni al tetto. Il grande problema delle chiese di legno sono le infiltrazioni di acqua e l’umidità che provocano il degrado che, dal tetto, si estende all’intera struttura, il che può essere fatale. Quindi, la prima esigenza è quella di fermare le infiltrazioni’, conclude la presidente dell’Associazione Culturale Vernacular.
Non in ultimo, in provincia di Arad, il progetto dell’Ambulanza per i monumenti si propone anche di rendere ancora più sensibile il pubblico e le autorità locali di fronte ai problemi di questi edifici, per i quali il restauro e la valorizzazione sono vitali.