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Matematica e comunismo

Il regime comunista conferi' alla matematica un ruolo molto più importante di quanto avesse in modo naturale. In seguito all'ossessione del comunismo per le scienze esatte, la matematica diventò la chiave di volta del sistema d'insegnamento.

Matematica e comunismo
Matematica e comunismo

, 15.10.2018, 16:08

La matematica è considerata, a buona ragione, uno dei settori più astratti della mente umana, e senza una buona padronanza della matematica una carriera solida nel settore della scienza e delle tecnologia è impossibile. La scuola romena di matematica ha avuto rappresentanti di spicco, linsegnamento accademico avendo sin dalla fondazione dellUniversità di Bucarest nel 1864 una facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali. Tra i più importanti matematici romeni Spiru Haret, Dimitrie Pompei, Traian Lalescu, Gheorghe Țițeica, David Emanuel, Simion Stoilow e Grigore Moisil.



Ma il regime comunista ha conferito alla matematica un ruolo molto più importante di quanto avesse in modo naturale. Lossessione del comunismo per le scienze esatte ha fatto si che la matematica diventasse la chiave di volta del sistema di istruzione tra il 1945 şi 1989. Settore di elite, la matematica è stata ideologizzata velocemente, essendo studiata intensamente ed estensivamente dalle generazioni di romeni di dopo il 1945. Ciononostante, il culto della matematica non riusci a portare lo sviluppo economico e sociale cui ambiva il regime.



Il matematico e professore Solomon Marcus ha sostenuto lesame di maturità nel 1944 e sempre quellanno si è iscritto alla facoltà di matematica. In unintervista rilasciata nel 1998 al Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, Marcus si ricorda della scoperta della matematica come passione personale e carriera professionale.



“Avevo scoperto la matematica proprio quellestate del 1944, quellestate scottante, in cui io ero in una città della Moldavia e il fronte era molto vicino. Ho pensato che fosse meglio seguire la strada della mia curiosità personale perchè in quel momento di caos era impossibile capire quale prospettiva sociale offriva una facoltà o unaltra. E, dopo un anno alla Facoltà di Matematica mi sono reso conto che questa facoltà non solo mi conveniva, ma era anche un incontro fortunato della mia vita ed ero molto felice di aver avuto questa fortuna di trovare cosi rapidamente il campo che mi appassionava.”



La politica di prima dellavvento del comunismo nel 1945 non era capace di distruggere carriere professionali e vite. Solomon Marcus si ricordava di aver avuto professori con orientamenti politici diversi: Dan Barbilian aveva simpatizzato con i legionari (lestrema destra romena), Octav Onicescu con il fascismo, Gheorghe Vrânceanu era un grande liberale, Miron Nicolescu e Simion Stoilow erano socialisti, Nicolae Ciorănescu era del Partito Nazionale Contadino, Mihail Neculce era comunista. Marcus si ricorda delle circostanze della morte di Simion Stoilow, uno dei migliori matematici romeni postbellici.



“Simion Stoilow mori nel 1961 sui gradini del Comitato Centrale del Partito Comunista dove andava sempre a protestare contro tutte le sorti di ingiustizie: giovani assistenti universitari licenziati dalle facoltà, molte esclusioni dal corpo docenti negli anni 1950, il divieto di viaggio allestero, gente che non poteva sostenere lesame di dottorato. Io sono stato una delle vittime. Da noi è stata introdotta allora la cosiddetta “aspirantura” (ossia dottorato), secondo il modello sovietico, nel 1953. Ci siamo presentati allesame di matematica cinque persone e siamo tutti riusciti a superare le prove scientifiche. Ciononostante, dopo essere riusciti, abbiamo ricevuto una notifica dal Ministero dellIstruzione che ci portava a conoscenza che non avevamo il diritto di seguire laspirantura nella Repubblica Popolare Romena senza che fosse fornita una motivazione. Era, ovviamente, un problema di dossier politico. Ma perchè non lhanno detto sin dallinizio? Funzionava la strategia: vediamo come si presenta il candidato, forse non riesce a superare lesame e non dobbiamo più bocciarlo motivando con il suo dossier.”



È stata lideologia a distruggere lintero clima di buona convivenza accademica. E anche se alla metà degli anni 1960 essa ha perso forza, ci è rimasto un trauma del quale ci siamo sbarazzati solo dopo il 1989. Solomon Marcus si ricorda di una vicenda con il matematico Dan Barbilian durante una seduta ideologica.



“Ero nello stesso gruppo di insegnamento ideologico con il grande matematico-poeta Dan Barbilian oppure Ion Barbu. Adesso, nel ricordarle, tutte quelle vicende sono divertenti, ma allora erano dei veri drammi. Questuomo era cosi spaventato che stava in una tensione orrenda, e si vedeva che il suo grande dilemma, e non solo suo, era cosa fare? Se sto zitto e non prendo per niente la parola, ovviamente sarà tutto interpretato in modo negativo, significa che non partecipo alla vita ideologica. Se prendo la parola, rischio di dire qualcosa che è contro la linea del partito. E, ad un certo punto, quando qualcuno ha pronunciato la formula di Lenin “socialismo = potere bolscevico, più lelettrificazione dellintero Paese”, Barbilian ha alzato la mano per prendere la parola dicendo: in questa ecuazione si tratta di unaddizione non commutativa”. Ciò cosa significa? Laddizione non commutativa significa unaddizione tipo a+b, in cui non è permesso cambiare lordine, nel senso che b+a non è lo stesso con a+b. Lui voleva dire una cosa semplice, ossia che in quella formula di Lenin non era permesso invertire lordine. Quindo, prima mettere il potere bolscevico, e poi il resto. Ma egli lha detta in una forma matematica e ha destato lo scalpore generale, chi presiedeva la discussione non ha capito cosa volesse dire Barbilian, era anche lei disperata, si vedeva che non capiva cosa diceva lui, che si chiedeva se non avesse detto per caso una cosa ostile.”



La matematica è stato un campo privilegiato dal regime comunista che ha dato nomi importanti, nonostante le costrizioni, soprattutto ideologiche. Ma non è per niente riuscita a rendere migliore la società romena.





Foto: pixabay.com
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