Mugur Călinescu
Il romeno Mugur Călinescu è passato alla storia come esempio universale di militante per la giusta causa della libertà e della dignità, contro un nemico crudele, molto più forte, ma che non l'ha mai impaurito.
Steliu Lambru, 22.02.2022, 18:22
Il romeno Mugur Călinescu è passato alla storia come esempio universale di militante per la giusta causa della libertà e della dignità, contro un nemico crudele, molto più forte, ma che non lha mai impaurito. Pagò con la vita il coraggio di pensare e agire per la giustizia e la verità. Mugur Călinescu è nato il 28 maggio del 1965 a Botoșani. Nel 1981, a 16 anni, quando era allievo nellXIesima classe al Liceo “August Treboniu Laurian” nella città natia ha deciso che la sua esistenza e di quelli intorno in un Paese diretto da un regime comunista selvaggio, non poteva più continuare. E ha deciso di protestare. La storia emozionante di Călinescu è stata raccontata pubblicamente allinizio degli anni 1990, nei primi anni della libertà riconquistata a dicembre 1989, dal giornalista, scrittore e storico Constantin Iftime, il quale ci ha raccontato.”Era un ragazzino, nella terza liceale al Liceo Laurian, allindirizzo matematica-fisicai, in un ottima classe. I genitori erano separate, suo padre una persona con soldi, lavorava in una fabbrica tessile ed era un sarto molto ricercato. Comprò al figlio un mangianastri di provenienza nipponica sul quale ascoltava “LEuropa libera”, e sua madre non lo sapeva. Era un ragazzo disinvolto, ascoltava musica, leggeva e aveva varie curiosità”.
Nella notte del 12 verso il 13 settembre del 1981, Mugur uscì di casa deciso a dare voce al suo malcontento. Si dirisse verso un pannello in metallo che circondava un cantiere è scrisse uno slogan che faceva appello alla gente affinchè protestasse contro le condizioni di vita sempre più difficili. Oggi ci sembra incredibile che una scritta sul muro sia un atto di grande coraggio. Ma durante il comunismo lo era, allorquando la maggioranza della gente era terrorizzata e preferiva stare zitta.”Come gli venne lidea? Fu interamente sua. Aveva un gessetto più resistente, usata nella silvicoltura. E cominciò a scrivere slogan. Le prime le scrisse su pannelli in metallo da cantiere. Erano slogan che partivano dalle condizioni materiali precarie. Sua madre era commessa nel negozio centrale e aveva un salario basso. Sembra che nella sua famiglia ci fossero molte discussioni a causa dei soldi. Sua madre era continuamente sotto pressione, le fu tagliato il 30% del salario, nel periodo in cui erano cominciati i tagli salariali”, ha raccontato Constantin Iftime.
Seguirono altre 31 notti in cui Mugur Călinescu continuò a scrivere motivi di malcontento sugli edifici della città. Uno degli edifici era proprio la sede provinciale dellorganizzaizone del Partito Comunista Romeno. Scrisse sui muri, sui pannelli, sui margini delle strade. La polizia politica locale – la Securitate – entrò in allerta massima. Gli slogan apparivano in vari posti nella città dove si aspettavano i membri dellapparato di repressione e venivano cancellati subito. Laddove non potettero essere cancellati, venivano coperti con vernice. Furono mobilitati tutti i nidi di spie nelle fabbriche della città. Nello sforzo disperato di catturare il temerario, la Securitate verificò lanagrafe condominiale di tutti i palazzo, chiese tutte le lettere che la gente inviava al partito. Fu realizzata lanalisi grafologica di 47.000 campioni di scrittura e lesperta affermò che lautore delle scritte sui muri era un intellettuale o un disadattato. Furono organizzati monitoraggi e pattugliamenti notturni nella città con laiuto dei cani. E una di queste pattuglie scoprì con sorpresa, nella notte del 18 ottobre 1981, un giovane con un gessetto in mano che scriveva qualcosa su un muro. Constantin Iftime ha raccontato cosa è successo dopo. “Non ebbe nessuna reazione. Fu fermato, ammise tutto sin dallinizio. Sua madre non ne sapeva niente, fu presa dal panico, telefonò dapperttutto. Ne fu informata solo il giorno dopo. Mugur Călinescu fu interrogato per tutta la notte, raccontò tutto. Lo portarono allinizio alla Securitate, che voleva sapere chi era alle sue spalle. Non lo picchiarono, suo padre lo minacciò, la Securitate sorprendentemente no. Fu indagato da persone che sapevano cosa succedeva nellambiente scolastico, tra gli allievi, volevano farlo confessare qualcosa con le buone. Ma gli misero in faccia una luce forte e lagente della Securitate stava dietro alla lampada. Passò ore intere con quella luce in faccia e cominciò ad avere la febbre. Aveva una leucemia in fase iniziale. Credo avesse un periodo di disturbi ormonali oltre al forte stress. Io credo sia stato ucciso dalla Securitate. Era un ragazzo sensibile, finito in un circolo vizioso. Un ragazzo diligente, trattato come un oggetto da tutti.”
I professori lo condannarono, suo padre lo trattò male perchè era un pericolo per la sua carriera, sua madre aveva subito un forte trauma. Abbandonato dalla famiglia, emarginato dai colleghi e vicini assieme a sua madre, Mugur Călinescu morì il 14 febbraio del 1985 a 19 anni, malato di leukemia. La posterità gli ha reso omaggio tramite il conferimento del titolo di lottatore contro il regime totalitario. Alla memoria di Mugur Călinescu furono dedicati unopera teatrale e una pellicola, chiamate “Tipografico Maiuscolo”, e un romanzo.