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La Costituzione di Mavrocordat

Costantino Mavrocordat fu un riformatore e al suo nome è legata la prima Costituzione elaborata sul territorio romeno.

La Costituzione di Mavrocordat
La Costituzione di Mavrocordat

, 16.01.2019, 17:25

La prima famiglia fanariota che regnò in Valacchia fu quella dei Mavrocordat, di cui rimasero nella storia almeno due nomi importanti, Nicola e suo figlio Costantino. Costantino Mavrocordat fu un riformatore e al suo nome è legata la prima Costituzione elaborata sul territorio romeno. Nel 1735, come principe della Valacchia, iniziò ad attuare riforme influenzato da quelle austriache in Oltenia, annessa nel 1718 dallAustria. Abrogò alcune imposte indirette e introdusse una tassa generale da pagare in 4 tranche. Liberò i contadini, nel senso che diede loro il diritto di trasferirsi da un proprietario terriero allaltro dietro il pagamento di una tassa di riscatto. Nel 1735 partecipò alla fondazione, a Iași, in Moldavia, della prima loggia massonica. Durante i regni successivi aboli la servitù della gleba in Valacchia, nel 1746, poi in Moldavia, nel 1749.



Lo storico Georgeta Filiti ha descritto la prima metà del 18esimo secolo fanariota, periodo in cui visse anche Costantino Mavrocordat, come uno dei tentativi di riforma illuminista ispirati al modello francese.



“Linflusso francese avvenne tramite le persone, gli abbonamenti ai giornali, tramite libri arrivati dallOccidente, tramite merci di tutte le sorti. Ed ecco che arriva anche Mercure de France. Su questa pubblicazione, nel 1746, apparve ciò che si potrebbe chiamare una specie di Costituzione di Constantino Mavrocordat. Interessante è che egli, molto prima della Rivoluzione francese, pose il problema della liberazione sociale. In altre parole, questa dipendenza dei contadini-servi della gleba viene abolita in Valacchia. Ci furono molti altri obblighi che rimasero validi e il contadino era gravato da 43 imposte, ma cera la preoccupazione per questo problema. E ciò è molto importante. Queste idee liberatrici di uguaglianza sociale non vennero da nulla”, racconta Georgeta Filiti.



Constantino Mavrocorat fu, senza dubbio, un intellettuale raffinato. Ma anche un politico esperto che intuiva la direzione in cui andava il mondo allepoca. Georgeta Filiti. “Leggeva moltissimo, studiava, si rendeva conto del polso dellEuropa e intuiva benissimo dove andava la società. Questo lobbligo di un politico, perchè ricopre una posizione di leader, di persona responsabile della sorte di un gruppo sociale, maggiore o minore. E, nello spazio romeno, i principi fanarioti che, in fin dei conti, sono funzionari greci al servizio dellImpero Ottomano, perseguono chiaramente alcuni obiettivi: la liberazione dei cristiani dal dominio turco e megali idea, quellidea importante di rifare il Bisanzio, un impero greco di espressione cristiana. E ciò non si realizza stando solo a casa, bensi, ovviamente, informandosi e agendo. I fanarioti svolsero un ruolo straordinario anche per loro, anche per lImpero Ottomano, ossia lutilizzo delle fonti di informazioni. Avevano delle spie presso tutte le corti europee. Di conseguenza, erano persone molto ben informate e si rendevano bene conto dove andasse il mondo. Qui, nella nostra zona ci sarebbe stata per altri ben 100 anni una cosiddetta questione orientale, ossia la lotta per il potere al Basso Danubio. I turchi erano molto forti, i russi combattevano con loro, un po più in là, in Europa, cera lImpero austriaco”, racconta sempre Georgeta Filiti.



Constantino Mavrocordat aveva una biblioteca impressionante, custodita dal monastero Văcărești, commissionato da suo padre, Nicola Mavrocordat. Là scopri gli scritti di Montesquieu, Diderot, Voltaire e degli altri illuministi francesi. Georgeta Filiti. “Ci sono testimonianze indirette, da ciò che scrisse, da ciò che fece, dal modo in cui si comportò Mavrocordat, in quanto non tenne un diario in cui raccontare cosa leggeva. Questa biblioteca di Văcărești resta memorabile grazie ai manoscritti custoditi. Dalle poche testimonianze dei suoi contemporanei apprendiamo quanto tempo passava il principe in biblioteca. Ci sono anche le testimonianze collaterali dalle quali possiamo trarre conclusioni molto chiare: organizzò linsegnamento nei villaggi, creò unamministrazione del principato dividendolo in distretti, ciascuno con il proprio governatore. Ossia stabili le imposte. Le legge, per quanto fosse severa, era legge. Nessuna legge significava reato. Man mano le cose si sistemarono. Egli era greco, ma cominciò a imparare il romeno e coloro che volevano essere graditi da lui e gli si rivolgevano in greco persero la loro influenza. Disse alla clientala con cui era venuto da Costantinopoli di imparare il romeno”, ha detto a RRI Georgeta Filiti.



Durante la Guerra russo-austro-turca del 1736-1739, Costantino Mavrocordat ricevette indietro dagli austriaci la provincia di Oltenia. 30 anni dopo, nel 1769, durante unaltra guerra russo-turca, Costantino Mavrocordat fu preso prigioniero a Galați e mori a 58 anni, ucciso da un soldato russo. Il più importante riformatore romeno del 18esimo secolo fu sepolto a Iași (città nel nord-est della Romania).




Foto: pixabay.com
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