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L’industria aeronautica romena alla fine della Seconda Guerra Mondiale

Nel primo dopoguerra, la Romania costrui' la propria industria aeronautica, un'industria che seguiva una tradizione nata all'inizio del 20° secolo.

L’industria aeronautica romena alla fine della Seconda Guerra Mondiale
L’industria aeronautica romena alla fine della Seconda Guerra Mondiale

, 31.01.2023, 01:57

Nel primo dopoguerra, la Romania costrui la propria industria aeronautica, unindustria che seguiva una tradizione nata allinizio del 20° secolo. Il 1° novembre 1925, fu fondata a Brașov lIndustria Aeronautica Romena – IAR, che sarebbe diventata il più importante produttore romeno di aeromobili. Era una società per azioni in cui gli azionisti erano la fabbrica di aerei francese Blériot-Spad, la casa automobilistica francese Lorraine-Dietrich, la fabbrica di materiale rotabile Astra Arad e lo stato romeno. Il 1 settembre 1938, lo stato romeno acquistò tutte le altre azioni e ne divenne lunico proprietario. IAR era divisa in due grandi unità: lunità di costruzione di aeromobili e lunità di costruzione di motori. Nei suoi 23 anni di esistenza, fino al 1948, il produttore romeno costrui una varietà di velivoli civili come quelli per le scuole e laddestramento, sportivi, per il tempo libero, ma anche militari come aerei da caccia, osservazione e ricognizione, assalto e bombardamento.



Inizialmente i motori avevano la licenza francese, dopodiché gli ingegneri della IAR hanno innovato i motori con licenza e hanno persino progettato i propri motori. Gli aerei più famosi della IAR erano IAR 80 e IAR 81, caccia e cacciabombardieri. Sul fronte della Seconda Guerra Mondiale, i piloti militari romeni sugli aerei IAR hanno scritto pagine di gloriosa storia dellaviazione romena combattendo con successo sia laviazione sovietica, che quella americana. Il destino dellindustria aeronautica romena sarebbe cambiato drasticamente dopo il 1944. Lesercito di occupazione sovietico ha imposto linterruzione della produzione di aerei e la trasformazione della fabbrica in una semplice officina di riparazione. Nel 1948 arrivò il colpo finale quando si trasformò in unimpresa congiunta sovietico-romena per la produzione di trattori. Nel 1968 si riprese timidamente la tradizione di costruzione di velivoli, dopo il 1989 la fabbrica riprendendo il vecchio nome “IAR”.



Nel 1995, il Centro di storia orale della Radiodiffusione romena ha intervistato lingegnere Teodor Gârneț, che lavorò presso IAR Brașov nel primo dopoguerra. Teodor Gârneț raccontò come la parte romena dovette restituire ai sovietici le macchine utensili nuove e funzionanti in cambio di macchine utensili catturate a Odessa, che non funzionavano. Le macchine sono state prese dallIAR. “Sei macchine utensili furono catturate dai russi, a Odessa. Non lavorammo con esse effettivamente, perché avevano bisogno di riparazioni. Sono state tenute come riserva per un pò, fino a quando la situazione è cambiata e siamo stati costretti a restituire queste macchine. Venne da noi una commissione militare russa, un colonnello e un capitano, i quali, per essere più convincenti, batterono la pistola sul tavolo del direttore, e lui dovette riparare le macchine, farle come se fossero nuove, in brevissimo tempo. Dopo che furono riparate era necessario un delegato per trasportarle. Data la situazione in quel momento, tutti cercavano di schivare lincarico e io, venendo da Campulung per risolvere qualcosa a Braşov, fui incaricato inaspettatamente di portarle. Fu una vera avventura il viaggio, inutile dirlo. In ogni caso, volemmo liberarci dellincarico e corrompere il capitano che ci accompagnava, ma non fu possibile. Portammo queste auto solo fino a Iaşi e lì furono caricate su un treno russo. Non erano le loro macchine, loro scelsero le migliori tra quelle che aveva la nostra fabbrica di motori, una straniera e altre. Tutto quello che gli piaceva di più lo presero, in cambio delle loro macchine difettose. Dissero che fummo noi a danneggiare le loro macchine e che dovevano procurarsi qualcosa di buono”.



Gli ingegneri di IAR hanno anche creato motori, non hanno usato solo quelli con licenza. Una di queste innovazioni fu il motore IAR 7M, alla cui progettazione ha partecipato anche lingegnere Teodor Gârneț. “I dati di progettazione del motore erano di 350 cavalli perché era destinato ad aerei più leggeri, ed era adatto anche per luso nellaviazione sportiva e di utilità, e così via. Quindi era per laddestramento dei piloti. Si è scoperto che ai primi test il motore ha dato 370 cavalli, in buone condizioni di lavoro, senza trepidazione, senza nulla. Tuttavia, il banco di prova su cui fu testato il motore fu, però, bombardato e non disponeva di tutte le apparecchiature di registrazione necessarie. Ci siamo accontentati solo di questi dati informativi. Questo motore IAR 7M è stato realizzato in soli due esemplari, di cui un esemplare è stato assemblato e laltro è rimasto non assemblato nelle casse. E noi abbiamo testato lesemplare assemblato. La fabbrica aeronautica IAR, per come era attrezzata e dotata di personale tecnico, ha dato dei risultati eccezionali.”



Dopo la riapertura, nel 1971, IAR Brașov ha diversificato i suoi prodotti, finendo per produrre elicotteri nello stabilimento di Ghimbav con licenza francese. La produzione è stata inoltre integrata da aerei utilitari, alianti e motoalianti. E dopo il 1989, IAR ha attraversato una fase di ritecnologizzazione.




Foto: pixabay.com
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