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Radio Romania – 85 anni di storia

Il 1 novembre del 1928 lallora Società di Diffusione Radiotelefonica mandava in onda il suo primo segnale, latto di nascita della sua esistenza.

Radio Romania – 85 anni di storia
Radio Romania – 85 anni di storia

, 01.11.2013, 13:43

Il 1 novembre del 1928 l’allora Società di Diffusione Radiotelefonica mandava in onda il suo primo segnale, l’atto di nascita della sua esistenza. Negli anni ’30 nascevano anche i primi notiziari in lingue straniere: inglese, francese, tedesco e italiano. Lo storico Eugen Denize è autore della più completa monografia di Radio Romania, che conta ben quattro volumi. A opera ultimata, nel 2004, Denize raccontava come aveva cominciato il lavoro di ricerca negli archivi, durato dal 1996 al 2001. Ne è risultata la prima storia di sintesi della Radio romena.



“Vedendo la ricchezza di materiali esistenti negli archivi, abbiamo deciso di elaborare una monografia in più volumi. Il primo si occupa, oltre agli anni di pionierato, dei primi dieci anni della Società, dal 1928 al 1938. Dal 1939, in Romania furono insediati successivamente regimi dittatoriali, totalitari, cosicchè cambiarono anche le condizioni in cui la Radio svolse l’attività. Fino al 1989 ha dovuto far fronte a pressioni politiche speciali, e posso dire che è riuscita a conservare il suo equilibrio e le funzioni basilari. Il secondo volume riflette il periodo che abbiamo definito delle dittature di destra, cioè la dittatura di re Carlo II, la dittatura dei legionari — i fascisti romeni e del maresciallo Antonescu. Il volume si conclude con il momento 23 agosto 1944, quando la Romania si affiancò agli alleati. Il terzo volume rispecchia il periodo dell’insediamento del regime comunista e l’epoca del suo primo leader, Gheorghe Gheorghiu-Dej, fino alla sua morte avvenuta nel 1965; mentre l’ultimo volume esamina il periodo di Nicolae Ceauşescu, dal 1965 fino al 1989, con le aperture dopo il 1964 e con le chiusure e i rigori degli anni 1971-1974. Sono 4 volumi che si basano rigorosamente sul materiale documentario esistente nelle teche della Radio. Da questo punto di vista, sono novità assolute come materiale di studio storiografico”, spiega il prof. Denize.



Oltre alla missione informativa, la Radio si assunse già dai suoi inizi la funzione culturale — educativa, anche quella di intrattenimento. “Dai suoi inizi, la radiofonia, prima ancora dell’apparizione della Società di Raddiodiffusione, si è posta il problema dei suoi compiti. Si tratta di una missione culturale molto importante. Ma anche di una missione nazionale. La Radio ebbe un grandissimo ruolo nella continuità con cui ha promosso e difeso i valori nazionali. Poi c’è la funzione educativa, nel senso basilare del termine: ci sono molti programmi che hanno un pubblico target – per bambini, ragazzi, studenti, per l’esercito, per i contadini. Sono rimaste famose le trasmissioni dell’Università della Radio, cui collaborarono grandi nomi della cultura romena: lo storico Nicolae Iorga, il sociologo Mihai Ralea, l’esperto di estetica Tudor Vianu, gli scrittori Mihail Sadoveanu e Tudor Arghezi e tanti altri. Praticamente, tutti gli intellettuali rappresentativi della Romania sono stati ai microfoni della Radio”, aggiunge lo storico.



Eugen Denize considerava che una storia della radio romena dopo il 1989 fino al presente è più difficile da scrivere, in quanto gli archivi non hanno più raccolto documenti scritti sui quali si basasse l’interpretazione storica, a causa dell’enorme volume di informazioni.



“La rivoluzione del dicembre 1989 ha significato un grande cambiamento per tutti i cittadini romeni, e forse ancora di più per la radiodiffusione. Fino al 1989, la radio era monopolio di stato, compreso il periodo di democrazia degli anni 1928-1938. Dopo il 1989 questo monopolio statale scompare e le frequenze seguono le norme del mercato media libero. Nasce così una concorrenza che diventa sempre più accanita. Fatto che diventa per la radio pubblica una grande sfida. Credo che i giornalisti della Radio abbiano risorse per far fronte a queste sfide. Lo dico dopo aver visto cosa succede anche in altri paesi europei come Italia e Gran Bretagna, dove la missione della radio e tv pubblica non solo non è diminuita, ma è aumentata. In questa diversità di emittenti radio, la radio pubblica romena ha il grosso vantaggio della tradizione”, conclude Eugen Denize.



Radio Romania ha una storia di 85 anni e dimostra l’equidistanza e la qualità dei suoi prodotti giornalistici. E’ un bene riconquistato nel 1989, essenziale in ogni società democratica.

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