Alla scoperta della provincia di Gorj
Il nuovo concorso indetto da Radio Romania Internazionale è legato alla personalità del grande scultore Constantin Brancusi e al suo contemporaneo, Constantin Antonovici.
Daniel Onea, 27.10.2015, 13:07
Il nuovo concorso indetto da Radio Romania Internazionale è legato alla personalità del grande scultore Constantin Brancusi e al suo contemporaneo, Constantin Antonovici.
Vi invitiamo ad un viaggio nel sud-ovest della Romania, per scoprire o riscoprire la provincia di Gorj, terra natia del famoso artista, ritenuto padre della scultura moderna, un’ottima destinazione, sia che si tratti di turismo culturale e religioso che di avventura.
Ci fa da guida Doru Strambulescu, direttore del Centro Ricerca, Documentazione e Promozione Constantin Brancusi del capoluogo provinciale Targu Jiu.
La provincia di Gorj, soprattutto nella zona sottomonte, offre turismo culturale, religioso o di avventura. Poi, nella città di Targu Jiu, il fiore all’occhiello è il complesso monumentale che rappresenta il capolavoro di Brancusi. Il turista che arriva dalle nostre parti deve andare a visitare i monasteri di Lainici, Tismana, Polovragi o Crasna che conservano la tradizione monacale ortodossa. Ma ci sono poi anche i monumenti naturali: la grotta di Polovragi, quella delle Donne a Baia de Fier, le Gole di Galben e di Sohodol, spiega Doru Strambulescu.
Numerose anche le strutture di accoglienza nella zona, da agriturismi fino ad alberghi 3 o 4 stelle. E se arrivate d’estate nella provincia di Gorj, vale la pena di fare un viaggio in macchina sulla spettacolare Transalpina, la più alta strada di Romania, che attraversa i monti Parang.
Negli anni 30 del Novecento, Constantin Brancusi era un artista che aveva raggiunto la maturità, noto non solo in Europa ma anche in America. Praticamente, già dagli anni 20 dello scorso secolo aveva cominciato a vendere lavori Oltreoceano. Aveva già tante mostre personali e collettive negli Stati Uniti.
Però c’era qualcosa che gli mancava: non era riuscito a lasciare qualcosa di particolare al proprio Paese, da dove era partito già 28enne per formarsi come artista a Parigi. E allora accolse con tanta gioia la proposta della Lega nazionale delle donne di Gorj di erigere un monumento a Targu Jiu, alla memoria degli eroi immolatisi durante la prima Guerra Mondiale.
Adina Andritoiu, consigliere presso il Centro Ricerca, Documentazione e Promozione Constantin Brancusi, presenta il complesso all’aperto di Targu Jiu.
Questo complesso è molto conosciuto, però è molto importante che la gente venga a vedere dal vivo tutte le opere che lo compongono. Sono state concepite da Constantin Brancusi in un certa logica e con un certo significato. La loro contemplazione e il percorso in un certo ordine, dal Tavolo del Silenzio, passando sotto la Porta del Bacio, e poi accanto alla Chiesa dei Santi Apostoli, per concludere davanti alla Colonna senza fine sono in grado di dare la dimensione precisa del genio di Constantin Brancusi. Negli anni 1937-1938, quando queste opere vennero ideate dallo scultore, la città era meno popolata, meno estesa. Il collocamento del complesso monumentale partendo dalla riva del fiume Jiu fino alla collina sulla quale si alza la Colonna senza fine, è stato come tracciare un’asse lungo la quale si è sviluppata successivamente la città, e che praticamente unisce due punti essenziali del suo centro, ha spiegato Adina Andritoiu.