Piatti natalizi romeni
Secondo la tradizione, il 20 dicembre, quando i cristiani ortodossi venerano Sant'Ignazio di Antiochia, nelle masserie di campagna si svolge anche il sacrificio rituale del maiale che fornisce tutta la materia prima per i piatti tradizionali di Natale.
Ștefan Baciu, 20.12.2018, 12:42
Secondo la tradizione, il 20 dicembre, quando i cristiani ortodossi venerano Sant’Ignazio di Antiochia, nelle masserie di campagna si svolge anche il sacrificio rituale del maiale che fornisce tutta la materia prima per i piatti tradizionali di Natale in Romania: aspic, leberwurst, cotenna, lardo, ciccioli, il sanguinaccio locale, salsicce e i famosi involtini chiamati sarmale, rivendicati dall’intero spazio balcanico, ogni Paese con la propria ricetta.
Tutti i preparativi cominciano nel giorno stesso del sacrificio del maiale, con un piatto offerto a tutte le persone che hanno partecipato al rituale. Si tratta di pezzi di carne, fegato e milza rosolati in una padella con un po’ di strutto. Tutto condito di vino, santoreggia, sale, pepe e accompagnato da polenta e sottaceti.
L’antipasto tipico natalizio include cotenna, ciccioli, lardo, leberwurst e altri preparati in budella. Per il sanguinaccio tradizionale romeno, il budello del maiale viene riempito di carne macinata, riso, cipolla finemente tritata, noce moscata, sale e pepe. Si fa bollire con una cipolla intera e paprika dolce.
Come primo, regnano le sarmale, gli involtini di foglie di verza in salamoia, che racchiudono un misto di carne macinata, riso e cipolla. Il tutto viene cotto in salamoia e poi passato per almeno un’oretta al forno. Le sarmale sono sempre accompagnate dalla polenta.
Come secondi, i preparati tipici sono le salsicce fatte ugualmente in casa e l’arrosto di maiale al forno. Come contorno, sono preferiti i sottaceti. I dolci sono svariatissimi, però il sovrano si riconferma il cozonac, il panettone tradizionale romeno. Auguroni e buon appetito!