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A passeggio lungo Calea Victoriei di Bucarest

Calea Victoriei, in italiano la Via della Vittoria, è una delle più antiche strade di Bucarest, molto importante e movimentata, situata nel pieno centro di Bucarest.

A passeggio lungo Calea Victoriei di Bucarest
A passeggio lungo Calea Victoriei di Bucarest

, 02.08.2018, 12:56

Calea Victoriei, in italiano la Via della Vittoria, è una delle più antiche strade di Bucarest, molto importante e movimentata, situata nel pieno centro di Bucarest. Si stende su quasi tre kilometri, da Piazza Victoriei, dove si trova anche il Palazzo del Governo, fino alla Piazza delle Nazioni Unite. Questa strada rappresenta infatti l’essenza di Bucarest, perché traccia l’identità storica, sociale, architettonica, economica e politica della Capitale negli ultimi quattro secoli, dato che la via attraversava la città dal sud al nord sin dal XVII-esimo secolo.
Prima del regno del principe Constantin Brancoveanu in Valacchia (1688 -1714), la strada non faceva neanche parte di Bucarest. Era chiamata Drumul Braşovului (La via di Brasov, forse perché portava verso la città transilvana di Brasov – nel centro dell’attuale Romania) ed era formata solo della parte che collega ora il Circolo Militare alla Piazza Victoriei. La parte compresa tra l’attuale Piazza delle Nazioni Unite e il Viale Regina Elisabetta era nota allora con un nome diverso connesso alla chiesa Sarindar demolita nel 1863, dove ora si trova l’edificio del Circolo Militare Nazionale. La via risultata dall’unificazione delle due strade menzionate prima fu inaugurata nel 1692 dal principe della Valacchia Constantin Brancoveanu e si chiamava Podul Mogoşoaiei, cioè Il Ponte di Mogosoaia. Era coperta da tronchi di alberi e le strade di questo tipo erano chiamate ponti. Con il passare del tempo questa diventa la principale via della capitale, lungo la quale furono costruiti ville, chiese, locande, botteghe, negozi di lusso, caffé e istituzioni statali. All’inizio del 18-esimo secolo l’illuminazione stradale si faceva con manate di stralci inzuppati di morchia e di resina, mentre durante il regno del principe Grigore Ghica la strada venne selciata e nel 1882 apparvero i primi impianti elettrici di Bucarest, davanti al Palazzo Reale su Calea Victoriei. Gli edifici eretti su questa strada lungo il tempo, sono diversi come misura e come stile, creando un insieme eclettico dal punto di vista urbanistico e architettonico e la via diventa sempre più importante per Bucarest a cominciare dal XIX-esimo secolo in quanto via principesca. Dopo l’8 ottobre 1878, l’esercito romeno entra trionfale nella Capitale, dopo aver vinto la Guerra di Indipendenza, e Podul Mogoşoaiei riceve il nome di Calea Victoriei, mantenuto ancor’oggi. Durante il periodo comunista, la strada diventa fonte di ispirazione per il regime comunista nella costruzione di un nuovo viale nel 1980, chiamato la Via della Vittoria del Socialismo.
A Calea Victoriei è legata la storia di numerosi edifici e istituzioni. Due dei maggiori musei di Bucarest si trovano su questa strada: il Museo Nazionale d’Arte della Romania e il Museo Nazionale di Storia (l’ex Palazzo delle Poste, eretto negli anni 1894-1900). Dal 1971 l’edificio ospita il museo di storia che custodisce il tesoro nazionale. Tra gli altri musei importanti possiamo menzionare anche il Museo George Enescu, il Palazzo Cantacuzino – un edificio eretto secondo i piani dell’architetto Berindei in stile rococo, neoclassicista francese e art-nouveau nel periodo 1898-1900. Inoltre, due dei teatri importanti di Bucarest sorgono sulla Via della Vittoria: l’Odeon – eretto sul posto dell’ex casa di Costache Ghica e il Teatro di Rivista Constantin Tanase fondato nel 1919 assieme alla compagnia di teatro Carabus, diretta dal popolare attore romeno Constantin Tanase. Su Calea Victoriei si affaccia anche Atheneul Roman, oggi anche sede della Filarmonica George Enescu, nella Piazza della Rivoluzione. L’edificio fu costruito nel periodo 1886-1888 sui progetti dell’architetto francese Albert Galleron. Sulla stessa strada si trova anche la sede dell’Accademia Romena, uno dei più antichi della capitale ed ex residenza del boiardo Cesianu, dove l’Accademia è ospitata dal 1890. Un’altro edificio importante della Bucarest di inizio secolo è il Circolo Militare, costruito nel 1912, in stile neoclassicista francese, sui piani degli architetti Dimitrie Maimarolu, Victor Ştefănescu ed Ernest Doneaud.
Numerose anche le chiese esistenti lungo la più famosa strada di Bucarest: la Chiesa Zlatari, situata vicino al Museo di Storia, costruita nel 1637 al posto di un’antica chiesetta in legno e poi fatta ristrutturare nel 1715 da Mihai Cantacuzino, la Chiesa Doamnei, fatta erigere nel 1683 dalla seconda moglie del principe Şerban Cantacuzino, la Chiesa Cretulescu costruita nel 1722 su richiesta di Iordache Creţulescu e di sua moglie, Safta, figlia del principe Constantin Brancoveanu, o la Chiesa Bianca, costruita dal prete Neagu Dârvaş all’inizio del 18-esimo secolo con affreschi dipinti dal pittore Gheorghe Tattarescu.
Al nome Calea Victoriei sono connessi anche i ricordi di luoghi che ora esistono solo nelle immagini della Bucarest interbellica: il caffé Kübler (oggi il ristorante Cina), Fialkowski e High-Life, l’edificio dell’ex Teatro Nazionale – posto in cui ora sorge l’albergo Novotel, la chiesa Sarindar sul cui posto si trova il Circolo Militare Nazionale, e la Chiesa di San Giovanni – dove attualmente si trova la Cassa di Risparmio. Un posto speciale era occupato dalla terrazza Otetelesanu che, all’inizio del XX-esimo secolo era il luogo d’incontro della boheme bucarestina. La terrazza aveva un albergo, una birreria, e un ristorante. Nel 1906 vi si organizzavano spettacoli di teatro e d’inverno il giardino veniva trasformato in pattinatoio. Alla fine degli anni ’20, fu sulla terrazza Otetelesanu che il pubblico ascoltò i primi motivi jazz in Romania. Negli anni 30′, qui vennero gettate le basi della Società Anonima Romena dei Telefoni a capitale americano, il cui edificio fu eretto al posto della terrazza che aveva accolto per anni la boheme bucarestina.
Un altro posto particolarmente caro a chi apprezza il fascino della Bucarest interbellica e di Calea Victoriei, ma che per fortuna, si è salvato è Casa Capsa. Il ristorante e l’albergo esistono ancora oggi e hanno rappresentato per molto tempo il simbolo di Bucarest. La confetteria fondata dai quattro fratelli di origine macedo-romena, Vasile, Anton, Constantin e Grigore Capsa nacque nel 1852 e nel 1886, si estese. Nei suoi anni di gloria, Casa Capsa ha accolto tutte le personalità della vita culturale bucarestina: da scrittori a personalità politiche e a diplomatici stranieri e a personalità che passavano per Bucarest.
La Via della Vittoria potrebbe essere considerata metaforicamente la via della vittoria del ricordo di anni passati, di tempi in cui Bucarest era considerata la piccola Parigi. Infatti, Calea Victoriei è anche il titolo di un romanzo scritto da un grande scrittore romeno, Cezar Petrescu, sulla pittoresca Bucarest interbellica.

Foto: Mariana Chiriţă/ RRI
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