Rivalità politiche: re Carlo II e il principe Nicola
Nella storia della Romania, poche personalità hanno suscitato così tanta antipatia e così tanto odio come Carlo II. Nel mondo politico, fu ripudiato sia dalle figure emblematiche della democrazia romena, come Iuliu Maniu, che dallestrema destra.
Steliu Lambru, 08.07.2013, 18:19
Nella storia della Romania, poche personalità hanno suscitato così tanta antipatia e così tanto odio come Carlo II. Nel mondo politico, fu ripudiato sia dalle figure emblematiche della democrazia romena, come Iuliu Maniu, che dall’estrema destra. Re Carlo II fu una persona orgogliosa ed autoritaria e gli effetti del suo modo di regnare non si lasciarono attendere. Alla fine di un decennio di regno, dal 1930 al 1940, la Romania di Carlo II era in agonia e aveva perso parte dei territori all’est, ovest e sud.
Carlo II entrò in conflitto anche con membri della sua famiglia, tra cui suo fratello, il principe Nicola. Il quarto figlio della coppia Ferdinando e Maria, Nicola, fu battezzato dallo zar della Russia Nicola II amazzato dal regime bolscevico nel 1918. Sebbene educato come un principe che doveva essere atto a salire sul trono della Romania se ce ne fosse stato il caso, Nicola rifiutò di impegnarsi e di assumersi questa missione, anche se le occasioni non mancarono. Lo storico Ioan Scurtu spiega che il principe Nicola non voleva diventare monarca.
Il principe Nicola era il secondogenito dei sei figli della principessa Maria, la futura regina, e di suo marito, re Ferdinando. Non voleva essere re, neanche quando il primo ministro Marghiloman ebbe l’idea che il principe Nicola fosse proclamato erede del trono, nel 1918, quando Carlo sposò Zizi Lambrino e stava essere escluso dalla famiglia reale. Poi, durante la reggenza, nel periodo 1927-1930, la regina Maria propose che il principe Nicola fosse eletto primo-reggente, di modo che diventasse capo della Casa Reale. Ma, come dicevo, il principe Nicola non ha mai avuto simili aspirazioni”, spiega lo storico.
In famiglia, i fratelli spesso litigano, ed è valido anche per le famiglie reali. Nel caso della rivalità fra Carlo e Nicolae, lo storico Ioan Scurtu ha trovato due spiegazioni. La prima fu l’orgoglio di Carlo che voleva che tutti si sottoponessero ciecamente a lui, anche nelle scelte personali o sentimentali.
Il 6 giugno 1930 quando Carlo tornò nel Paese dall’esilio che si era auto-imposto, il principe Nicola lo accolse a braccia aperte e lo abbracciò al palazzo Cotroceni dandogli il benvenuto. Secondo me, la motivazione del conflitto fu soggetiva, il matrimonio del principe Nicola con una persona che non faceva parte delle famiglie reali, fatto non consentito dallo statuto della Casa Reale. Carlo tentò di riportare Nicola sulla giusta strada”, sebbene lui stesso avesse una relazione con Elena Lupescu, la quale non proveniva neanche lei da una famiglia regnante, ma che tuttavia lui non sposò. Nicola sposò invece Ioana Dolete-Săveanu a dicembre 1931. Dietro suggerimento di Carlo, il ministro degli interni Constantin Argetoianu chiese al sindaco di Tohani, la località in cui si era realizzato il matrimonio, di portare il registro dei matrimoni e di far venire anche il notaio. Chiese a quest’ultimo di copiare il registro con tutti i matrimoni esistenti, tranne quello del principe Nicola con Ioana Săveanu”, aggiunge Ioan Scurtu.
Un’altro motivo di rivalità fra i due fratelli fu la simpatia politica del più piccolo. Ioan Scurtu ritiene che ciò abbia avuto particolare importanza nel mantenimento del conflitto da parte di Carlo.
La seconda causa del conflitto furono le opzioni politiche di Nicola. Lui si avvicinò al Movimento Legionario che nell’aprile 1936 aveva organizzato un congresso al quale furono istituite delle equipe della morte” che dovevano uccidere una serie di avversari politici, tra cui anche Elena Lupescu. Siccome Lei non apprezzava molto il principe Nicolae, evidentemente non desiderava discutere neanche con sua moglie. Per forzare le cose, il principe Nicola fece dei gesti di simpatia nei confronti dei legionari. In tale contesto, il Movimento Legionario distribuì un manifesto in cui elogiava il principe Nicola che aveva reagito contro la signorina” considerata un peso” per il Paese. Un anno dopo, nell’aprile 1937, su iniziativa di Carlo II, ebbe luogo un Consiglio di Corona al quale si stabilì l’eliminazione del principe Nicola dai membri della famiglia regnante. Era una questione abbastanza delicata perché era accusato di aver trasgredito lo statuto della Casa Reale, sposando una donna che non aveva origini reali”, aggiunge ancora lo storico.
La fine della guerra significò anche la fine del casato romeno. Re Carlo II era in esilio già dal 1940, e gli si affiancarono anche gli altri membri della famiglia reale. Nel conflitto contro il fratello maggiore, Nicola cedette per primo e sempre lui gli stese la mano per fare la pace.
Sebbene Carlo avesse avuto un atteggiamento molto negativo nei suoi confronti, il principe Nicola fu l’unico membro della famiglia reale a partecipare ai funerali di re Carlo II, a differenza di suo figlio Michele, delle sorelle o di altri parenti più lontani. Il principe Nicola fu un personaggio interessante della politica romena che non aspirò mai a prendere il posto di Carlo, e a diventare re della Romania, ma è anche vero che non accettò mai che Elena Lupescu si intromettesse nella vita politica”, conclude lo storico Ioan Scurtu. (trad. Gabriela Petre)