L’Unione dei Principati Romeni
All'inizio del 1859 furono gettate le fondazioni dell'odierna Romania.
Steliu Lambru, 30.01.2022, 19:10
Allinizio del 1859 furono gettate le fondazioni dellodierna Romania. Si tratta della duplice elezione del colonnello Alexandru Ioan Cuza, il 5 e il 24 gennaio, come principe della Moldavia e della Valacchia, nelle capitali dei due principati romeni. Un unico principe fu la coronazione dellingente sforzo di almeno due generazioni di elites che scelsero di costruire lo stato romeno secondo il modello europeo moderno. Assieme allo storico Marian Stroia dellIstituto di Storia “Nicolae Iorga” dellAcademia Romena abbiamo rievocato i momenti più importanti di quellepoca, internazionali e interni. “Per lo spazio sud-orientale, levento più importante che ebbe implicazioni dirette per la situazione dei Principati Romeni fu la Guerra di Crimea del 1853-1855. Questa guerra iniziò con loccupazione del territorio romeno dalle truppe russe, tra giugno 1853 e settembre 1854. Era un pretesto adoperato dai russi per fare pressioni sulla Porta Ottomana affinchè concedesse diritti ai popoli cristiani nellImpero Ottomano. Praticamente, era un semplice pretesto nel contesto delle loro spinte espansionistiche verso il centro e lest dellEuropa.”
Lelite e la società romena erano nel mezzo fra tre imperi che non pensavano al loro bene politico: Austria, Russia e lImpero ottomano. Tramite negoziazioni, lelite riusci a scegliere il più favorevole tra di loro. “Si può dire che, in generale, la Porta Ottomana fu più ricettiva ai desideri dei romeni e meno conservatrice della Russia. Tutti i tentativi di ammodernameno dei romeni dopo il 1848 beneficiarono del suo sostegno discreto. Mentre la Russia, dal polo opposto, cercò di frenare i tentativi di riforma. Durante il suo regno, il colonnello Cuza cercò di prevenire qualsiasi situazione pericolosa in cui si poteva ritrovare il giovane stato romeno nei confronti della Russia”, ha spiegato Marian Stroia.
La Guerra di Crimea fu persa dalla Russia nel 1855, e la pace di Parigi del 1856 portò grandi novità per quanto riguarda il destino storico dello spazio romeno. “Dopo il 1856 ci fu un altro momento molto importante. Come aveva detto Dumitru Brătianu al fratello Ion C. Brătianu nel 1849, allorquando la Russia sarebbe stata debole, i romeni avrebbero potuto raggiungere i loro obiettivi nazionali. La conseguenza più importante del 1856 fue che dalla sovranità turco-russa sui Principati, loro passarono sotto il protetoratto delle grandi potenze europee. La situazione politica cambiò e venne creato un quadro molto più ampio per lo sprigionamento delle energie politiche interne”, ha raccontato Marian Stroia.
Su piano interno, si stavano sprigionando le energie più forti. Lo schieramento unionista, eurofilo, era il più veemente. Esso avrebbe prodotto momenti rimarchievoli, sottolineati anche da Marian Stroia.”I momenti più importanti nello spazio interno romeno furono le elezioni ad-hoc del 1857. In questa occasione furono espressi i punti di riferimento dellidentità politica della nazione romena. Molto importante, oltre allautonomia politica, alla neutralità e alla separazione dei poteri nello stato, fu il problema fondamentale del principe straniero, visto come una condizione necessaria nel percorso verso lindipendenza del giovane stato romeno. Era il 4 punto ed era altrettanto importante: mettere, quindi, sul trono un principe straniero. Il regno di Alexandru Ioan Cuza fu una fase intermedia nel percorso dei romeni verso il raggiungimento dellobiettivo dellindipendenza nazionale.”
Il calcolo geopolitico e strategico delle elites romene era semplice. Trovandosi allincrocio degli interessi dei tre imperi, Moldavia e Valacchia dovevano cercare sostegno fuori da questa zona di scontro tra imperi. Il sostegno fu cercato e trovato in Francia, il grande modello delle idee moderne, il più costante sostenitore del messaggio delluniversalità delluomo e dei suoi diritti. Gli storici sono ai nostri giorni daccordo che la Romania è una creazione della Francia. “Un ruolo decisivo nella realizzazione dellunità e del percorso dei romeni verso lindipendenza lo ebbe la Francia. Cuza aveva uneducazione occidentale. Nel 1845-1846 si era laureato presso il Collegio Stanislas di Parigi. La sua formazione e dellintera generazione risorgimentale e unionista fu legata allOccidente e innanzittutto alla Francia. Il più importante sostegno concesso ai romeni fu quello dello stato francese governato allora da Napoleone III. E una cosa su cui non cè il minimo dubbio”, ha precisato Marian Stroia.
La realizzazione dellunità richiese sacrifici ed essi furono fatti sia dalle elites, che da tutti i romeni, a seconda delle proprie forze. Ma lesempio fu offerto dalle elites, come racconta Marian Stroia. “La maggior parte delle elite romene di allora erano contraddistinte dallo scarso interesse per il guadagno materiale e da un forte spirito pattriotico. Costache Negri, uno degli stretti collaboratori di Cuza e lambasciatore dei Principati a Costantinopoli, fu sepolto a spese dello stato, quindi non ebbe soldi neanche per il proprio funerale. E quando Ion C. Brătianu si recò a Dusseldorf per ottenere la candidatura di Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen al trono dei Principati dovette vendere due proprietà per pagare il viaggio e lalloggio nella residenza tedesca dei Sigmaringen.”
Con lelezione di Cuza il 5 e il 24 gennaio del 1859, la Moldavia e la Valacchia scelsero leuropeizzazione. A un bivio della storia, seppero scegliere la strada che le avrebbe portate più vicino agli ideali dellepoca.