Che cosa ha ottenuto la Romania nei 30 anni passati dal crollo del comunismo? Cè chi direbbe molto, ma cè pure chi sostiene il contrario.
Come qualsiasi mito, anche quelli sulla Rivoluzione anticomunista romena del dicembre '89 sono estremamente forti, alimentati da incognite che permangono.
Il 1 dicembre del 1918, l'Assemblea Nazionale dei romeni della Transilvania era convocata ad Alba Iulia affinchè redigesse la risoluzione di unione al Regno di Romania.
Il quartiere Primăverii (della Primavera), sito nel nord della capitale romena Bucarest, è noto come quartiere delle vecchie e nuove elite.
Radio Romania ha attraversato tutti i cambiamenti vissuti dalla società stessa, essendo presente, in questo senso, nei momenti in cui si verificarono i grandi eventi del XXesimo secolo.
L'emittente territoriale di Chişinău, in Bessarabia, aveva la missione di combattere la propaganda antiromena fatta tramite Radio Tiraspoli, della Moldova sovietica, oltre il Dniester, che trasmetteva dal 1930.
La commemorazione dei 75 anni dalla deportazione degli ebrei dalla Transilvania del Nord nei lager di sterminio nazisti è qualcosa che va ricordato periodicamente in quanto la possibilità di ripetere un disastro come l'Olocausto va eliminata.
La fine della Prima Guerra Mondiale, dopo 4 anni di combattimenti sanguinosi e tragedie personali e collettive, non portò subito la pace.
I parlanti romeni di iddish sono quasi scomparsi soprattutto a causa delle massicce emigrazioni a partire dagli anni 1950. In Romania, secondo il censimento del 1930, abitavano quasi 800 mila ebrei di cui la metà usavano l'iddish come lingua quotidiana.
La disputa romeno-magiara del 20esimo secolo ebbe anche un capitolo accademico legato all'Università di Cluj.
Fino al 1919, gli ebrei in Romania non ebbero diritti civili in quanto la Costituzione del 1866 prevedeva al celebre articolo 7 che solo quelli di religione cristiano-ortodossa potevano essere cittadini romeni.
Il 2 marzo del 1989, un uomo scendeva in fiamme sugli sci sulla pista Bradu di Poiana Braşov, davanti a centinaia di turisti. Era una protesta contro la situazione catastrofica cronicizzata in cui il regime comunista aveva gettato la società romena.
L'universo ha sempre esercitato un fascino irresistibile sull'essere umano, a prescindere dal grado di civiltà della società e di educazione degli individui.
Nella Romania comunista, la religione e la Chiesa non erano guardate, generalmente, di buon occhio.
L'unione della Moldavia alla Valacchia il 24 gennaio del 1859 avenne all'insegna della volontà interna, ma soprattutto del contesto internazionale.